Volvo V90 e S90

Le ammiraglie di Volvo, berline e station wagon: priorità sicurezza

06 Oct 2016 Silvia Pirovano
Volvo V90 e S90

Avrebbero ben meritato il palcoscenico del Mondial de l’Automobile le ammiraglie di Volvo, S90 berlina e V90 Station, ma a Goteborg hanno fatto scelte diverse che tengono d’occhio i costi per certi eventi scegliendo, se abbiamo capito bene, di partecipare ad un Salone per continente e grandi aree geografiche. Disertano Parigi  anche altre marche come Ford e Mazda e grandi marchi sportivi, come Lamborghini, Aston Martin, Rolls Royce, Bentley e McLaren anch’essi attenti ai budget e interessati a target molto personalizzati, non da evento di massa.

In questa fase, Volvo, sembra inoltre molto più attenta non solo ad illustrare come è ovvio le caratteristiche dei nuovi modelli, ma anche a fare chiarezza sulle tecnologie di sicurezza applicate distinguendo bene tra la guida “assistita” e quella “autonoma” o “parzialmente autonoma”. Un atteggiamento realistico che da un lato assicura che Volvo dispone di tutto quanto lo stato dell’arte oggi propone, più qualcosa di originale, per prevenire e ridurre gli incidente e, dall’atro fissa seriamente quali sono, al momento, le reali aspettative.

Conviene allora partire dal sistema Pilot Assist (già disponibile sulla XC90 e ora perfezionato) di cui sono dotate le nuove Volvo S 90 e V90. A questo proposito la parola “Assist” è estremamente importanza in quanto indica chiaramente che si tratta di “Assistenza” e non di “Autonomia”. Non ci si illuda, tanto per esagerare, che pensando di essere a bordo di un’auto a guida autonoma, che una volta a bordo ci si possa addormentare per risvegliarsi a destinazione. Il pilota è sempre al centro di ogni scelta e comportamento, tanto che se solo si staccano le mani dal volante per 10 secondi il sistema si disinserisce, questo sì, autonomamente.

Sono invece peculiarità del sistema il mantenimento della distanza di sicurezza dal veicolo che precede agendo sui freni in caso di necessità facendo anche fermare e ripartire la vettura, della velocità della marcia, del mantenimento della vettura all’interno della in corsia con leggeri interventi sul volante fino a 130 km/h, la lettura della segnaletica, l’avvisamento di ostacoli; il City Safety che fa parte del sistema individua anche ostacoli sulla strada, pedoni, ciclisti e animali di grossa taglia: offre anche una protezione supplementare per la schiena in caso di incidente. Questa dote tecnica anche disponibile, nei prossimi due/tre anni, per i nove modelli della serie 40 e 60 con l’arrivo anche di nuove piattaforme.

Dettagliando S90 e V90 - rispettivamente lunghe 490/493 mt, larghe 1,89 e alte 1,44/1,47- arrivano con le novità stilistiche che ne affinano la sportività esterna e l’eleganza degli allestimenti con questi ultimi che interpretano al meglio il concetto di “salotto scandinavo” con tutte le sue applicazioni di materiali naturali come pelle, legno chiaro, colori tenui, grande confort dei sedili. Domina il grande schermo del sistema Sensus comandabile anche a voce che governa molte funzioni come navigazione, climatizzazione e infotainment. La versatilità dei due modelli è comprovata da un bagagliaio di 500 dmc utili della berlina e dai 560/1.525 della SW. 

Per i motori tutti 4 cilindri 2 sono a benzina di 2.000 cc T6, Turbo e compressore volumetrico da 320 CV e trazione AWD, o T5 2.000 cc Turbo da 254 CV con trazione anteriore/posteriore; seguono 2 turbodiesel, D4 automatico da 190 CV e D5 AWD  automatico portato a 240 CV con lo sviluppo Polestar che ha interessato anche la risposta dello sterzo, del cambio e dell’acceleratore. I prezzi partono da 46,900 euro per la S90 in allestimento Momentum e da da 44.960 euro per la V90 Kinetic; 3.000 gli euro di differenza tra S90 e V90 a parità di allestimento.

 

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