CITROËN e la Biennale di Venezia

L’arte, in tutte le sue forme, occupa un posto speciale e importante in Citroën.

04 Jun 2011 motorpad.it
CITROËN e la Biennale di Venezia
L’arte, in tutte le sue forme, occupa un posto speciale e importante in Citroën.
Non per nulla modelli come la Traction Avant, la 2CV e la DS sono stati disegnati dallo scultore italiano Flaminio Bertone, e artisti contemporanei del calibro di Arman, con lo “Schmilblic” (1989), di César con “Le Compressions de Citroen” realizzato per la 46a Biennale di Venezia nel 1995, o del designer Ora-ïto,in occasione dell’ultimo Salone del Mobile e del design, si sono ispirati alla Casa francese.

Oggi, alla 54ª edizione della Biennale di Venezia, Citroën è mecenate esclusivo del Padiglione francese che ospita l’opera unica “Chance” di Christian Boltanski, basata sul concetto della sorte, del destino e della casualità.
Il Padiglione è attraversato all’interno da centinaia di foto di bambini appena nati, che scorrono su un nastro. Ogni tanto le immagini si fermano e uno dei visi si illumina facendo contemporaneamente suonare un allarme. Quel bambino ha così la “chance” di venire al mondo.

Intanto in una delle sale laterali, un contatore registra, da una parte il numero delle nascite, dall’altra quello delle morti nel mondo. A fine giornata si trae un bilancio e dato che le nascite superano i decessi, l’artista testimonia che la vita vince sulla morte. Infine in un’altra sala, un grande schermo proietta continuamente volti umani, sezionati in tre strisce orizzontali e mescolati tra loro nelle combinazioni più varie.
In questo caso lo spettatore viene coinvolto direttamente perché premendo un pulsante si possono fermare le immagini. Anche qui interviene la sorte: infatti, se le tre strisce appartengono allo stesso viso, il fortunato visitatore vince quella foto.

Sportivamente Citroën Italia ha organizzato una visita anche all’Arsenale, dove la fantasia degli artisti ha dato davvero il meglio mettendo in campo le più disparate tecniche creative. E’ qui che trova spazio il Padiglione Italia, quest’anno curato da Vittorio Sgarbi che ha chiesto a intellettuali italiani di suggerire gli artisti sui quali puntare: da qui il titolo “L’arte non è cosa nostra”. Le opere esposte non seguono una logica cronologica o un tema preciso. Lo spettatore è totalmente libero di crearsi il proprio percorso artistico. Di forte impatto poi la mostra interna al Padiglione che riproduce le pagine più truci dei quotidiani italiani sul tema delle mafie.
Non sempre e solo di auto si parla, dunque, in Citroën.

Di seguito alcune immagini della 54ª edizione della Biennale di Venezia, invito a visitare l'Esposizione e la città.
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