Unrae incontra la stampa

L’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri ha incontrato la stampa.

06 Jul 2016 motorpad.it
Unrae incontra la stampa

L’UNRAE ha incontrato a Roma la stampa dopo un lungo periodo di silenzio ma… ma non l’ha ascoltata. E’ la prima osservazione critica che viene da fare se, insieme ad una lunga esposizione di cose abbastanza note come le statistiche di mercato puntualissime e dettagliate e gli interventi dei relatori, (interessante su tutti quello di Marco Baldi del Censis) fossero seguite almeno tre cose.

Innanzitutto una sezione di “domande e risposte” dove chiarire meglio certe questioni e animare un dibattito più vivo e magari stimolante di quello che è seguito alle varie esposizioni; poi un accenno su quali potrebbero essere le situazioni dell’industria e del commercio auto dopo la Brexit e infine l’annuncio di qualche iniziativa, qualcosa di veramente nuovo e pronto ad entrare in azione nel rapporto con le Istituzioni. Invece si è trattato solo di un annuncio e dal futuro incerto visto come sono andate finora i contatti e soprattutto le promesse delle Istituzioni.

C’era, in verità, il Ministro dei Trasporti Graziano Delrio. Ed ha ascoltato con apparente interesse la proposta del presidente UNRAE Massimo Nordio che annunciava l’idea di lanciare la figura del “Mobility Champion” (un’autocandidatura?) da mettere a capo di una struttura capace di sviluppare cultura della mobilità 2.0, con tutti i cambiamenti che comporta, per portare al Governo e alle istituzioni locali progetti, soluzioni e idee in ordine ad argomenti che si dibattono da tempo come sicurezza, interconnessione, condivisione, guida autonoma.
Ma si è trattato, una volta di più, di un “annuncio”, non di una cosa fatta e, soprattutto, condivisa, pronta ad entrare in azione.

Il Ministro ha naturalmente mostrato interesse, ma ha fatto chiaramente capire che una cosa è l’auto e una cosa è la mobilità; non a caso ha concluso con un chiaro “… si, però non possiamo consegnare le città solo alle auto”. Cosa che, per altro, nessuno si sogna di chiedere.
Auto alle quali tutti i relatori hanno riconosciuto almeno di essere ancora e sempre al centro della mobilità data la struttura insediativa di molta parte degli italiani in zone montane e decentrate, il peso dei lavoratori pendolari, la qualità ancora largamente insufficiente dei trasporti urbani, il diritto del cittadino di muoversi in libertà.

E’ mancata, nella giornata UNRAE, la chiamata in causa di altri attori importanti nel mondo dell’auto. Ad esempio le Assicurazioni che pur si dichiarano, come ha fatto la presidentessa Maria Bianca Farina all’Assemblea ANIA tenutasi proprio ieri a Roma, di essere “pronte a capire come possano contribuire allo sviluppo del paese”.

E allora perché non coinvolgerle a fondo, sempre ad esempio, in un cambiamento di grande portata concettuale e pratico secondo cui, chi acquista un’auto particolarmente dotata di sistemi di sicurezza attiva, passiva e preventiva, e Dio sa quanti modelli di auto nuove sono oggi così ben attrezzati, dovrebbe avere diritto a uno sconto in polizza. Due Assicurazioni, sia pure in chiave di marketing, si sono già impegnate in questo senso e altre aziende assicurative chiedono alla Compagnia dell’Automobile, che ha questa proposta nel suo programma reclamandola addirittura per legge, informazioni in merito.

Anche altre proposte a favore dell’automobilista, della fiscalità e dell’economia in genere hanno elaborato e messe a disposizione la stessa Compagnia dell’Automobile, il #ForumAutomotive, l’ANFIA l’associazione delle aziende della componentistica ed altri gruppi organizzati. Perché non coinvolgere queste forze, perché non tenere anche l’automobilista al centro dell’attenzione? E non si è fatto parola delle promesse fatte dalle Istituzioni e rimaste lettera morta; come la riforma del bollo e delle accise sui carburanti. Vorrei sbagliarmi ma l’UNRAE è sembrata qualcosa di molto simile ad una di quelle Istituzioni che parlano solo al futuro, ma senza mettere una data precisa sull’attuazione di quanto chiede o propone prima di intraprendere, magari con altre associazioni di categoria, qualcosa di più incisivo.

 

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