Museo Peugeot

Un’avventura iniziata più di due secoli fa e raccontata al Museo Peugeot di Sochaux

10 Nov 2014 motorpad.it
Museo Peugeot

A raccontarla così è la favola bella di un macinapepe che volle diventare automobile. Tutto comincia nel 1810 e con una famiglia di mugnai - i Peugeot - i cui rampolli, nel volgere delle generazioni, decidono di riscattarsi sul piano sociale e dare corpo e sostanza al loro spirito imprenditoriale. Lasciano quindi i mulini di famiglia e si mettono a produrre attrezzi per il lavoro dei campi, per l’artigianato e per uso domestico tra cui, appunto, macinini vari e macinapepe, i primi oggetti che si incontrano al Museo Peugeot.

Compiono così, più meno consapevolmente, il passo verso quel mondo della meccanica che diviene presto una realtà con il diretto e consequenziale sviluppo in quello dei motori.

I fratelli Peugeot ci si gettano anima e corpo, dapprima con accordi con altri pionieri come il tedesco Daimler e poi con le prime produzioni come la Type 4 VIS a VIS del 1891, niente di più di una carrozza con il motore al posto dei cavalli come la tecnica di allora consentiva. La compra, decorandola in modo del tutto originale, anche un califfo africano. Si entra a vele spiegate nel nuovo secolo con auto come la Type 36 del 1901 che è la prima Peugeot ad adottare il volante al posto del manubrio, il piccolo Quadriciclo del 1902 o la Type 69 Bébé del 1905. E’ l’anno in cui si comincia davvero a parlare di produzione industriale con la Bébé Peugeot il cui successo, dato i tempi, è certificato dai 3.000 esemplari prodotti.

Scorre veloce il tempo, specie nell’industria automobilistica e dopo la prima guerra mondiale gli scenari cambiano radicalmente e nascono le mitiche Voiturette, tra cui la Quadrilette 161

E’ invece degno rappresentante degli “anni ruggenti” il Coupè de Ville, autentico salotto viaggiante con l’autista fuori dall’abitacolo.

Negli anni ’30 comincia la numerazione a tre cifre con la “generazione 1” e le  201 (142.000 esemplari), 301 e 401 e arrivano le carrozzerie interamente in acciaio disegnate con una nuova attenzione all’aerodinamica e fanno la loro comparsa i modelli Eclipse anticipatori delle moderne coupè-cabriolet. Al Salone di Parigi del 1935 debutta la Peugeot 402 che si declina in versione berlina, coupè decappottabile, cabriolet, coach ed Eclipse ed è del 1937 la splendida roaster 302 Special Sport.

La Seconda guerra mondiale impone grossi sacrifici e porta sulle strade auto come la 402 a Gasogeno o la mini VLV Véhicule Leger de Ville decappottabile con le ruote posteriori gemellate.

Il rilancio avviene nel 1948 con la 203. Modello di ispirazione americaneggiante fondamentale per il Leone che riprende a ruggire e resterà in produzione fin al 1960 proponendosi come auto ideale per la classe media; realizzata in diverse versioni comprese quelle da lavoro e protagonista anche di una brillante carriera sportiva. Resterà modello unico fino al 1955.

Quando la borghesia chiede qualcosa di più la risposta di Peugeot è la 403 al cui stile collabora Pininfarina. E’ il primo modello a superare il milione di untà prodotte (1.214.100 unità) comprendendo le varianti Station Wagon e Cabriolet. Segue la 404 che segna anche l’espansione di Peugeot in Africa e Sud America essendo prodotta anche in Nigeria e Argentina. In sequenza consolidano la presenza del Leone nel mondo la 204, la 304 e la 504 e un posto speciale si conquista la 104 (1972), piccola berlina da città (3,58 cm di lunghezza la 5 porte e 3,30 la 3 porte) capostipite anche di una serie di modelli compatti dal ricco palmares sportivo.

Si arriva agli anni più recenti -1980/1990- che introducono vetture di grande modernità tra le quali lasciano il loro inconfondibile segno la 205 in tutte le sue innumerevoli declinazioni e la brillantissima carriera sportiva e la 505 del 1979 che ancora circola in numerosi esemplari, simbolo inconfondibile di lusso e stile. Nella versione Turbo da 160 CV impiega un motore di 2.155 di origine Chrysler.

Parallelamente a quella delle auto si è sviluppata negli anni, e continua tuttora, la produzione di veicoli commerciali biciclette, moto e scooter. Tutto questo materiale trova degna celebrazione e raccolta a Sochaux nella regione della France-Comté sede storica dei primi due secoli di attività del Gruppo PSA, presso il “Museo Adventure Peugeot” fondato da Pierre Peugeot nel 1982, aperto al pubblico nel 1988 e continuamente arricchito da nuove acquisizioni e restauri e documentazioni di grande interesse. Una tappa obbligata per chi ama l’auto e ne coltiva la passione.

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