Citroën C4 Cactus: toccatela non punge, anzi

Concentrato di innovazioni e di fedeltà al DNA di marca, la C4 Cactus ha tutto per sorprendere e imporsi

11 Jul 2014 motorpad.it
Citroën C4 Cactus: toccatela non punge, anzi

La prima cosa che viene in mente, almeno a me, appena si vede la nuova, nuovissima Citroën C4 Cactus è toccarla. Non si può resistere e bisogna, sfido chiunque, “accarezzare” queste fasce protettive, gli Airbump, per capire cosa sono e che sensazioni dànno.

Poi si resta lì a guardarla, le si gira attorno per scrutarla nei minimi particolari, come se non si fosse mai vista un’auto; ed in effetti è un po’ così perché - diciamolo - giusto Citroën poteva creare una vettura di questo tipo. Fa parte del suo DNA, della sua storia, innovare ed essere sempre originale, pur restando legata alla tradizione.

In Citroën, dicono, essere la C4 Cactus unauto fuori dagli schemi, che vuole cambiare le regole in tutte le direzioni: filosofia di prodotto, sistemi di produzione, approccio stilistico e, in più, a “budget controllato”- il listino si muove da 14.950 euro a 21.500 - ma con a bordo tutta la tecnologia utile, utile ovviamente alla sicurezza e al piacere di guida, ma anche ad abbassare consumi ed emissioni e quindi i costi di gestione e innalzare il rispetto per l’ambiente.

La C4 Cactus è agile e compatta, lunga 4,16 mt, larga 1,73 e alta 1,49 (1,54 con le barre sul tetto) che non passa di certo inosservata. Ci ritroviamo tutto il savoir fair Citroën tradotto in nuove soluzioni che non solo riguardano l’estetica, ma soprattutto innovazioni mondiali che svolgono funzioni pratiche. E sono ben quattro:

1) gli Airbump di cui sopra, messi in punti strategici, lungo la fiancata e ai quattro angoli della carrozzeria - a protezione quindi anche dei proiettori - che oltre a caratterizzare il design della vettura, la preservano da quei micro urti cittadini, ahimè spesso inevitabili che irritano terribilmente specie quando restano anonimi nelle cause e arricchiscono solo i carrozzieri). Nello specifico sono delle capsule d’aria inserite in un morbido materiale in poliuretano termoplastico TPU. 

2) lAirbag in Roof: quello del passeggero è ora in una nuova posizione, spostato dal cruscotto al padiglione, all’altezza dell’aletta parasole, in modo da creare più spazio per l’ospite e quindi maggior confort e aumentare la capacità del cassetto portaoggetti che ora ha anche una comoda apertura dall’alto.

3) i tergicristalli con tecnologia Smart Wash per mantenere una visibilità costante durante il lavaggio del parabrezza: i diffusori da cui fuoriesce l’acqua sono infatti incorporati nelle estremità delle spazzole. Questo comporta una miglior pulizia del vetro, in minor tempo e utilizzando meno liquido. Semplice quanto intelligente.

4) il tetto in vetro panoramico che, in questo caso, è trattato come gli occhiali da sole UV4. E’ in grado, dunque, di far filtrare tutta la luce nell’abitacolo, ma anche di isolare dalle escursioni termiche e da temperature troppo alte o troppo fredde. Concorre inoltre all’abbattimento del peso della vettura con tutto ciò che di positivo ne consegue.

Ok! Ma dentro? Come è larchitettura interna? Io l’ho trovata moderna e un po’ vintage allo stesso tempo.
Moderna perché il tradizionale quadro strumenti è stato sostituito da un display digitale e poi perché si è sempre connessi col mondo esterno e con la stessa auto - ormai non se ne può più fare a meno - grazie allo schermo Touch Pad 7 di serie, facile e intuitivo da usare credetemi, che raggruppa tutte le principali funzioni quali climatizzazione, multimedialità, navigazione, impostazioni, telefono e servizi di assistenza alla guida.

Inoltre per le versioni col cambio pilotato ETG con palette al volante, la classica leva è stata rimpiazzata dal sistema “Easy Push”, ovvero un comando a tre pulsanti D,N,R posti nella parte bassa della plancia. Davvero comodo soprattutto nell’uso cittadino.

Questo ha anche consentito di unire i sedili anteriori - ecco il tocco vintage - a mo’ di sofà. Potrebbe sembrare un vezzo stilistico, ma vi assicuro che per la maggior parte di noi donne che dentro alla borsetta ha di tutto e di più, quando siamo al volante e viaggiamo in compagnia non sappiamo mai dove mettere la borsa e poterla appoggiare lì di fianco non solo risulta confortevole, ma soprattutto sicuro e non ci costringe a inutili e pericolose contorsioni verso i sedili posteriori.

A bordo della C4 Cactus si viaggia dunque in un ambiente dal design minimal, elegante per scelta di materiali e rifiniture, ma informale. Ho trovato deliziose le maniglie interne che richiamano quelle delle valigie di una volta, così come il dettaglio sul TopBox che ricorda le cinghie in pelle.

Anche dietro il confort di marcia e assicurato (il passo è di 2,60 mt) e lo spazio per le ginocchia è più che sufficiente anche per persone sopra l’1,80 di altezza. Peccato che dispongano solo di finestrini con apertura a compasso, ma anche questo concorre al contenimento di pesi e costi.

Inoltre i sistemi di assistenza alla guida semplificano la vita a bordo, come il Park Assist che aiuta nella ricerca del parcheggio ed effettua una manovra automatica dopo averlo individuato (l’unica cosa che si deve fare è dosare l’accelerazione e la frenata), la telecamera posteriore e lHill Assist per ripartire senza problemi su pendenze superiori al 3%: sono una vera benedizione per tutti.

Ma veniamo alla scheda tecnica, perché anche il cuore della C4 Cactus è innovativo. La gamma motori, tutti di ultimissima generazione e quindi già Euro6, propone tre benzina della famiglia PureTech a tre cilindri e 1.2 di cilindrata, ovvero l’aspirato da 75 CV o 82 CV (quest’ultimo anche con Stop&Start) con velocità massime tra 166 e 172 km/h, consumi medi dichiarati tra 4,6 e 4,3 l/100 km ed emissioni di CO2 comprese tra 107 e 98 g/km; e il turbocompresso con Stop&Start di serie, da 110 CV, 188 km/h di velocità di punta, 4,6 l/100 km nel ciclo misto e 105 g/km di CO2.

Due i diesel 1.600 cc anch’essi con Stop&Start di serie: l’e-HDi da 92 CV e 230 Nm di coppia e il BlueHDi da 100 CV e 254 Nm. Qui i consumi medi sono contenuti tra 3,4 e 3,6 l/100 km e le emissioni scendono fino a 87 g/km.

Per finire vi ricordo che la C4 Cactus consente numerose possibilità di personalizzazione. In questo caso un consiglio: affidatevi al gusto di noi donne per combinare le 10 tinte di carrozzeria, alle tre colorazioni di Airbump-fasce paracolpi-profili passaruota, ai tre ambienti interni. Non rimarrete delusi.

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