Mercato auto in Italia: a novembre continua l'emorragia

02 Dec 2021 Paolo Pirovano
Mercato auto in Italia: a novembre continua l'emorragia

Ormai non fa più notizia vedere l’andamento negativo del mercato auto in Italia. Anche in novembre continua l’emorragia delle immatricolazioni, con 104.478 unità ed una flessione del 24,6% rispetto alle 138.612 unità del 2020. Se confrontato allo stesso periodo del 2019, quindi in condizione di pre-pandemia, il dato registra un -30,8%. Con questi ultimi numeri la perdita negli 11 mesi del 2021 rispetto al 2019 è di oltre 400.000 veicoli, pari al -22,8% con 1.371.166 immatricolazioni.

Quello del mercato auto è un dato che va in controtendenza con gli indicatori economici del paese con un PIL in ripresa e sul bilancio delle vendite incide in maniera pesante la crisi dei microchip che sta causando una mancanza di prodotto da vendere e l’allungamento dei tempi di consegna con conseguente rinuncia all’acquisto.

Ci sono però altri aspetti che condizionano la situazione come l’incertezza economica, la ripresa dell’emergenza sanitaria per il coronavirus e la demonizzazione del diesel che crea disorientamento tra i clienti. A queste cause si aggiunge la fase di transizione all’elettrico e la paura che acquistando un modello convenzionale questo rischi di avere pesanti limitazioni all’uso soprattutto per le decisioni delle amministrazioni locali.

Manca ancora una strategia per accompagnare la transizione come ha sottolineato Michele Crisci Presidente dell’UNRAE: “Purtroppo si deve constatare un certo disinteresse nelle Istituzioni di governo per il comparto automotive e il suo indotto, un settore produttivo che occupa 1,2 milioni di lavoratori e garantisce un gettito fiscale di 76 miliardi di euro l’anno”.

A tutto ciò si aggiunge che i finanziamenti per gli incentivi alle auto a zero emissioni o a basse emissioni e per quelle ad alimentazione tradizionale con emissioni non superiore a 135 grammi di CO2 al chilometro sono ormai completamente esauriti e, al momento, non si può prevedere se e quando verranno rinnovati. Il risultato è che così si continua a perdere, mese dopo mese, migliaia di veicoli nuovi, mentre restano per strada milioni di vetture vecchie e inquinanti.

Analizzando le alimentazioni a novembre continua la contrazione delle vetture benzina e diesel che nel mese scendono rispettivamente al 26,9% e 19% di quota (29,9% e 22,7% nel cumulato); in calo anche i volumi del Gpl che sale al 9,2% di quota nel mese (7,3% negli 11 mesi), mentre il metano copre l’1,8% rispetto al 2,2% di gennaio-novembre.

Le elettrificate risentono della carenza di prodotto, con le vetture ibride al 31,4% di quota nel mese, dove le “full” hybrid sono all’8,6% e le “mild” al 22,8%; nel cumulato segnano il 28,9% del mercato. Le plug-in mantengono il 5,2% di quota (4,6% negli 11 mesi) e le elettriche BEV segnano il 6,5% sul totale rispetto al 4,4% del cumulato.

Sulla base di queste dinamiche e con solo un mese caratterizzato dal periodo delle festività, si può prevedere che il mercato dell’auto chiuda il 2021 al di sotto di 1,5 milioni di immatricolazioni, un livello veramente basso, se si considera che per assicurare la regolare sostituzione del parco circolante italiano occorre un volume di immatricolazioni di 2.000.000 all’anno. La conclusione è che il parco circolante italiano di autovetture, che è il più vecchio d’Europa, sarà ancora più vecchio, più inquinante e meno sicuro.

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