RENAULT CLIO

È dal 1990 che la Renault Clio tiene con autorevolezza e simpatia il suo ruolo da protagonista nel difficile quanto affollato segmento delle city car dove, oggi, si danno battaglia oltre trenta modelli; e ancora lo scorso anno ha rappresentato il 20%

21 Sep 2012 motorpad.it
RENAULT CLIO
È dal 1990 che la Renault Clio tiene con autorevolezza e simpatia il suo ruolo da protagonista nel difficile quanto affollato segmento delle city car dove, oggi, si danno battaglia oltre trenta modelli; e ancora lo scorso anno ha rappresentato il 20% delle vendite totali del costruttore francese.
Un patrimonio, quindi, da difendere con le unghie e con i denti e da tenere costantemente in prima linea nella difficile competizione attuale.
 
E’ esattamente quello che si propone la Clio di quarta generazione che non ha nemmeno atteso il battesimo ufficiale del Salone di Parigi per mostrarsi ai primi esami estetici e alle prime impressioni di guida. E che tutto questo, cioè il lancio internazionale, sia stato programmato in Italia di certo non è casuale.
Eccola qui, allora la “mademoiselle” con la faccia e la silhouette tutta nuova e di sicuro ben più seducente.
 
Ha mantenuto strutturalmente l’impianto di base, cioè pianale e passo a 2,59 mt, ma con lievi modifiche dimensionali (4,06 mt di lunghezza, 1,73 di larghezza e 1,45 di altezza) che realizzano proporzioni ed equilibri piacevoli e molto dinamici in una carrozzeria che, almeno per ora, sarà solo a cinque porte. Arriverà in seguito anche un SportTour più votata alla versatilità. Questo però non ha tolto la giusta grinta al modello; intanto perché le porte posteriori si mascherano con il sempre riuscito artificio di nascondere le maniglie nel montante e poi perché gli interventi sul frontale (calandra, losanga in evidenza, gruppi ottici, presa d’aria inferiore), sulle larghe “spalle” posteriori, sul parabrezza spinto un po’ più avanti e sulla linea di cintura alta, danno tono e importanza a tutto l’insieme.
 
E’ insomma convincente il lavoro svolto dal team guidato dal responsabile dello stile Clio Antony Villani sotto la guida del boss dello stile Renault Laurens van den Acker che sembra davvero voler impostare i futuri classici stilistici della Casa sul sano principio di niente fughe in avanti verso l’ignoto, ma tanta piacevolezza di disegno e concretezza di forme.
A proposito di concretezza vanno registrati in positivo i circa 100 kg risparmiati sul peso complessivo del modello con tutti i vantaggi che questo comporta sul contenimento dei consumi. Vedremo più avanti.
 
Entriamo invece nell’abitacolo dove è evidente il grande lavoro di pulizia e di ottimizzazione dello spazio e dove l’attenzione si concentra nella plancia, punto di forza non secondario della nuova Clio specie negli allestimenti di vertice dei tre proposti: Wave, Live ed Energy. Se oggi non è più pensabile, a nessun livello di automobile, di viaggiare senza essere in costante contatto con il mondo esterno, la Clio 4 assolve con puntualità e dotazioni da veicolo di segmento superiore questa esigenza. Di serie si dispone del Smart Nav con navigatore con schermo touch screen 7”, radio MP3, USB, AUX-IN, Bluetooth e comandi al volante. Può essere implementato, a richiesta, con un tablet integrato R-Link che se un difetto ha è quello di offrire di tutto e di più fino al rischio di provocare qualche distrazione alla guida; almeno tra gli automobilisti meno giovani o meno avvezzi a vivere di pane e web.
 
E siamo alla parte meccanica, ai motori. L’importante novità è costituita dall’inedito tre cilindri a benzina TCe di 900 cc e 90 CV sviluppato con Nissan che dichiara un consumo medio di 4,5 litri per 100 km grazie anche allo Stop&Start con 105 g/km di emissioni di CO2.
E’ sorprendente per brillantezza (0-100 km/h in 12,2 secondi e velocità di punta 182 km/h), assenza di vibrazioni e immediatezza di risposta. Davvero questi moderni tre cilindri stanno modificando il panorama delle motorizzazioni di molti modelli, anche di taglia media e la tradizione motoristica di Renault non poteva certo restare fuori dal fenomeno.
A questo si aggiunge il noto 1.200 cc d’ingresso a benzina da 75 CV.

Quanto ai diesel c’è la novità del dCi di 1.500 cc da 90 CV (3,4 l/100 km di consumo medio e 90 g/km di CO2) dotato di Stop&Start. Una versione ottimizzata Eco Business è dedicata esclusivamente alle flotte aziendali e dichiara un consumo medio di 3,2 l/100 km e 83 g/km di CO2.
Gli si affianca il collaudato 1.500 cc dCi da 75 CV.

I prezzi, infine, per dare un senso a tutto: da 13.500 a 15.850 euro per i benzina e da 15.150 a 17.500 euro per i diesel. Corretti nel rapporto “value for money” stante anche la qualità degli allestimenti e nei confronti della concorrenza più qualificata. La personalizzazione è affidata ad una serie di Pack. 
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