24 Ore di Le Mans Prima volta di un’ibrida

Anche quest’anno emozioni a non finire alla “24 Ore di Le Mans”.

20 Jun 2012 motorpad.it
24 Ore di Le Mans Prima volta di un’ibrida
Anche quest’anno emozioni a non finire alla “24 Ore di Le Mans”. L’edizione 2012 della più importante e famosa corsa endurance ha visto il trionfo assoluto di Audi capace di piazzare 3 vetture ai primi 3 posti. 
La vittoria è andata per la prima volta ad un modello ibrido (diesel-elettrico), la R18 e-tron quattro guidata dal tedesco André Lotterer, dallo svizzero Marcel Fassler e dal francese Benoit Treluyer. L’equipaggio ha completato377 giri, 22 in più rispetto all’anno precedente quando, su un’altra R18, si aggiudicarono la gara per soli 13 secondi.
Per i tre piloti si tratta del secondo successo consecutivo a Le Mans, per Audi l’undicesimo assoluto in 14 partecipazioni.
 
L’Audi R18 e-tron quattro è spinta da un propulsore diesel 6 cilindri abbinato a un motore elettrico posizionato sulle ruote anteriori capace di creare una sorta di trazione integrale che, per regolamento, può entrare in funzione solo sopra i 120 km/h.
Partita dalla pole position (conquistata dal tedesco Lotterer) la Audi N°1 ha lottato con l’altra R18 e-tron quattro condotta da Capello, Kristensen e McNish che, complice un incidente di quest’ultimo a due ore dal termine, si è dovuta accontentare della piazza d’onore a un giro di distacco.
Sul gradino più basso del podio la R18 Ultra TDI di Bonanomi, Jarvis e Rockenfeller che ha chiuso a tre giri dai vincitori.
 
Prima delle “altre” auto non diesel la Lola-Toyota del team Rebellion Racing condotta da Prost, Jani ed Heildfeld, seguita dall’altra R18 Ultra TDI del trio Dumas, Duval e l’ex ferrarista Gené che ha messo la firma su giro più veloce in gara.
 
Torna a casa a mani vuote - ma con la certezza di aver realizzato una vettura più che competitiva - Toyota che schierava due TS030 Hybrid. La prima si è ritirata in seguito al terribile quanto spettacolare incidente di Davidson, per fortuna senza conseguenze importanti per il pilota inglese; la seconda è stata irrimediabilmente danneggiata dal giapponese Nakajima coinvolto in un incidente con l’incolpevole DeltaWing, la rivoluzionaria vettura di Nissan che ha mostrato fin da subito un ottimo potenziale.
 
Nella classe LMP2 successo della HPD-Honda (equipaggio Dalziel, Potolicchio e Kimber-Smith) che ha approfittato di un cedimento tecnico della Morgan, riportata alla corsa dopo 50 anni dalla OAK Racing.
Tra le Gran Turismo, vittoria per la Ferrari 458 Italia di Fisichella, Bruni e Vilander.
 
Classifica finale 24 Ore di Le Mans (prime posizioni):
 
1. Lotterei-Fassler-Treluyer (Audi R18 e-tron quattro) 377 giri
2. McNish-Capello-Kristensen (Audi R18 e-tron quattro) +1 giro
3. Jarvis-Bonanomi-Rockenfeller (Audi R18 Ultra) +3 giri

4. Prost-Jani-Heidfeld (Lola-Toyota) +11 giri
5. Gené-Dumas-Duval (Audi R18 Ultra) +12 giri
6. Brabham-Chandhok-Dumbreck (HPD-Honda) +21 giri
7. Potolicchio-Dalziel-Kimber Smith (HPD-Honda) +24 giri (LMP2)
8. Thiriet-Beche-Tinseau (Oreca-Nissan) +25 giri (LMP2)
9. Perez-Kaffer-Ayari (Oreca-Nissan) +26 giri (LMP2)
10. Ragues-Panciatici-Rusinov (Oreca-Nissan) +27 giri (LMP2)
11. Belicchi-Primat-Bleekemolen (Lola-Toyota) +28 giri (LMP2)
12. Zugel-Julian-Gonzalez (Zytek-Nissan) +30 giri (LMP2)
13. Martin-Charouz-Graves (Oreca-Nissan) +32 giri (LMP2)
14. Heinemeier Hansson-Leinders-Martin (Morgan-Nissan) +37 giri (LMP2)
15. Brundle-Brundle-Ordonez (Zytek-Nissan) +38 giri (LMP2)
16. Tresson-Mailleux-Lombard (Oreca/Nissan) +38 giri (LMP2)
17. Fisichella-Bruni-Vilander (Ferrari 458) +42 giri (GTE-Pro)
18. Makowiecki-Melo-Farnbacher (Ferrari 458) +45 giri (GTE-Pro)
19. Mucke-Turner-Fernandez (Aston Martin Vantage V8) +46 giri (GTE-Pro)
20. Bornhauser-Canal-Lamy (Chevrolet Corvette) +49 giri (GTE-Am)
 
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