Opel Insignia 2.0 CTDI

Alta qualità costruttiva, alta dotazione tecnologica e stile elegante nella Opel Insignia. Test del turbodiesel 2.000 cc CDTi Ecoperformance

12 May 2014 motorpad.it
Opel Insignia 2.0 CTDI

Qualcuno ci spiegherà, prima o poi, perché certe auto, pur eccellenti sotto tutti i punti di vista, con alle spalle una storia di marca lunga più di un secolo e parte di quello che per decenni è stato il Gruppo mondiale più importante (e che ancora sta sul podio dei super-big) non colgano il dovuto successo commerciale e debbano cedere, quanto a immagine e percezione presso il grande pubblico, a prodotti di pari se non inferiore valore.

E’ il caso della Opel Insignia che difficilmente entra d’istinto nella ideale “shopping list” di chi cerca una vettura di assoluta qualità per lavorazioni e materiali, completa di dotazioni di sicurezza (attiva, passiva e preventiva), confort e infointrattenimento e, nell’ultima evoluzione stilistica, anche piacevole esteticamente.

Per conoscerla meglio abbiamo sottoposto ad un lungo test la berlina (ci sono anche le varianti di carrozzeria SW Sports Tourer e Country Tourer) motorizzata con il turbodiesel 2.000 cc CDTI Ecoperformance da 103 kW-140 CV con Start/Stop, 99 g/km di CO2 e cambio manuale a 6 marce; diamo più avanti il resoconto sulle prestazioni generali.

L’esame parte invece da quella che è la prima valutazione, quella estetica, che ferma o meno l’attenzione e che, nel caso specifico, mostra con chiarezza come il processo di rinnovamento stilistico di Opel stia generando modelli di sicuro appeal in tutta l’offerta di marca e, in particolare sul Adam, Astra e, appunto, sulla Insignia. L’aspetto è quello molto fluido e dinamico di un (quasi) coupé a quattro porte con calandra a barre orizzontali cromate che allargano visivamente il frontale, gruppi ottici di moderno disegno, parabrezza piuttosto inclinato a favore di un’aerodinamica che trova ulteriori contributi dal tetto arcuato che scivola rapido su uno sbalzo posteriore corto e chiuso da un accenno di spoiler. In questa direzione le ruote in lega e la fiancata scavata fanno il resto.

La plancia è di certo tra le più moderne del settore; razionale nella struttura e nel disegno concentra l’attenzione su uno strumento circolare al centro per le informazioni principali sulla velocità e quelle selezionate dal guidatore e su due mezze lune laterali per contagiri e le altre indicazioni principali. Consente così la massima concentrazione alla guida e rimanda alla consolle centrale con il grande schermo touchscreen configurabile a piacere per una vera e propria centrale di comando e controllo della vettura, collegamento con il mondo esterno e utilizzo di ogni funzione, integrato in questo dal volante multifunzionale. L’esemplare della prova si concede anche dei rivestimenti in pelle color avorio e profili neri che sono un ulteriore elemento di qualità ed eleganza.

La prova dinamica su un percorso misto di 400 km circa ha messo in evidenza in primo luogo l’alto livello di isolamento acustico e la corretta taratura delle sospensioni su ogni tipo di tracciato in un giusto equilibrio tra confort, mantenimento delle traiettorie nelle curve veloci e nei rientri rapidi dopo i sorpassi senza particolari caricamenti laterali. Buona anche la manovrabilità della corta leva del cambio con escursioni brevi e innesti precisi.

Il motore ha messo a disposizione non tanto una particolare velocità di punta quanto la linearità e la costanza di erogazione della coppia pronta a rispondere alle pressioni sull’acceleratore, senza necessariamente dover ricorrere, anche con le marce alte inserite; non è un merito da poco per una vettura che mette in conto un peso di 1.513 kg più le 4 o 5 persone frequentemente a bordo durante il test.

In questo tipo di guida su strade aperte al traffico di ogni giorno e una sessantina di km percorsi in città diventa fondamentale la “prova distributore” per rendersi conto del consumo reale. Si parte cioè con un pieno e poi si fa il rabbocco quando si vogliono confrontare i consumi dichiarati con quelli ottenuti. I 3,7 litri per 100 km indicati e concretamente aiutati dallo Start/Stop sono così diventati 5,1, vale a dire 19,6 km/litro. Un risultato sicuramente apprezzabile. La prova ha anche rivelato il piccolo difetto che ci sentiamo di imputare alla Insignia e che riguarda la posizione di guida quando si cerca l’appoggio del gomito destro. In questa situazione i due portalattina sul tunnel “aprono” in pratica un vuoto un po’ fastidioso e che fa perdere il sostegno. Bisogna in pratica tenere chiuso il coperchio scorrevole e sistemare altrove le eventuali bibite. Non manca certo il posto. E qualche bar lungo la strada. Ricordiamo infine il prezzo di listino che va da 29.500 a 31.000 euro e che la Insignia berlina si propone anche con motori a benzina di 1.400 e 1.600 cc, con alimentazione a GPL, con un secondo diesel da 163 CV e nella veste sportiva OPC con un V6 2.800 cc da 325 CV e la trazione integrale. 

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