Mercato Auto Europa: a maggio torna il sereno

18 Jun 2019 Paolo Pirovano
Mercato Auto Europa: a maggio torna il sereno

Torna la stabilità nelle immatricolazioni del mercato europeo che, dopo 4 mesi di flessione consecutivi, ritorna a registrare gli stessi numeri dello scorso anno. Alla chiusura di maggio, secondo i dati diffusi dall’ACEA (Associazione dei Costruttori Europei), nei 28 paesi dell’Unione+EFTA sono state immatricolate 1.443.708 automobili contro 1.443.127 dello stesso mese del 2018 (+0,04%) con solo 600 veicoli in più. Il cumulato del periodo gennaio-maggio 2019, invece, visti i risultati dei mesi precedenti, resta ancora in territorio negativo (-2,0%), totalizzando 6.935.028 vendite contro 7.077.244 dei primi 5 mesi del 2018.

I 5 Major Markets del continente, dove si concentrano il 70% delle vendite, mostrano in maggio risultati contrastanti, con Germania e Francia che aumentano l’immatricolato rispettivamente del 9,1% e dell’1,2%, a fronte di Italia, Regno Unito e Spagna che, invece, flettono rispettivamente dell’1,2%, del 4,6% e del 7,3%.

Nel dettaglio la Germania, in maggio si sono immatricolate 332.962 vetture (+9,1%) grazie a due giornate lavorative in più, per un totale nei 5 mesi di 1.523.769 unità (+1,7%). Sorprendente il balzo in avanti dei diesel del 16,7%. In Francia le immatricolazioni sono cresciute in maggio dell’1,2% pari a 193.948 immatricolazioni di auto nuove ed il bilancio dei primi cinque mesi è in sostanziale pareggio (-0,05%). Molto deciso il calo delle auto diesel con un -11,2%. Tra i mercati in negativo, in Italia si registra un calo contenuto in maggio (-1,2%) e più accentuato nei primi cinque mesi dell’anno (-3,8%). Pesante è la penalizzazione del diesel anche (-24,1%) a vantaggio delle soluzioni a benzina (+23,9%). “Restano molto lontani i tempi in cui l’Italia rappresentava il secondo mercato europeo per dimensioni, – afferma Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – ormai il nostro Paese si posiziona stabilmente al quarto posto”. L’incertezza politica influenza i risultati della Gran Bretagna con le vendite che segnano 183.724 unità (-4,6%) che portano il totale dei 5 mesi a un calo del 3,1% con 1.045.824 vendite. Significativo il crollo del diesel sceso per il 26° mese consecutivo sia nel mese (-18%) che nei primi 5 mesi dell’anno. Infine, la Spagna, accusa un calo del 7,3% dovuto a difficoltà nelle vendite a privati e in quelle per noleggio, mentre tiene la domanda delle imprese.

Su tutti i mercati principali si nota un costante e continuo calo delle vetture diesel, eccetto la Germania come detto, continuamente demonizzato anche da noi soprattutto a livello delle amministrazioni locali. Oltre a creare incertezza e confusione tra i clienti, il passaggio alle auto a benzina sta diventando, inoltre, un clamoroso autogol per gli pseudo-ambientalisti con le emissioni di CO2 che stanno aumentando in tutti i paesi. Molti automobilisti continuano a rinviare la sostituzione dei loro vecchi diesel in mancanza di soluzioni alternative per loro pienamente soddisfacenti in termini di economia di gestione e di flessibilità di impiego.

Le prospettive -  secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – sono di  “Un mercato sostanzialmente in stagnazione nell’area su un volume però abbastanza elevato che consente di ipotizzare per l’intero anno 15.200.000 immatricolazioni. E’ un livello di tutto rispetto anche se è ancora relativamente lontano (-5%) dal massimo di 16.000.000 di immatricolazioni toccato nel 2007”.

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