La “Legge pro Uber” e la protesta dei tassisti regolari

La Commissione Affari Costituzionali proroga di un anno la regolamentazione contro il servizio taxi abusivo.

17 Feb 2017 motorpad.it
La “Legge pro Uber” e la protesta dei tassisti regolari

Tassisti che lasciano a terra turisti e cittadini ai posteggi di sosta, alle stazioni ed agli aeroporti di molte città italiane, Roma, Milano, Torino su tutte. Assemblee spontanee e poi permanenti. Varie sigle sindacali scendono in campo a sostegno dei tassisti e lanciano lo stato di agitazione chiedendo urgenti incontri con il Governo. Monta e si inasprisce la protesta dei tassisti che si sentono traditi dall’approvazione (anche con la fiducia) in Commissione Affari Costituzionali di quella che ormai viene bollata come “la legge pro Uber e si parla apertamente di “… un palese colpo di mano, o meglio di spugna, a favore dei soliti noti che vogliono continuare ad agire nell’illegalità per i loro loschi affari”.

La ragione del contendere sta nell’emendamento al Decreto Milleproroghe che stende di un anno il termine di emanazione del decreto ministeriale attuativo contro l’esercizio abusivo del servizio taxi. A grandi linee la questione nasce in quanto qualunque cittadino munito di patente può in pratica esercitare la professione di tassista in assenza della dovuta licenza, senza le necessarie garanzie di sicurezza ed adeguata preparazione, senza controllo delle tariffe e con l’aggravio dei molti costi previsti. E anche in una citta diversa da quella di residenza.

Una forma di concorrenza sleale che appare di difficile contestazione e che ha provocato molti e motivati interventi di esponenti politici.

Come l’ex presidente del Senato Renato Schifani che ha dichiarato: “… ancora una volta il Governo va contromano. Il rinvio delle norme anti Uber e contro i tassisti abusivi rappresenta uno  schiaffo agli interessi di una categoria di lavoratori che svolgono un importante servizio alla collettività. … l’esecutivo dimostra di avere a cuore più le sorti di una nota multinazionale che quelle dei tassisti e delle loro famiglie”.

Non meno chiara la posizione di Stefano Maullu deputato al Parlamento Europeo: “Per l’ennesima volta, contro ogni buon senso, nel Mille Proroghe è finita la sospensione delle leggi approvate nel 2008 che regolavano il mercato delle auto pubbliche. Ancora una volta i tassisti dovranno subire la concorrenza delle auto con conducente …. Spero che il Parlamento italiano si renda conto della delicatezza della questione e rettifichi questo errore”.

Anche alle luce di queste dichiarazioni ufficiali sembra  obiettivamente a rischio anche l’interesse pratico e la sicurezza del cittadino comune.  

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