Consumare meno e spendere di più

Sempre attento a tutte le dinamiche (e distorsioni) del mondo dell’auto il Centro Studi Promotor pubblica una interessante, quanto preoccupante, ricerca sui costi che, in costante e inarrestabile ascesa, gravano sull’auto e quindi sul cittadino autom

14 Oct 2011 motorpad.it
Consumare meno e spendere di più
Sempre attento a tutte le dinamiche (e distorsioni) del mondo dell’auto il Centro Studi Promotor pubblica una interessante, quanto preoccupante, ricerca sui costi che, in costante e inarrestabile ascesa, gravano sull’auto e quindi sul cittadino automobilista.

Rilevano infatti gli analisti del Centro che nei primi nove mesi di quest’anno i consumi di benzina e gasolio per autotrazione sono calati nel nostro Paese dello 0,5%.
Di per sè questa sarebbe una notizia positiva se solo volesse significare che i modelli più recenti consumano meno grazie all’efficienza dei nuovi motori ed ai progressi delle varie tecnologie connesse.

I dati di consuntivo indicano invece che gli italiani da gennaio a settembre hanno speso in totale, tra benzina e gasolio, 47,4 miliardi di euro con un aumento sullo stesso periodo dello scorso anno del 15,4% e di pari passo il prelievo fiscale ha totalizzato 23,7 miliardi con un aumento del 6,8%. E’ quindi del tutto evidente che questi dati sono determinati anche dai due aumenti delle accise (imposte di fabbricazione) decisi dal Governo e dall’incremento del gettito Iva in forza del meccanismo perverso che impone il calcolo di questa imposta sulla somma dell’accisa e del prezzo industriale (prezzo alla pompa meno la componente fiscale).

Ferme restando le responsabilità del sistema fiscale – osserva il Centro Studi Promotor - va comunque sottolineato che dei 6,3 miliardi spesi in più dagli utenti della strada da gennaio a settembre ben il 76% è dovuto all’aumento del prezzo industriale, che è quindi la prima causa dei forti rincari del costo dei carburanti per automobilisti e camionisti. Nei primi nove mesi di quest’anno il prezzo medio della benzina è infatti aumentato del 13,1%, mentre il prezzo medio del gasolio è aumentato del 17,7%.

A causa di questa “forte dinamica” l’Italia per il gasolio si classifica al terzo posto in Europa con un prezzo al litro di 1,483 euro, preceduta soltanto dalla Svezia con 1,493 euro e dal Regno Unito con 1,611 euro al litro. Per la benzina, invece, il nostro Paese è “soltanto” quinto con 1,605 euro al litro preceduto dal Belgio (1,617), dalla Danimarca (1,644), dall’Olanda (1,679) e dalla Grecia con 1,701 euro.
In definitiva si osserva con ironica amarezza “per consumare meno carburante e spendere di più basta fare il pieno in Italia”.
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