Formula 1 - GP d’Italia

Ancora confusione sull’assegnazione del GP d’Italia.

22 Jul 2016 motorpad.it
Formula 1 - GP d’Italia

Continuano polemiche ed incertezze sulla permanenza, dopo l’edizione del prossimo GP d’Italia a Monza.
Formula Imola, come aveva chiaramente fatto intendere Bernie Ecclestone, afferma - e non c’è motivo di dubitarne - di aver sottoscritto un contratto con il patron della F1 per portare il GP sul circuito o romagnolo a partire dal prossimo anno. Ritiene però suo diritto conservare la preziosa nomina di Gran Premio d’Italia.

Per questo, ha presentato un ricorso al TAR del Lazio contro la Federazione Sportiva Automobilistica Italiana-ACI per impugnare il provvedimento con il quale la stessa ACI nega sia l’utilizzo della titolazione, sia quello dei fondi messi a disposizione dalla Legge di Stabilità proprio per organizzare il GP d’Italia. Una questione giuridica di potere e di soldi, nella Formula 1 attuale, dove lo Sport conta poco o niente.

Nella questione interviene anche il CONI nella persona del presidente Malagò che ha dichiarato “A breve ci sarà un’offerta e comunque l’ACI vuole assolutamente Monza. Non mi risulta che ci siano altre offerte fattibili”.
Posizione lecita, ma abbastanza strana in quanto si parla di  “un’offerta” quando Ecclestone ha sempre parlato di un contratto da firmare (fornendo, spiritosamente, anche la penna per farlo) ed è poco credibile che si riaprano trattative sulle cifre in ballo, ovvero 25 milioni di dollari. E la storia, non bella, continua.  

Più in generale e sempre a proposito di Formula 1 con i suoi complicatissimi e spesso assurdi regolamenti che allontanano i tifosi dai circuiti e dalla TV - argomento sul quale siamo spesso intervenuti - è molto interessante la posizione del pilota ex Ferrari Gerhard Berger.

In una intervista al collega Daniele Sparisci specialista di F1 sul Corriere della Sera ha dichiarato; “…i tifosi vogliono lo show, tanti cavalli, monoposto scorbutiche da guidare e senza troppi aiuti (…) i  ragazzi non riescono ad esprimere le loro personalità. Mica come noi negli anni ’80: eravamo cowboy e la gente adorava i cowboy”. Come non essere d’accordo.

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