Mercato auto Italia, ancora in crescita per il 12° mese consecutivo

04 Sep 2023 Paolo Pirovano
Mercato auto Italia, ancora in crescita per il 12° mese consecutivo

Il mercato italiano dell’auto in agosto registra una crescita del 12% che si inserisce in una serie ininterrotta di incrementi iniziata esattamente 12 mesi fa. Ha registrato 79.756 nuove immatricolazioni rispetto ad agosto 2022, ma il risultato è comunque ancora sotto del 10,6% rispetto al dato di agosto 2019 (valore pre-pandemia). Alla fine del secondo quadrimestre, il consuntivo segna 1.040.560 immatricolazioni pari a +20,3% rispetto alle 865.084 di gennaio-agosto 2022, ma con 285.000 auto in meno (-21,5%) sempre rispetto al 2019.

Analizzando le alimentazioni, tra quelle tradizionali il motore a benzina guadagna 1/4 dei volumi e sale di 3 punti al 29,7% del totale nel mese (28,1% nel cumulato), mentre il diesel ha una crescita più contenuta che si ferma al 17% di quota (-1,1 p.p.) e al 19,1% in gennaio-agosto. Ottima crescita per il Gpl che sale al 9,8% in agosto (+1,1 p.p., al 9% nel cumulato), con il metano che si ferma allo 0,1% sia nel mese sia nel cumulato.

Passando alle ibride queste cedono leggermente in volume e calano di 4,8 punti al 34,2% in agosto, con un 9,0% per le “full” hybrid e 25,2% per le “mild” hybrid, e al 35,2% negli 8 mesi. Cresce, invece la quota delle elettriche al 5,0% in agosto (3,9% nel cumulato) che sorpassano le plug-in PHEV ferme al 4,1% (4,6% negli 8 mesi). La quota complessiva di ECV sale così al 9,1%.

La situazione per i veicoli elettrici rimane critica, sia per il dato complessivo dei primi otto mesi (BEV a quota 3,9%, PHEV a 4,6%) che colloca l’Italia in coda fra i cinque major markets europei, sia per le prospettive negative che provengono dai dati sugli incentivi. La proiezione a fine anno mostra un residuo complessivo di circa 316 milioni, pari al 55% dei fondi disponibili, che si sommerebbero ai 272 milioni avanzati dai fondi 2022, per un totale non speso di circa 588 milioni.

“La situazione critica del mercato dell’elettrico, che contribuisce a non far decollare in Italia la transizione ecologica, è generata da uno schema incentivi mal congegnato, che penalizza la clientela a causa di un price-cap ingiustificatamente abbattuto da 50k a 35k, e in pratica esclude di fatto le imprese limitandone la fruibilità al solo noleggio con bonus dimezzati”, rimarca il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci.

L’analisi della segmentazione mostra un calo delle berline del segmento A, al 10,7% di quota e una elevata accelerazione dei SUV dello stesso segmento (al 2,1%). In buona crescita sia le berline sia i SUV del segmento B (rispettivamente al 20,7% e 26,7% di share). Nel segmento delle medie (C) calano le berline, che si fermano al 4,8% di quota, mentre crescono i SUV che raggiungono il 18,8% del totale mercato. In accelerazione sia le berline sia i SUV del segmento D, rispettivamente al 2% e al 7,4% del mercato, così come nell’alto di gamma: berline allo 0,1% e Suv all’1,3%. Infine le station wagon rappresentano il 3,1% del totale, gli MPV l’1,4% e le sportive l’1,0%.

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