Dacia Duster in prova in Valle d’Aosta

Sicuri e a proprio agio su ogni terreno

18 Mar 2014 motorpad.it
Dacia Duster in prova in Valle d’Aosta

Dacia Duster in missione speciale. Teatro la Valle d’Aosta, con neve abbondante e tracciati di abilità appositamente preparati.
Si sa, della Duster molti apprezzano il rapporto fra costo e servizio offerto ed è ben noto come la Dacia abbia sempre chiesto poco per dare tanto. È anche vero che, con uno spirito molto realista, la clientela abbia tutt’altro che disdegnato le versioni a sola trazione anteriore, scegliendola nel 65% dei casi. Ma è altrettanto innegabile che la natura della Duster sia duplice, per quanto riguarda il suo essere a proprio agio sia sull’asfalto autostradale sia in posti dove la strada non c’è proprio.

Il percorso off-road appositamente preparato andava ben oltre il week end montano invernale, quando lo scopo si limita a raggiungere le piste da sci, magari su strade completamente bianche di neve.
Termini come “trazione in lock”, “twist”, “drift”, “slalom” e via dicendo, questa volta sono stati al centro dell’attenzione. Infatti la Duster ha affrontato dossi sfasati, “mottaroni” di neve alta, per giunta messi di sbieco, piste ghiacciate e inclinazioni laterali inquietanti per il guidatore poco avvezzo alla guida “off”.

Diciamolo subito, la Duster si è comportata assai bene. Alcuni ostacoli su terreno asciutto li ha superati con la sola trazione anteriore (selettore su 2WD). Con l’integrale a inserimento automatico (Auto) la Duster procede su ogni percorso per quanto difficoltoso. E, quando il tracciato non c’è ancora e ci si sente di fare gli apripista, la selezione del “Lock” sembra quasi creare la strada da sé.
Naturalmente la Duster non è il fuoristrada col massimo potenziale al mondo, ma metterla in situazioni dalle quali non riuscirebbe a venirne fuori è assai improbabile.

Certo, il motore della vettura provata è solo un turbodiesel 1.500 da 110 CV e mancano anche le ridotte. Ma il cambio a sei marce con “primino” particolarmente corto e l’impiego del Lock permettono evoluzioni ben al di sopra delle aspettative.

E, ora, veniamo alle novità. Con la nuova serie la Duster acquista un certo che di raffinato. È bastato poco. Oltre al muso dal disegno più “brillante” e ai fari con luci diurne, troviamo delle barre sul tetto ora dotate di utili asole per fissare il carico. L’abitacolo ha una plancia più bella e sedili meglio conformati.

Bene anche gli alzacristalli elettrici ora sulle portiere (più costosi di quelli centrali in consolle, perché il circuito elettrico è più complicato) così come i sensori di posteggio, in opzione sulla versione top Lauréate.
E proprio la Lauréate è il best seller della gamma Duster, grazie all’equipaggiamento completo, che include il navigatore satellitare, le ruote in lega, il computer di bordo, i retrovisori elettrici e la regolabilità in altezza di volante e sedile guida.

L’offerta dei motori aggiunge la novità del 1.200 TCe turbo con iniezione diretta di benzina da 125 CV (solo a trazione anteriore), che porta lo standard prestazionale della Duster su un gradino superiore. Sempre presente, inoltre, il 1.600 a benzina da 105 CV, anche con alimentazione a GPL.

Naturalmente, non tutto è perfetto. Il comando degli specchi sistemato sotto al freno a mano non è il massimo, e pure il display del sistema navigatore Media Nav è un po’ troppo in basso. Anche il divano posteriore si presta a critiche, visto che una volta ripiegato non forma un piano di carico uniforme. Bene, invece, la regolazione degli schienali anteriori, tramite rotella e non a scatti.

Nel complesso, la Duster perde quell’impressione di “minimo sindacale” che anche le versioni più complete si portavano appresso. Ora “coccola” un po’ di più guidatore e passeggeri, sia nell’aspetto, sia nella sostanza. Quindi non rinnega la propria natura, acquisendo però in ricercatezza.

Prezzi: sostanzialmente invariati, con un listino d’attacco a soli 11.900 euro per la 1.6 benzina 4x2 base (che però è davvero “base”), mentre la 1.5 dCi 110 CV 4x4 Lauréate tocca il tutt’altro che stratosferico valore di 17.850 euro.

Insomma, la Duster si conferma un’auto per tutti. Ma quest’anno ci saranno anche quelle “per pochi”. Si comincerà ad aprile con i cento esemplari della versione Brave, in livrea Artic Mimetic, 4x4 e full option a 19.900 euro, a cui seguiranno nel corso del 2014 due edizioni sui concetti “Giramondo” e “Solido”.

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