PORSCHE 918 RSR HYBRID

Con la Porsche 918 RSR Hybrid, presentata all’ultimo salone di Detroit a metà gennaio, la tecnologia della propulsione ibrida che prevede l’abbinamento tra motore termico ed elettrico, ha compiuto un interessante passo avanti e apre nuovi e inesplora

18 Jan 2011 motorpad.it
PORSCHE 918 RSR HYBRID
Con la Porsche 918 RSR Hybrid, presentata all’ultimo salone di Detroit a metà gennaio, la tecnologia della propulsione ibrida che prevede l’abbinamento tra motore termico ed elettrico, ha compiuto un interessante passo avanti e apre nuovi e inesplorati territori.
Innanzitutto vengono applicati questi concetti su una supersportiva con l’intento di migliorare e sfruttare la potenza aggiunta sviluppata per migliorare le prestazioni (oltre che per ridurre i consumi). Visto che a Stoccarda parlano di una vettura laboratorio per le corse possiamo anche aggiungere che questo servirà anche per ridurre il numero delle soste in gara e allungare così la permanenza in pista, fattori fondamentali quando si tratta di corse endurance.

La scheda tecnica è incentrata sul motore V8 di 3,4 litri con iniezione diretta del carburante, montato in posizione centrale preso direttamente dal cofano della RS Spyder la vettura che ha dominato negli scorsi anni la categoria LMP2 nei campionati ALMS (American Le Mans Series) e la sua categoria alla 24 ore di Le Mans.
Sviluppa 563 CV a 10300 giri/min e trasmette la potenza all’asse posteriore attraverso un cambio di tipo “seamless” (senza interruzione nei passaggi di marcia), montato longitudinalmente e anch’esso preso dalla RS Spyder, comandato attraverso paddle sul volante.

Si accoppia a due motori elettrici, con altri 150 KW che vengono dirottati sull’asse anteriore della 918 per arrivare così ad un picco massimo di potenza di 767 CV. I motori elettrici si ricaricano durante la fase di frenata e l’energia viene accumulata in un volano che ha un regime di rotazione di a 36000 giri. Una volta carico, il pilota, attraverso un pulsante, ha a disposizione per 8 secondi questo “surplus” di cavalli; in pratica lavora come il Kers della Formula 1.
La stessa tecnologia è già stata applicata da Porsche nelle competizioni lo scorso anno sulla 911 GT3 RSR Hybrid. Si trattava però di un motore 6 cilindri e la vettura ha partecipato a tre gare, la 24 ore del Nurburgring che si disputa sulla storica Nordschleife dove ha sfiorato la vittoria, per poi presentarsi al via nella ALMS a Road Atlanta (USA) e poi in ILMC a Zuhai (Cina).

La 918 RSR è naturalmente una due posti secca con telaio in carbonio, apertura delle porte in avanti, cerchi da 19 con dado unico centrale ed un abitacolo in puro stile racing, dove sono presenti solo gli indicatori base. Nel caso della Hybrid invece del secondo sedile trova posto il volano che accumula elettricità.

Chiudiamo con una citazione storica. Il numero 22 sul cofano e sulle porte è l’omaggio di Porsche alla vittoria del 1971 della 917 K (coda corta) che correva per i colori Martini. L’equipaggio composto da Helmut Marko e Gijs van Lennep stabilì nell’occasione il record dei chilometri percorsi, 5335 (media oraria di 222,304 kmh) rimasto imbattuto per ben 39 anni.
Anche in questo caso si trattava di una vettura speciale visto che utilizzava un telaio in magnesio per ridurre al massimo il peso.
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