BMW M3 Berlina e M4 Coupé

Motore comune per le supersportive BMW M3 e M4

23 Jun 2014 motorpad.it
BMW M3 Berlina e M4 Coupé

Una doppia presentazione in contemporanea per le più potenti BMW. La prima novità riguarda la numerazione, perché se da un lato rimane la sigla M3, questa volta dedicata alla versione berlina a quattro porte, dall’altro si apre una nuova storia con la coupé M4 che adotta, come stabilito a Monaco per i modelli più sportivi, i numeri pari.

In comune le due vetture hanno quanto si trova sotto il cofano da dove è doveroso iniziare vista le caratteristiche della lettera M (Motorsport) che identifica e contraddistingue le auto a grandi prestazioni della casa tedesca.

Viene infatti sostituito il V8 aspirato di 4 litri e 420 CV con un più piccolo ed inedito 6 cilindri in linea di 2.979 cc che utilizza la tecnologia M TwinPower Turbo, un biturbo da 431 CV di potenza (tra i 5.500 ed i 7.300 g/min) con una coppia di 550 Nm disponibile in un ampio regime di giri ovvero tra i 1.850 ed i 5.500. In questo modo si raggiungono prestazioni di 250 km/h di velocità massima (potenziabili fino a 280 km/h con l’M Driver’s Package), mentre l’accelerazione nello scatto da 0-100 km/h viene raggiunta in soli 4,3 secondi (con il cambio manuale 6 marce) e in 4,1 nel caso del doppia frizione a 7 rapporti.

Un altro aspetto dove si notano dei sensibili miglioramenti è quello dei consumi scesi di circa il 25% portandoli, nei cicli di omologazione, a 8,8 lt/100 km per entrambe le vetture. Merito anche della riduzione di peso quantificabile in circa 80 kg con la bilancia ferma a 1.497 per la coupé M4 e 1.520 per la berlina M3. Questo risultato è possibile grazie all’uso diffuso di leghe leggere, di materiale sintetico rinforzato con la fibra di carbonio e di alluminio in numerosi componenti dell’assetto e della scocca. Inoltre entrambi i modelli sono dotati di un tetto in carbonio CFRP, soluzione già sperimentata con la M 3 CRT, realizzando un risparmio di cinque chilogrammi nella M3 e di sei chilogrammi nella M4, abbassando anche il baricentro della vettura, così da influire sulla dinamica di guida.

Passando all’aspetto esterno le M sono immediatamente riconoscibili per i passaruota allargati di grande effetto anche con l’auto ferma e per le prese d’aria anteriori con lo splitter in evidenza, il cofano lungo con il caratteristico rigonfiamento. Al posteriore troviamo i quattro scarichi inseriti nell’estrattore ed il piccolo spoiler sul cofano con importanti funzioni aerodinamiche.

La potenza viene trasmessa alle ruote posteriori attraverso un albero di trasmissione in carbonio e sull’asse troviamo un differenziale autobloccante ed il differenziale attivo M che ottimizza la trazione e la stabilità di guida attraverso un bloccaggio a lamelle controllato elettronicamente che arriva a trasferire fino al 100% sulla singola ruota. Tutto viene gestito dalla centralina collegata al controllo di stabilità DSC (Dynamic Stability Control) che valuta come parametri l’apertura dell’acceleratore, il numero di giri delle ruote e il livello d’imbardata della vettura.

Riviste ex-novo le sospensioni dove è stato utilizzato l’alluminio per i bracci, i mozzi delle ruote ed i supporti degli assali, risparmiando cinque chilogrammi rispetto all’acciaio. Anche l’asse posteriore a cinque bracci è più leggero di tre kg ed è realizzato in alluminio fucinato.

La M3/M4 è dotata di sterzo elettromeccanico con funzione Servotronic integrata per adattare elettronicamente lo sforzo al volante alla velocità e attraverso un tasto si adatta su tre livelli Comfort, Sport e Sport+. L’assetto adattativo M è nell’elenco degli optional e interviene sulla taratura degli ammortizzatori. Una volta deciso dal guidatore il proprio settaggio è possibile salvare e memorizzare due situazioni che vengono richiamate attraverso i pulsanti M1 e M2 sul volante.

I freni M Compound riducono anch’essi il peso, migliorando il cinematismo delle masse non sospese, mentre chi volesse il massimo del rendimento ci sono i freni carboceramici.  Entrambi i modelli hanno di serie di cerchi in lega da 18 pollici con pneumatici differenziati (255/40 ZR18 95Y anteriori e 275/40 ZR18 99Y posteriori) con come optional quelli da 19. Uno degli obiettivi prioritari di sviluppo era la robustezza sul circuito e gli ingegneri hanno collaborato con i piloti di BMW Motorsport con il campione DTM Bruno Spengler e Timo Glock che hanno partecipato a numerosi test sulla  Nordschleife del Nürburgring.

Gli appassionati della guida in circuito non perderanno l’app gratuita M Laptimer che analizza attraverso lo smartphone la guida registrando e visualizzando diversi parametri oltre a confrontare due registrazioni sullo stesso percorso.

Per finire i prezzi, la M3 berlina costa 76.750 euro e la M4 coupé parte da 77.850.

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