Ford Ranger Raptor, il pick-up diventa sportivo

11 Oct 2019 Paolo Pirovano
Ford Ranger Raptor, il pick-up diventa sportivo

L’esperienza di Ford Performance, il team specializzato che ha creato la supercar GT, la Focus e la Fiesta ST o la Mustang GT 500, non si concentra solo sulle automobili ma si estende anche ai modelli offroad. Questi prendono il nome Raptor e il primo modello ad essere prodotto nel 2008 è stato un F-150 SVT, derivato dal pick-up più popolare nel Nord America, che era stato sottoposto ad una speciale cura per partecipare alla massacrante gara Baja 1.000 in Bassa California. Visto il successo e le richieste nel 2010 è entrato a far parte del listino.

Per la clientela europea e per gli appassionati di fuoristrada arriva in questi giorni il Ranger Raptor che viene sviluppato partendo dalla base del pick-up best seller in Europa pensato per i mercati extra USA.

Partiamo dal cuore del veicolo. Il team di Ford Performance lo ha equipaggiato con la versione Bi-turbo del motore diesel EcoBlue 2.0 lt con 213 CV e 500 Nm di coppia, abbinato al nuovo cambio automatico a 10 rapporti e alla tecnologia Terrain Management System per un’aderenza ottimale su ogni terreno. E’ questa l’unica opzione disponibile nel nostro continente.

Sin dal primo sguardo colpisce il design imponente con la grande griglia nera con il nome Ford della stessa tinta con evidenti richiami ai pick-up americani. A rendere ancora più chiara la ricerca anche estetica delle massime prestazioni, troviamo i fari allo xeno, i passaruota allargati, gli pneumatici BF Goodrich 285/70 R17, le carreggiate aumentate di 150 mm, le protezioni sottoscocca e le pedane laterali.

Per affrontare qualsiasi terreno, anche a velocità elevate, sono state completamente riviste le sospensioni, con la corsa degli ammortizzatori anteriori aumentata del 32%, quella dei posteriori del 18%. Gli ammortizzatori utilizzano pistoni da 63,5 mm e sono supportati da bracci di controllo in alluminio e tralicci sporgenti nella parte anteriore e da un nuovo sistema di sospensioni customizzato da un leveraggio integrato di Watt nella parte posteriore, che consente all’asse di oscillare verso l’alto e il basso, attraverso un minimo movimento laterale.
Il telaio, rinforzato per resistere alle sollecitazioni, ha le quote tipiche dei fuoristrada, dove l’altezza da terra è di 28,3 cm, la profondità di guado di 85 cm, l’angolo di attacco di 32,5 gradi e angoli di rampa e di uscita di 24 gradi.

Tre le possibilità di scelta per la trazione, 2H posteriore per la guida su strada, 4H integrale per fondi scivolosi e 4L per le ridotte; tutti i comandi sono inseribili facilmente attraverso dei tasti davanti alla leva del cambio e tra questi c’è anche il blocco del differenziale centrale e l’Hill Descent Control utile per affrontare a velocità contenuta e stabilita pendenze elevate.

Alle opzioni sulla trazione si aggiungono le sei modalità di guida presenti nel Terrain Management System suddivise in due per la guida su asfalto, Normal e Sport e quattro per l’offroad. In questo caso si può selezionare: “Erba/ghiaia/neve” per le superfici più scivolose e sconnesse; “Fango/sabbia” per una trazione su superfici a profondità deformabile; “Rock” per percorrere terreni rocciosi alle basse andature; l’ultima è la “Baja” dove la trazione è ottimizzata per la guida in fuoristrada ad alta velocità.

Tutta questa lunga presentazione serve per spiegare meglio il test drive interamente svolto all’interno dei boschi della Tenuta dell’Annunziata sulle montagne intorno a Como. Qui, in mezzo ai sentieri tra alberi di castagno, abbiamo messo alla prova il Raptor su un fondo fangoso e particolarmente accidentato dove si è mosso con una disinvoltura davvero sorprendente. Soprattutto considerando che stavamo guidando un veicolo di 5,37 mt di lunghezza e largo poco più di 2 con una doppia cabina, un cassone di 1,56 (per 1,57 di larghezza) ed una massa di 2.500 kg. La presenza delle marce ridotte ha reso qualsiasi passaggio semplice e a questo ha contribuito l’abbinamento con il cambio automatico a 10 rapporti gestito anche attraverso le palette dietro il volante, realizzate in magnesio.

Per la guida su strada asfaltata sono inoltre disponibili le tecnologie di sicurezza e di assistenza alla guida, come lo Stability Control che incorpora il Roll Mitigation Function, l’Electronic Stability Control, il Trailer Sway Control, l’Hill Start Assist, l’Hill Descent Control e il Load Adaptive Control. Non manca la frenata assistita e il riconoscimento dei segnali e l’Active Park Assist. 

A bordo, per la comunicazione, l’intrattenimento e la navigazione lavora il SYNC 3 compatibile con Apple CarPlay e Android Auto, con lo schermo touchscreen a colori da 8”. Le cuciture blu e i dettagli in pelle impreziosiscono l’intero abitacolo ed un dettaglio che richiama alla sportività lo troviamo sul volante in pelle con l’indicatore rosso al centro.

Rimane solo da ricordare che il Ford Ranger Raptor è considerato dalla normativa italiana un veicolo commerciale ed è omologato come N1 con le conseguenti, e quanto mai inutili, limitazioni d’uso. Viene prodotto in Sudafrica ed è in listino a 50.900 euro iva esclusa.

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