Nuova BMW X5: una GS a quattro ruote

19 Nov 2018 Roberto Tagliabue
Nuova BMW X5: una GS a quattro ruote

Dopo tre serie e ben oltre due milioni di X5 vendute in tutto il mondo, BMW cambia il carattere del primo Sport Utility bavarese prodotto negli States a partire dal 1999. Confermando le performance su asfalto che l’hanno resa celebre, ora l’X5 si spinge con maggior decisione anche lontano dai nastri asfaltati, avvicinandosi così, in chiave quatto ruote, all’approccio che ha reso un punto di riferimento nel mercato delle moto la gloriosa BMW GS.

Crescono ancora le dimensioni e le nervature sulle fiancate scolpiscono la nuova muscolatura: il passo sfiora i tre metri mentre la larghezza supera i due, migliorando così gli spazi interni. Esteriormente è il caratteristico doppio rene, cresciuto anch’esso, a distinguere la nuova calandra, mentre nella parte posteriore i fari ora si sviluppano in orizzontale.

Due allestimenti: MSport e XLine. Il primo più votato all’asfalto mentre il secondo all’off-road. Tre motorizzazioni per il mercato europeo, tutte a sei cilindri: due a gasolio da 265 cavalli “30d” e un quadri turbo da 400 Cv “M50d”; affiancati da un benzina da 340 cavalli “40i”. Tutti accoppiati al cambio automatico Steptronic a 8 rapporti con la trazione integrale xDrive che può disporre del retrotreno sterzante e del differenziale autobloccante a controllo elettronico. La connotazione maggiormente fuoristradistica si deve alla possibilità di dotare l’X5 di sospensioni pneumatiche che modificano dinamicamente l’altezza dal suolo, gestita da un pacchetto dedicato con differenti tarature di motore, cambio, differenziali, sospensioni e sterzo, adeguate ai differenti terreni: roccia, sabbia, sterrato o asfalto. Ad assicurare la massima stabilità in curva anche alle alte velocità contribuiscono le barre stabilizzatrici motorizzate che mantengono sempre la vettura parallela al terreno.

Accanto a tanta tecnologia meccanica non mancano certo gli affinamenti del comparto elettronico, dai sistemi di supporto alla guida, alla sempre più evoluta piattaforma d’interfaccia tra uomo e macchina che rende l’utilizzo ancor più naturale. Le potenzialità di personalizzazione sono così tante che occorre dedicare molto tempo per conoscere e comprendere quanto si possa fare. In aiuto BMW ha inserito il manuale nello schermo centrale, che si gestisce esattamente come un tablet. Il manuale “on-car” si arricchisce anche di molti video che illustrano le caratteristiche e le funzionalità di molti dettagli, dai più semplici a più complessi.

Nel primo contatto abbiamo subito apprezzato la cura degli interni, alcuni che denotano quanto certi mercati siano diventati preponderanti per questo tipo di vettura. Il selettore del cambio sembra un diamante trasparente: un dettaglio che appaga soprattutto il crescente mercato asiatico. Tolto questo non ci sono fronzoli, anzi, gli interni sono ricchi e molto curati ma sempre solidi e teutonicamente concreti, come le spesse e robuste pelli che ricoprono la selleria.

Il comportamento dinamico stupisce per la capacità di adattamento ai differenti terreni, ma soprattutto colpisce lo scarsissimo beccheggio in frenata. La capacità di mantenere l’assetto della vettura stabile non annulla in modo pericoloso la percezione dell’importante massa, ma alza notevolmente l’asticella della sicurezza dinamica, offrendo sensazioni di guida veramente particolari.

Come di consueto la lista degli optional è pressoché infinita, partendo dalle configurazioni denominate Business, versione “base” per aziende, flotte e noleggi lunghi o brevi: X5 30d 72.900 euro; X5 40i 75.400 euro e X5 M50d 97.500 euro. L’X5 è l’ammiraglia della gamma Suv di BMW, che certamente non farà grandi numeri ma che deve esistere ed essere il fiore all’occhiello della gamma in termini di tecnologia. A fare i numeri ci pensa l’X1, attualmente la BMW più venduta in Italia.

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