Paolo Andreucci ci racconta la Peugeot 208 T16.

Il pilota toscano ci anticipa le caratteristiche della nuova Peugeot per i rally.

03 Feb 2014 motorpad.it
Paolo Andreucci ci racconta la Peugeot 208 T16.

Continua l’impegno sportivo di Peugeot Italia nel Campionato Italiano Rally e per la stagione 2014 schiererà al via la nuova 208 T16 in configurazione  R5 con la quale punterà al  titolo nazionale.

A guidarla come sempre la coppia Paolo Andreucci- Anna Andreussi che dopo un anno con la “piccola 208 R2” ritornano su una vettura da assoluto. Il pilota toscano ha contribuito allo sviluppo della nuova auto insieme ai tecnici di Peugeot Sport fornendo come sempre preziose indicazioni e informazioni sulla definizione della versione definitiva.

Il debutto è previsto al Rally del Ciocco in programma dal 14-16 maggio e a gestirla sui terreni di gara sarà la Racing Lions da anni legata al marchio francese.

Queste le prime impressioni di Paolo Andreucci:

“ E’ stata una grande opportunità perché è fondamentale, quando si porta al debutto una nuova vettura, esserne coinvolti nella fasi progettuali. Nel corso del 2013 abbiamo lavorato in entrambe le configurazioni, terra e asfalto, accumulando chilometri e dati. Le peculiarità principali della 208 T16 sono sicuramente il bilanciamento e con le quattro ruote motrici è ancora migliore, con un posteriore molto sincero e fermo. L’anteriore è migliorato rispetto alla 207 S2000 e trasmette molta sensibilità e precisione allo sterzo e che ha un angolo di sterzata più contenuto. Il motore rappresenta un’altra grande differenza perché il passaggio dal duemila aspirato al 1600 turbo ti aiuta molto nelle guida, grazie ad una coppia molto più sfruttabile visto che si riesce a tenere più spesso la stessa marcia, diminuendo quindi l’utilizzo del cambio senza la necessità di dover sempre essere ad un regime preciso.

Con il turbo abbiamo un range maggiore di utilizzo dei giri che facilita molto la guida. Tenendo conto che passiamo da 6 marce alle 5 della 208 T16, con ingranaggi più robusti nell’ottica di diminuire anche i rialzi e – quindi – i costi di gestione.

Ora, per noi comincia un’altra fase altrettanto importante di sviluppo, quella che ci consentirà di adattare il set up della 208 T16 alla tipicità dei percorsi e degli asfalti/sterrati che incontreremo nel corso del campionato italiano, spesso profondamente diversi da quelli francesi su cui sono stati svolti la maggior parte dei test. Dovremo essere bravi a “cucirci” addosso la T16”.

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