PEUGEOT RCZ Racing Cup

Nel corso del workshop Peugeot sulla 208 (vedi News correlata) non era passata certo inosservata una Peugeot RCZ Racing Cup, vettura che partecipa al CITE, il Campionato Italiano Turismo Endurance, e che anima una speciale classifica monomarca.

20 Oct 2012 motorpad.it
PEUGEOT RCZ Racing Cup
Nel corso del workshop Peugeot sulla 208 (vedi News correlata) non era passata certo inosservata una Peugeot RCZ Racing Cup, vettura che partecipa al CITE, il Campionato Italiano Turismo Endurance, e che anima una speciale classifica monomarca.
Era il premio finale e la prova più ambita della giornata ma questo test bisognava però guadagnarselo e faceva riferimento ai tempi ottenuti nelle varie “special stage” svolte con le differenti vetture.
Solo tre i sedili disponibili sugli oltre 70 giornalisti invitati e quando hanno annunciato la classifica con il classico “…and the winner is”  sul gradino più alto del podio, ebbene sì, c’ero io.

Senza perdere nemmeno un minuto vengo dirottato ai box dove, dopo una presentazione della squadra che si occupa della gestione dell’auto, noi che abbiamo conquistato il podio delle precedenti prove veniamo affidati al tecnico che ci spiega la vettura ponendo la giusta attenzione sull’uso del cambio e della frizione soprattutto nelle fasi di partenza.
 
La scheda tecnica della RCZ da “corsa”sviluppata da Peugeot Sport, è sulla base della 1.600 cc Turbo a benzina ad iniezione diretta con 250 CV di potenza (50 in più della versione di serie) con una coppia di 290 Nm a 3.500 giri.
La trazione è sulle ruote anteriori e viene trasmessa attraverso un cambio a sei marce sequenziale elettroattuato con paddles al volante con la frizione che si usa solo in partenza; la speciale centralina elettronica gestisce tutti i passaggi di marcia anche nelle fasi di scalata. Non manca il differenziale autobloccante con slittamento limitato.

Potrebbe sembrare una potenza non stratosferica, ma se rapportata al peso, alleggerito di tutto quello che è stato tolto dall’abitacolo, è largamente sufficiente per prestazioni più che interessanti che si esaltano ancora di più con la maneggevolezza del mezzo favorite dalle sue  limitate dimensioni (4,29 metri x 1,85 e 1,36).
 
Recuperata in tutta fretta una tuta (chiedo scusa al direttore di Motorpad TV per non aver usato la  mia personale e il mio casco con i nostri loghi, ma non li avevo con me) prendo posto nell’abitacolo, operazione abbastanza semplice nonostante la presenza di una robusto roll-bar a gabbia.
Ripercorro le procedure del via non prima di essere avvertito nell’ordine delle seguenti difficoltà supplementari: sta piovendo a dirotto quindi fai molta attenzione; la RCZ ha l’assetto da asciutto e diventa sensibile e molto reattiva all’acqua; visto che piove quando scali devi comunque usare la frizione per evitare il blocco del differenziale e il rischio di un testacoda. Unica nota positiva almeno ho le gomme “rain”.
Insomma le premesse per fare brutta figura c’erano davvero tutte compresa quella finale che mi caricava di molta responsabilità e cioè: mi raccomando, domenica con questa macchina corriamo la prova di campionato, non vorremmo essere costretti a rinunciarci.
 
A fianco su un sedile montato per l’occasione mi accompagna e mi guida sul Circuito di Imola Mauro Ferraris, pilota impegnato abitualmente con la RCZ  Racing Cup.
Faccio un'altra premessa. La pista di Imola è una delle più impegnative quando si gira all’asciutto, ma quando piove le difficoltà aumentano per i continui saliscendi che la caratterizzano.
Inserita la prima con il tipico rumore secco di ingranaggi ci muoviamo nella corsia box. La pioggia è veramente intensa e il primo giro vola via solo per capire come funziona la vettura, ambientarsi con l’uso delle palette del cambio e vedere quali sono i punti da evitare per la presenza dell’acqua.

Procedo con molta attenzione cercando di non fare danni, cambiando con molta calma con il contagiri ancora in zona verde, senza portarlo al limite tanto non serve viste le condizioni meteo.
Certo che dall’interno Imola è tutta diversa, le salite e le curve cieche sono davvero emozionanti, un susseguirsi di nomi famosi, Tamburello, Tosa, Piratella, Acque Minerali, Variante alta e Rivazza passano con staccate impegnative da misurare con attenzione per l’asfalto allagato.
In pochi minuti passa il mio turno di guida, e riporto intatta senza alcuna escursione fuori dai limiti la RCZ non senza averne apprezzato la tenuta di strada anche in condizioni molto precarie, la prontezza di risposta dell’acceleratore, quella davvero sorprendente dei cambi di marcia sia in salita che in scalata e la precisione dello sterzo che pone davvero e millimetricamente le ruote là dove vuole il pilota. Non saprei dire se mi sono divertito, forse ero molto più che preoccupato, ma l’emozione di aver vissuto i miei primi tre giri da pilota ufficiale resterà impressa.

Intanto come compensazione per la brevità della prova e nelle situazioni meno favorevoli a tirar fuori dalla RCZ Racing tutto quello che può effettivamente dare ho già chiesto e ottenuto di ripetere la prova a fine stagione sperando questa volta nel tempo favorevole.
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