Volvo XC 40 Recharge P8, la prima elettrica della casa svedese

L'auto sarà disponibile in Italia a partire da Dicembre di quest'anno.

27 Jan 2020 Paolo Pirovano
Volvo XC 40 Recharge P8, la prima elettrica della casa svedese

Volvo ha scelto Milano e la sede del Volvostudio per la presentazione europea della prima auto elettrica prodotta dalla casa svedese. Un tema molto presente e con la XC 40 Recharge P8 si inaugura la gamma delle Full Electric, con un programma che prevede una vettura EV ogni anno in modo da offrire questa alimentazione su ogni famiglia di modelli.

La XC 40 è il modello più venduto dal brand scandinavo, e lo scorso anno sono state consegnate 140.000 unità di cui 10.000 nel nostro paese. Utilizza la piattaforma CMA, sviluppata per le vetture compatte prodotte anche da Geely, pensata sin dalla fase di progettazione per ospitare il pacco batterie che nel caso della versione Recharge sono di 78 kWh.

Vengono posizionate nel centro del pianale e alimentano due motori elettrici, uno per ogni asse da 150 kW/204 CV che portano la potenza totale del veicolo a 408 CV e 660 Nm di coppia . Il motore elettrico posteriore è integrato nella struttura della carrozzeria per migliorare la distribuzione delle forze d’urto lontano dall’abitacolo in caso di impatto. Si ottiene così la trazione integrale controllata elettronicamente e la percorrenza è superiore ai 400 km secondo i cicli di omologazione WLTP.

Non viene trascurato nemmeno l’aspetto della protezione della batteria, con una gabbia di sicurezza formata da un telaio di alluminio estruso al centro della carrozzeria, creando così una zona deformabile attorno alla stessa batteria. I tempi di ricarica sono, come sempre, influenzati dal tipo di ricarica che si utilizza e nel caso delle colonnine Fast Charge da 150 kW richiedono 40 minuti per l’80% della batteria, mentre con quelle da 50 kW servono 2 ore.

Come tutte le auto elettriche il peso è un elemento fondamentale che deve essere opportunamente valutato. La XC 40 Recharge P8 pesa in ordine di marcia 2.220 kg, circa 400 in più rispetto alla versione Plug-in hybrid T5 (1.812 kg) e circa 500 in più se la confrontiamo con un modello termico. Per questo è stato necessario rivedere completamente le sospensioni e tutte le componenti che influiscono direttamente sulla dinamica di marcia.

Le differenze stilistiche sono limitate all’anteriore dove, troviamo una mascherina chiusa che copre lo spazio dove solitamente trova alloggio il radiatore. Sotto il cofano un vano portaoggetti aumenta la capienza dello spazio per i bagagli. Con il passaggio all’elettrico è stato necessario rivedere e riprogettare tutta la struttura dell’anteriore, rinforzandola per mantenere gli standard di sicurezza in caso di incidente, vista la mancanza del motore convenzionale che ha anche una funzione di protezione dell’abitacolo e di dispersione delle forze di impatto.

Ci sono cambiamenti anche nell’abitacolo e nella XC 40 Recharge l’infotainment utilizza i protocolli operativi Android, creati in collaborazione con Google e sono integrate le ricerche di Maps, Assistant e Play proprio come uno smartphone. Il fatto che il sistema di base sia Android non esclude in nessun modo che chi ha un iphone non possa essere collegato.

È la prima Volvo in grado di ricevere gli aggiornamenti software e del sistema operativo in modalità OTA (over the air), così da restare sempre attuale e di evolvere nel tempo. Anche la sicurezza prevede un’implementazione e l’assistenza alla guida arriva fino a fermare il veicolo se la guida non è adatta alla situazione di traffico.

Verrà commercializzata nel corso del 2020 nei principali mercati mentre in Italia i primi esemplari arriveranno nel mese tra dicembre e gennaio 2021. La vettura è già ordinabile nel solo allestimento R Design ad un prezzo di 59.600 euro. Con l’arrivo della versione elettrica la XC 40 avrà in gamma 4 alimentazioni differenti, e si aggiunge alle benzina, diesel, Plug-in Hybrid. La casa svedese ha come obiettivo quello di portare al 50% la quota di vetture solo elettriche sul totale di vendite globali entro il 2025, con la restante parte costituita da veicoli ibridi.

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