Cosa fare (e non fare) in caso di incidente

Prestare assistenza non costituisce solo un dovere morale ma un preciso obbligo di legge che riguarda chi ha procurato l’incidente, ne sia coinvolto o s’aggiri per caso nei paraggi.

04 Feb 2012 motorpad.it
Cosa fare (e non fare) in caso di incidente
Prestare assistenza non costituisce solo un dovere morale ma un preciso obbligo di legge che riguarda chi ha procurato l’incidente, ne sia coinvolto o s’aggiri per caso nei paraggi. L’omesso soccorso ad un “… corpo che sia o sembri inanimato, si mostri in evidente stato di difficoltà o appaia in pericolo di vita” è dal nostro codice penale duramente punito (sanzioni pecuniarie salate, arresto in flagranza, reclusione fino a 1 anno).
Che fare allora per garantire un soccorso adeguato, in tempi contenuti e in sicurezza, soprattutto in presenza di più feriti sulla scena quando la confusione è grande e il corretto riconoscimento della gravità della situazione complesso?

Un buon soccorso si sviluppa in più fasi. In primo luogo occorre valutare con attenzione luogo, dinamica dell’evento e condizioni del ferito, stimando 1) i fattori di rischio legati al sito (i pericoli d’incendio o esplosione dovuti alla presenza di liquidi o gas infiammabili; i rischi relativi al traffico stradale; le eventuali condizioni sfavorevoli del luogo: buio, suolo scivoloso, ghiaccio, pioggia, nebbia), 2) gli elementi di sicurezza individuale del soccorritore (possibilità e capacità d’utilizzo degli strumenti per la sicurezza; attitudine ad eseguire interventi per i quali non si è addestrati in modo specifico, capacità di collaborare con operatori del soccorso sanitario, vigili del fuoco e polizia), 3) gli elementi per la sicurezza del ferito (precauzioni necessarie per l’estricazione, lo spostamento, il trasporto).

Perciò, parcheggiata la vettura in sicurezza (per impedire a chi sopraggiunge di piombare sui mezzi incidentati e procurare altre vittime), bloccati i motori di tutti i mezzi coinvolti (lasciando le chiavi sul cruscotto) e segnalato l’eventuale ostacolo alla viabilità con luci accese e triangolo bene in vista sulla carreggiata, serve in primo luogo stare calmi, smettere di fumare (per il pericolo d’incendio dovuto alla possibile fuoriuscita di carburante) ed evitare di compiere gesti sconsiderati come sollevare la testa, rimuovere oggetti conficcati o somministrare liquidi al ferito.
A questo punto, senza farsi ingannare dalla quantità di sangue presente sulla scena – ricordatevi che l’importanza del danno non sempre risulta proporzionale alle lesioni visibili o ai sintomi accusati – occorre valutare al meglio la reale gravità della situazione (numero delle vittime, severità delle lesioni riportate) ed informare al più presto i servizi di soccorso chiamando, anche da cellulari a credito zero operatori dell’Emergenza Sanitaria (118), Carabinieri (112), Polizia (113), Vigili del Fuoco (115): fase delicata ma di fondamentale rilevanza perchè solo un resoconto preciso e dettagliato su caratteristiche del luogo dell’incidente, numero di mezzi coinvolti, conta dei feriti, rilevazione accurata delle lesioni subite rende possibile, note le risorse del sistema di soccorso, la realizzazione di tutte le successive operazioni: numero delle ambulanze da inviare, speciale competenza del personale che deve stare a bordo, strumentario specifico di primo soccorso di cui poter subito disporre.

Un buon numero di morti per trauma della strada - Machiavelli l’avrebbe chiamata gente ad ogni difesa impreparata, per aver male usato la sorte - è infatti imputabile proprio alla cattiva gestione della fase che precede la corsa in ospedale, al tempo necessario al ferito per raggiungere il più vicino centro ospedaliero attrezzato (trauma center). Una variabile che gli americani chiamano la golden hour del Basic Trauma Life Support, l’ora d’oro del supporto vitale di base al traumatizzato, il limite entro cui occorre cercare d’assicurare al ferito tutti gli interventi diagnostici e le cure necessarie. Il giro di lancette da cui può dipendere a volte il destino di una vita intera.
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