Bosch sviluppa la tecnologia per i prototipi LMDH

12 Jul 2023 Paolo Pirovano
Bosch sviluppa la tecnologia per i prototipi LMDH

La Sei Ore di Monza, valida per il Campionato Mondiale Endurance WEC, che si è disputata lo scorso weekend è stata anche l’occasione per gli appassionati e per gli addetti ai lavori per vedere da vicino le differenze tra le tecnologie a disposizione tra le vetture che lottano per la vittoria. Sono due le opzioni, la prima è per la categoria Hypercar scelta da Ferrari, Toyota e Peugeot che hanno scelto la soluzione di un’auto ibrida e a trazione integrale. A questi costruttori si affiancano Glickenhaus e Vanwall che invece continuano a puntare sul motore termico.

La seconda opzione è relativa alla LMDH, sigla che significa Le Mans Daytona Hybrid che identifica i prototipi che possono correre sia nelle gare americane IMSA sia nel WEC e si basa su un telaio costruito da un ristretto numero di aziende tra cui scegliere, una certa libertà per il motore, mentre tutta la parte relativa al sistema ibrido e alla relativa gestione è fornito da Bosch.

L’azienda tedesca che da sempre è presente nel motorsport, ha sviluppato tutti i componenti, compreso il software intelligente per la gestione della trazione ibrida, grazie a una stretta collaborazione con i progettisti dei telai e con i partner per le batterie e la trasmissione e anche con tutti i produttori.

Questa soluzione è stata scelta al momento da Porsche, da Cadillac nel mondiale endurance oltre che da Acura (marchio Honda per gli USA) e da BMW per l’IMSA. Inoltre dal prossimo anno è stata confermata la presenza di BMW nel WEC alla quale si aggiungeranno Alpine e Lamborghini.

La vera novità è proprio questa, perché per la prima volta in oltre 20 anni, i costruttori e i team possono utilizzare la stessa vettura per competere per la vittoria nel Campionato mondiale di Endurance FIA e nel Campionato IMSA WeatherTech SportsCar, senza dover modificare l'auto.

Una scelta che ha nella condivisione di una serie di elementi tecnici la chiave per ridurre notevolmente i costi e che offre a Bosch la possibilità di sviluppare attraverso le gare tutti i componenti nelle condizioni più difficili, non solo l’hardware e il software, per poi trasferire alla produzione di serie queste esperienze.

Bosch è responsabile dell'ingegneria di sistema per il sistema ibrido, oltre a essere fornitore esclusivo del motore elettrico (MGU – Motor Generator Unit), dell'inverter (MCU – Motor Control Unit), della centralina di controllo del sistema ibrido (HCU – Hybrid Control Unit) e del sistema di frenata elettrica (EBS – Electronic Brake System), in grado anche di recuperare energia. La flessibilità del sistema ibrido permette di utilizzarlo su diversi concept di veicoli e motori, mantenendo elevati livelli di prestazioni. Durante la guida, il sistema fornisce una potenza costante di 50 kW che arriva fino a 200 kW in modalità di recupero.

"Nella prima metà dell'anno era importante provare il sistema in condizioni di gara reali. Le ultime quattro competizioni del WEC ci hanno permesso di raccogliere una quantità di dati e di esperienza preziosi. Ci siamo lasciati alle spalle l'appuntamento più atteso della stagione a Le Mans, con 24 ore di utilizzo continuo dei componenti senza anomalie o problemi tecnici, un risultato che ci riempie di soddisfazione. Anche collaborare a stretto contatto e costantemente con i team ci aiuta a ottimizzare continuamente il sistema e posizionandoci come partner affidabile prima e durante le corse" ha dichiarato Ingo Mauel, Responsabile di Bosch Motorsport.

Le soluzioni di elettrificazione svolgono dunque un ruolo chiave nella mobilità ecosostenibile e nei successi in pista.

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