OPEL ASTRA SPORTS TOURER

Cosa c’entra Istanbul con la prova su strada della nuova Astra Sports Tourer? C’entra - simbolicamente, s’intende - perché la frenetica e iperattiva città-ponte tra Europa ed Asia con i suoi 15 milioni di abitanti, nove di qua del Bosforo e sei di là

02 Nov 2010 motorpad.it
OPEL ASTRA SPORTS TOURER
Cosa c’entra Istanbul con la prova su strada della nuova Astra Sports Tourer? C’entra - simbolicamente, s’intende - perché la frenetica e iperattiva città-ponte tra Europa ed Asia con i suoi 15 milioni di abitanti, nove di qua del Bosforo e sei di là, in qualche modo richiama le diverse anime e le molte tipologie d’uso a cui si presta questo modello fondamentale nella gamma Opel.

Le novità della nuova serie puntano su elementi sostanziali: design sportivo, allestimenti e dotazioni di qualità, dinamica di guida e versatilità.
Lo stile beneficia appieno del nuovo corso di Opel e, nello specifico, rinuncia deliberatamente a quei compromessi sulla parte posteriore, tipici di ogni station wagon, per dare un nuovo slancio alla linea. La cosa che si apprezza in modo particolare nella linea discendente del tetto con accenno di spoiler, nei finestrini posteriori assotigliati, e nella “spinta” che l’auto riceve dal portellone inclinato. Intonazione sportiva anche negli interni con specifico riferimento ai sedili (che sono anche del tipo ergonomico AGR appositamente studiati per chi sta per molto tempo alla guida come avviene per chi usa la SW per lavoro) nella strumentazione e nelle finizioni con inserti in alluminio.

La sportività si collega direttamente alle motorizzazioni, alle qualità telaistiche ed alla dotazione di sistemi di assistenza alla guida al fine anche della sicurezza. Da questo punto di vista le strade asiatiche, devastate da buche piene d’acqua e attraversate (ovviamente senza preavviso) da un’incredibile quantità di cani randagi, hanno dato ampia dimostrazione delle qualità dinamiche del modello.
Accelerazioni continue, frenate d’emergenza e sterzate brusche su terreni a scarsa aderenza avrebbero prodotto guai seri di stabilità e controllo senza il provvidenziale intervento delle innovative sospensioni posteriori (un assale torcente integrato a un parallelogramma di Watt) e del telaio meccatronico FlexRide.

Utilizzando una serie di informazioni la centralina controlla 11 diverse situazioni quali frenata, accelerazione, comportamento in curva e la modalità di guida prescelta tra le tre proposte (Tour, Sport e Standard) e irrigidisce o meno le sospensioni, rende più immediata la risposta dell’acceleratore e dello sterzo e ritarda l’entrata della marcia superiore in presenza del cambio automatico. Cose da vettura di segmento superiore.
Come del resto lo sono dotazioni (di serie o a richiesta nei tre livelli di allestimento proposti) come i fari adattativi, il sistema Opel Eye che legge i cartelli stradali e li riproduce sul quadro strumenti e avvisa il pilota dei cambi involontari e bruschi di carreggiata e il Trailer Stability Assist che stabilizza i carichi a rimorchio come la roulotte.

E siamo alle motorizzazioni della gamma italiana. Quelli a gasolio con filtro FAP sono un 1300 cc da 95 CV che avrà anche una variante Start/Stop con l’interessante consumo medio di 4,1 l/100 km e solo 109 g/km di emissioni di CO2.
Segue un 1700 cc a due livelli di potenza, 110 e 125 CV e 280 Nm 4,5 l/100 km di consumo medio su cui si concentrano le nostre prefenze per l’equilibrio tra prestazioni complessive e consumi e infine un 2000 cc da da 160 CV di grande brillantezza vista la notevole coppia di 350 CV e il favorevole rapporto peso/potenza.

Per le varianti a benzina l’unità d’ingresso è un 1400 cc in versione aspirata e turbo per 100 e 140 CV; sorprendente, quest’ultimo per la prontezza di risposta dell’acceleratore e lo spunto velocistico; non fa rimpiangere il precedente 1800 cc per prestazioni con consumi ed emissioni più basse.
Due anche i 1600 cc sempre con la scelta dell’alimentazione aspirata o turbo: 115 CV nel primo caso o 180 se si ha il piede pesante; non a caso è il solo motore disponibile con l’allestimento top Cosmo S. In seguito ci sarà anche un versione GPL.

Resta da dire della funzionalità di questa Sports Tourer, (lunga 4,70 mt, larga 2,01 e alta 1,54) aspetto di grande importanza per una station wagon.
Anche su questo versante notazioni positive assolve e con qualche soluzione originale. E’ il caso della movimentazione dei sedili per ottenere un piano di carico che può arrivare fino a 1550 dmc utili su una superficie regolare lunga anche 1,83 mt e organizzabile secondo necessità.

In pratica per sistemare tutti i nostri bagagli e quelli della troupe (valigie, telecamera, borsoni, cavalletto, ecc) è bastato premere i due pulsanti del FlexFold e gli schienali si sono appiattiti sul pianale: un’operazione che non ha richiesto più di tre secondi. Dettaglio non secondario si può far conto anche su molti vani supplementari dove riporre anche bottiglie da 1,5 litri. Arriverà poi anche il sistema FlexFix per il trasporto in sicurezza di due biciclette.
Tutto questo a prezzi che vanno da 18.100 a 21.850 euro.
Torna indietro
Tags

notizie correlate:

Touring test della nuova Suzuki Swace
Motori e dintorni

Touring test della nuova Suzuki Swace

04 Apr 2024 Mariano Da Ronch

A due anni dal suo ingresso sul mercato italiano, all’inizio dello scorso anno è arrivato per Swace Hybrid, sorella della Toyota Corolla Touring Sports, il momento di un...

Continua
La produzione Stellantis in Italia
Economia

La produzione Stellantis in Italia

25 Jan 2024 Paolo Pirovano

In risposta alle polemiche di questi giorni, Stellantis ha diffuso una nota dove sottolinea che oltre il 63% dei veicoli prodotti lo scorso anno negli stabilimenti italiani...

Continua