Mercato auto Italia, positivo il mese di novembre

02 Dec 2022 Paolo Pirovano
Mercato auto Italia, positivo il mese di novembre

Un nuovo segno positivo a novembre per il mercato dell’auto in Italia, che ha registrato 119.853 unità, che valgono una crescita del 14,7% rispetto alle 104.519 immatricolazioni di novembre 2021. Con il quarto passaggio in attivo, i primi 11 mesi arrivano così a 1.211.769 auto immatricolate ma in questo caso il confronto rispetto al 2021 è in perdita, con 160.000 veicoli in meno e un calo dell’11,6%.

L’evoluzione del mercato è da ricercarsi nell’attenuarsi della difficoltà di fornitura di microchip e di altri componenti essenziali per la produzione di auto, che aveva fatto si che alla crisi della domanda si associasse anche una crisi dell’offerta.

La recente inclusione del noleggio tra i beneficiari degli ecobonus statali è da inserire tra gli effetti positivi anche se continuano ad incidere però tutti i fattori che hanno determinato la crisi della domanda e cioè gli effetti della pandemia, le difficoltà economiche che ne sono derivate e le conseguenze della guerra in Ucraina, tra cui anche il ritorno dell’inflazione che interessa un bene prezioso come l’automobile.

Tra le alimentazioni i  benzina confermano il 26,9% di quota (27,6% in gennaio-novembre), il diesel scende di 0,8 punti al 18,2% e al 19,9% nel cumulato e il Gpl recupera due punti e sale nel mese all’11,2% di share (8,8% negli 11 mesi). Il metano continua la sua china discendente e a novembre segna lo 0,3% del mercato (0,8% nel cumulato).

Le auto elettrificate segnano un recupero rispetto ai mesi precedenti, dove le elettriche pure (BEV) si portano al 4,2% (-2,3 p.p. e 3,7% di quota negli 11 mesi), le plug-in (PHEV) salgono al 5,5% (+0,2 p.p. e al 5,1% nel cumulato). Sempre dinamiche le ibride che coprono 1/3 delle preferenze (34,0% in gennaio-novembre); con un 9,2% per le “full” hybrid e 24,5% per le “mild” hybrid.

“Al nuovo esecutivo – sottolinea Crisci Presidente di UNRAE - chiederemo interventi urgenti su tre punti cardine: uno stimolo robusto ed efficace al rinnovo di un parco circolante molto anziano e alla diffusione della mobilità a zero e bassissime emissioni; infrastrutturazione accelerata in tutto il territorio nazionale di punti di ricarica pubblici e privati, con indicazione chiara di tempi, luoghi, tipologie di colonnine da installare e soggetti incaricati agli investimenti; infine, revisione strutturale della fiscalità privata e aziendale sull’auto” .

Analizzando il profilo degli utilizzatori, si nota una tenuta dei privati, che cedono comunque quasi 8 punti, al 56,2% di quota in novembre (58,8% nel cumulato) e tornano in territorio negativo le autoimmatricolazioni che si fermano al 7,7% di share (8,4% negli 11 mesi).

Segnano una crescita i canali business quali noleggio a lungo e breve termine e le società, con il primo che arriva al 26,8% di quota, guadagnando 8 punti; il noleggio a breve termine si ferma al 2,7% di quota (4,2% in gennaio-novembre), le società confermano il 6,5% di quota dello stesso periodo 2021 e archiviano gli 11 mesi al 6,1%.

Anche in novembre crescono tutti i segmenti, ad eccezione delle city car che si fermano al 15,2% di share (-2 p.p., in linea con il cumulato). Le utilitarie salgono di mezzo punto al 38,4% (39,5% negli 11 mesi); il segmento C si ferma al 28,9% (29,5% del cumulato), il segmento D sale al 14,3%, l’E si porta su un ottimo 2,7% e l’alto di gamma rimane stabile allo 0,4%.

Tra le parti coinvolte nella situazione di mercato rientrano tra quelli in prima linea i concessionari e Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto ha rilevato: “L’anno in corso si appresta a chiudere con volumi di vendita poco sopra 1 milione e 300mila autovetture, dunque con un’ulteriore frenata del mercato rispetto al 2021 e in particolare della domanda dei privati, lasciando irrisolti diversi nodi strategici per la transizione ecologica”.

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