Formula 1 GP di Germania 2016

Vittoria nº 49 per un impeccabile Hamilton, ora a + 19 su Rosberg.

01 Aug 2016 motorpad.it
Formula 1 GP di Germania 2016

Vittoria nº 49 in carriera e la sesta  nelle ultime 7 gare (Prost con 51 successi è ormai nel mirino) per un Hamilton che ormai ha messo il lampeggiatore per il sorpasso verso il suo quarto titolo mondiale. Specie se Rosberg, che sembrava stramotivato a vincere il GP di casa con quel capolavoro di Pole Position conquistata il sabato, non la smetterà di buttar via occasioni dopo la fiammata dei 4 GP vinti fila all'inizio di stagione.

A Hockenheim, in gara, ha cominciato con il ripetere la rovinosa partenza dell'Hungaroring trovandosi già solo in quarta posizione, invece di solo in testa, dopo un paio di curve. Poi sembrava essersi svegliato quando ha mostrato davvero i muscoli per superare Verstappen che gli resisteva e che è stato gentilmente spinto ad uscire di pista in una di quelle manovre di esperienza e coraggio che, invece di favorirlo, gli è costata 5 secondi di penalizzazione; infine ci si è messo un pit stop lungo come la fame, proprio per pagare pegno in quella manovra. E così addio non solo al podio, ma anche yad un sacco di punti. Qui entra in gioco anche una Red Bull che a far da corona ad Hamilton ha piazzato i due con la tuta blu, nell'ordine Ricciardo (al suo 100º GP) e Verstappen che di obbiettivi ne hanno colti due: dimostrare che la vera macchina in costante progresso è quella guidata da loro e che la Ferrari non sembra proprio la più titolata non solo per rompere almeno qualche uovo nel paniere della Mercedes, ma nemmeno per piazzarsi subito alle spalle delle Frecce d'Argento nella classifica per Costruttori che vale un minimo di prestigio in più ed anche non pochi soldi. Essere la terza forza del Campionato (e con una Force India) che ti morde le caviglie non era certo il programma che si ripromettevano a Maranello di inizio stagione. Adesso c'è un nuovo responsabile tecnico, l'ing. Mattia Binotto, da una vita in Ferrari, che si è messo sulle spalle il peso non lieve di salvare il salvabile e cominciare a lavorare sodo sulla macchina del 2017. Grossa prova di fiducia da parte di Marchionne che l'ha scelto, ma compito da far tremare le vene e i polsi. La pausa estiva può e deve essere utile per serie riflessioni e per lavori non meno impegnativi.

Le dichiarazioni di Raikkonen e di Vettel e soprattutto la faccia di quest'ultimo, ben più espressiva di quella di "Ice Man" nel rivelare lo stato d'animo nascosto, assomigliano sempre più a quelle dell'ultimo Alonso in Ferrari.

In margine al GP non è mancata l'ultima dimostrazione di confusione mentale da parte del responsabili dei Regolamenti.

Il giovedì precedente la gara a Ginevra si è riunito lo Strategy Group della F1 - Ecclestone, Todt, e i principali Team Manager - che, strategicamente, ha deciso all'unanimità di cambiare - naturalmente a campionato in corsa - alcune regole contestatissime o di incerta interpretazione. Fregandosene altamente del principio che le regole non si cambiano a gara in corso. Si è deciso di eliminare il divieto di comunicazioni radio tra pilota e muretto in certe situazioni di gara, oppure il "track limit" cioè il superamento dei cordoli con le quattro ruote. Sappiamo come è finita: OK il giovedì e retromarcia il venerdì in pieno svolgimento delle prove di qualificazione. E questo nonostante la presa di posizione contraria di Maurizio Arrivabene per la Ferrari, Toto Wolff per Mercedes e Christian Horner per Red Bull. Sono andati, furibondi e delusi, a protestare con Ecclestone, ma anche lui ha dovuto piegarsi al volere di Charlie Whithing. Per cambiare idea il direttore di gara ha addotto una non meglio specificata "responsabilità legale". La stessa che non l'ha punito per la morte di Jules Bianchi colposamente provocata, secondo molti, per non aver controllato la posizione pericolosa consentita alla gru contro la quale è andato a sbattere il pilota francese. Bella strategia. 

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