Fumo in auto: verità, pericoli e divieti

A dispetto delle numerose campagne di sensibilizzazione sui danni da fumo passivo la pratica di fumare in auto riguarda ancor oggi un numero piuttosto considerevole di persone: il 7%.

07 Jan 2012 motorpad.it
Fumo in auto: verità, pericoli e divieti
A dispetto delle numerose campagne di sensibilizzazione sui danni da fumo passivo la pratica di fumare in auto riguarda ancor oggi un numero piuttosto considerevole di persone: il 7%. dei conducenti (il 12% considerando anche i veicoli commerciali) stando ai risultati di un interessante studio osservazionale condotto in Veneto nel 2009 su alcune migliaia di veicoli fermi agli incroci.
La guerra al fumo in auto, aperta da anni nonostante opinioni diverse e pareri discordi, ciclicamente torna d’attualità; si vedano i nostrani sfortunati propositi di modifica dell’art.173 del codice della strada con la richiesta di multe salate (specie in presenza di minori a bordo) e la sospensione della patente in caso di reiterata violazione o il recente disegno-legge proposto al Governo britannico dal Royal College of Physicians sulla base di dati inconfutabili: un tasso d’inquinamento dentro le vetture dei fumatori 23 volte maggiore di quello presente nei locali pubblici del Regno: Paese dove peraltro è già in vigore il divieto di fumo al volante per veicoli da lavoro come camion, furgoni e bus.

Polemiche a parte - un simile provvedimento Montesquieu l’avrebbe forse annoverato come l’ultima delle tante leggi inutili che indeboliscono quelle necessarie - il danno immediato alla salute dovuto all’aria viziata in ambienti chiusi è palese, soprattutto per bambini, asmatici e cardiopatici. Il motivo? I vapori nocivi che per la combustione in luoghi scarsamente ventilati anziché diluirsi nell’aria si concentrano in dense nuvole e portano a livelli altissimi le polveri sottili, i composti organici volatili e il monossido di carbonio; con picchi di PM10, giusto per capirci, che raggiungono oltre i 500 microgrammi al metro cubo, 10 volte più del limite giornaliero fissato dalle normative europee per il blocco delle auto.

A questi pericoli derivanti dall’esposizione indebita al fumo passivo, che vanno ovviamente ad aggiungersi a quelli di altri luoghi affollati e mal areati nel corso di una intera giornata, si devono sommare quelli prodotti sull’umore, sulle prove di accuratezza e sui test decisionali. Il risultato? Condotte di guida più nervose, mani meno ferme sul volante, movimenti più goffi, minor attenzione verso l’ambiente esterno. Insomma un maggior rischio-incidente dovuto ad uno stile di guida più frenetico e sbadataggini imposte da gesti a prima vista banali come accendere o tenere in mano la sigaretta quando si è al volante, abbassare lo sguardo per depositare la cenere, raccogliere l’accendino caduto all’interno della vettura, lanciare mozziconi accesi dai finestrini dell’auto in corsa: un insolente atto di maleducazione, colpevole di non poche offese a pedoni, motociclisti e ambiente.
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