Volkswagen T-Roc, il crossover sportivo

20 Oct 2017 Andrea Nicoli
Volkswagen T-Roc, il crossover sportivo

Per oltre 30 anni abbiamo cercato una vera avversaria della Golf e ora proprio un’altra Volkswagen potrebbe insidiarla, magari non nei numeri, ma per appeal. Oggi le vetture che “tirano” sono i crossover ed ecco che dall’ampia piattaforma del gruppo tedesco nasce T-Roc, un’auto che ha molti punti di forza che riescono ad accontentare giovani e famiglie. Si va dalla linea moderna, alla dotazione di accessori completa, dal comfort all’ottima capacità di carico che varia da 445 a 1.290 litri. Il tutto in soli 4,23 metri, non sembra ma questa crossover è 1 cm più corta della Golf, ma con un passo superiore che arriva a 2,59 metri a beneficio dei passeggeri.

La gamma dei motori e delle trasmissioni per ora è molto slim ma a breve verranno soddisfatte molte altre esigenze perché ormai tutti vogliono un’auto alta da terra. E proprio per assecondare questo trend VW ha già quasi pronto un modello compatto sotto i 4 metri che arriverà alla fine del 2018.

Si parte con solo tre motori. La T-Roc sarà disponibile nelle concessionarie a partire dai primi giorni del 2018 con due motori sovralimentati a benzina, il 1.0 TSI da 115 cv e il nuovo 1.5 da 150, il primo con il cambio manuale a sei marce, il secondo con il DSG a 7 rapporti, entrambe le versioni a trazione anteriore (ma anche qui si attendono novità come in casa Škoda, Seat e Audi). La terza proposta è a gasolio per ora limitata al 2.0 TDI da 150 cv con il cambio manuale o DSG affiancato della trasmissione integrale permanente 4Motion.
Asciutta anche la proposta delle versioni: Style o Advanced. Entrambe più ricche che le analoghe versioni proposte su altri modelli, perché VW ha voluto invertire la filosofia del “prezzo allettante e optional a parte” passando a un prezzo leggermente più alto ma supportato da una dotazione di accessori più completa.

A tale riguardo anticipiamo subito la voce prezzi. La gamma si apre con la 1.0 TSI Style manuale da 115 cv a 22.850 euro (circa 2.000 euro in più per il DSG), per arrivare al top di gamma di oggi (in primavera arriverà anche la versione da 190 cv) la 2.0 TDI 4Motion Advanced DSG a 34.400. In mezzo a questa forbice è facile ipotizzare che l’attesa 1.6 TDI con il cambio manuale nell’allestimento Style costerà circa 24-25mila euro. Per gli amanti del Metano, che ad esempio per la Golf rappresentano il 27% dei clienti, al momento non è previsto nulla.

Bicolore ormai di moda. Frontale squadrato e grintoso, fari a LED, parafanghi muscolosi e ampio portellone inclinato. Largo uso di cromature per l’Advanced, mentre la Style punta sul bicolore. Undici tonalità per la carrozzeria e 4 colori per il tetto, anche se in realtà il colore di contrasto si estende anche sui montanti anteriori e sugli specchi retrovisori, che può essere scelto tra bianco, nero, rosso e grigio. Ampia scelta nella tavolozza dei colori anche per i cerchi che possono fare pandan con gli inserti della plancia e qui si va dal grigio all’arancione e dal blu al rosso. In totale possono essere 84 le personalizzazioni cromatiche della T-Roc Style.

Doppia interfaccia digitale. Anche per il crossover medio di Volkswagen si è attinto da tutta quella componentistica hi-tech presente nella moderna gamma delle vetture del gruppo. Ecco inserito al centro del cruscotto l’Active Info Display da 11”7, un accessorio ormai imprescindibile per un uso più pratico dell’auto. Altrettanto irrinunciabile l’ampio monitor da 9” touch inserito nella plancia dal quale si comandano parecchie funzioni.
Facendo un piccolo focus sulle dotazioni principali di T-Roc, la Style prevede senza sovrapprezzo la vernice bicolore, i cerchi in lega da 17”, i fari fendinebbia e quelli a LED, il climatizzatore manuale, il sensore pioggia e il volante in pelle multifunzione. Nell’Advanced (monocolore) si aggiungono i cerchi da 18”, i proiettori full LED, l’Active Info Display e il clima automatico bi-zona.

Guida assistita e sicurezza. Il più piccolo crossover della gamma VW, dopo Touareg e Tiguan (entrambi con la “T” come T-Roc, dove roc sta per rock), può ritenersi un punto di riferimento nella proposta di sistemi di sicurezza. Si va dal Fatigue Detection al Front e Lane Assist con riconoscimento dei pedoni fino all’Adaptive Cruise Control e sensori di parcheggio di serie su tutta la gamma. Interessanti anche le proposte atte a innalzare la qualità della vita a bordo come radio Composition Media con schermo da 8” che raggruppa molte funzioni come la telecamera posteriore, l’App-Connect che dialoga con gli smartphone, la ricarica a induzione degli stessi, o il Premium Sound Beats optional.   

Diesel 4Motion equilibrata ma un pelo rumorosa. Tra le due versioni presenti all’anteprima internazionale svoltasi a Lisbona ci siamo concentrati sulla 2.0 TDI 4Motion con il cambio DSG a doppia frizione e comandi al volante. Per inciso l’altra era la TSI da 190 cv che forse arriverà più avanti anche in Italia. Il top di gamma racchiude contenuti tecnici ed estetici premium e anche in rapporto al prezzo devono essere valutati. Tralasciando qualche accostamento cromatico di plancia (rossa) e sedili bicolore (grigio-crema) che probabilmente non vedremo fortunatamente in Italia, la T-Roc è una vettura completa, ricca di accessori e con un’ottima gestione degli spazi interni. Come si dice in questi casi una vettura che può assecondare ogni esigenza di famiglia ma anche dimostrarsi brillante e divertente per un giovane. Qualche plastica ci è sembrata meno curata di quelle trovate sulla Golf ma nell’insieme gli accoppiamenti sono curati e e l’ergonomia dei comandi ideale.

Il matrimonio motore diesel-cambio DSG è sempre vincente in termini di vivacità nelle prestazioni (200 km/h e 8”4 da 0-100) e piacevolezza di guida, il tutto con un consumo visualizzato sul display durante il nostro test di 16,2 km/litro, senza curarsi troppo del piede destro.
In ripresa il TDI è un po’ rumoroso, specialmente attorno ai 3.000 giri, ma poi in velocità di crociera non si avverte più e si può godere di un assetto impostato sul comfort. Nell’esemplare provato era disponibile anche la regolazione dell’asseto DCC su tre livelli, Normal, Sport e Individual e il passaggio si avverte in maniera positiva sia nel rollio in curva (l’altezza minima da terra è di 161 mm), sia nella risposta del cambio. In curva rimane sempre un po’ sottosterzante, e in velocità il muso tende ad allargare anche per un baricentro abbastanza alto, ma la facilità di guida con la quale si riprende la traiettoria ideale è impressionante e la trazione integrale permanente con frizione a lamelle che in questo aiuta molto.

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