Cento anni della A8 Milano-Varese, la prima autostrada al mondo

27 Sep 2024 Mariano Da Ronch
Cento anni della A8 Milano-Varese, la prima autostrada al mondo

E chi l’avrebbe mai detto che siamo riusciti ad arrivare per primi anche davanti a Paesi che avevano fatto della diffusione dell’automobile la loro bandiera. Eh sì, perché il 21 settembre 1924 rappresenta una data storica per il Paese: diventa di uso comune la parola “autostrada”, a indicare quelle strade a pedaggio dedicate alle sole autovetture per il trasporto rapido di merci e persone, con un percorso per lo più rettilineo e senza ostacoli, proiettando, così, l’Italia da un’economia rurale a quella industriale. A segnare questo cambiamento infrastrutturale e socioeconomico il taglio del nastro alla presenza del Re Vittorio Emanuele III a bordo della sua Lancia Trikappa della A8 Milano-Varese, oggi gestita dal Gruppo Autostrade per l’Italia, e allora opera fortemente voluta dall’ingegnere, imprenditore e costruttore milanese, Pietro Puricelli. Alcune autostrade esistevano già a New York (Long Island Motor Parkway) e a Berlino (Automobil Verkehrs und Übungs-Straße), ma erano pensate e costruite per le sole competizioni automobilistiche e per il traffico privato. Un concetto differente da quello delle moderne autostrade ideate, come la Milano-Laghi, per unire due o più destinazioni in maniera veloce e fruibili da tutti. Una distinzione nelle finalità che vale all’arteria italiana la certificazione di prima autostrada a pedaggio al mondo. Definizione poi perfezionata col Regio Decreto n. 1740 del 1933, che identifica le autostrade come riservate ai soli autoveicoli. L’idea di una via riservata al traffico veloce e alle autovetture, senza carri, biciclette o pedoni, era senz’altro avveniristica e coraggiosa, in un’epoca in cui la maggioranza della popolazione circolava su carri trainati da animali, biciclette o treni. Il merito, come abbiamo ricordato, è dell’ingegner Puricelli, già autore nel 1922 del progetto a sei mani, con Arturo Mercanti e l’ingegnere Alfredo Rosselli, dell’Autodromo di Monza.

La prima autostrada al mondo nasce con una sola corsia per senso di marcia, una larghezza variabile da 11 a 14 metri e una pavimentazione in lastre di calcestruzzo. Il percorso è quasi completamente rettilineo, con poche curve e con pendenze contenute entro il 3%: dati e dimensioni più che sufficienti a ospitare un traffico giornaliero di poche decine di veicoli al giorno. Nel 1924 i mezzi circolanti in Italia sono infatti poco meno di 85mila: circa 57mila automobili, 25mila autocarri e circa 2.500 autobus. Oggi, per avere un termine di paragone, sono oltre 50 milioni. Il costo totale dell’opera tocca i 90 milioni di lire dell’epoca (corrispondenti alla stessa cifra di oggi in euro), importo necessario a impegnare giorno e notte oltre 4.000 operai nel muovere 2 milioni di metri cubi di terra e produrre e posare 219 grandi manufatti in cemento: per confezionare e stendere il calcestruzzo vengono addirittura fatte arrivare dagli Stati Uniti cinque betoniere Koehring-Paving. La nuova autostrada prevede da subito caselli e pedaggi; la barriera di Milano non nasce dove si trova oggi ma più indietro, alla fine di Viale Certosa. Il pedaggio non si paga ai caselli ma nelle aree di servizio e sosta, obbligatoria; le tariffe variano in base alla tipologia dei mezzi e alla loro potenza: 9 lire per le moto; 12 lire per veicoli fino a 17 cavalli, 17 lire per i veicoli tra 17 e 26 cavalli, di 20 lire per veicoli oltre 26 cavalli e da 40 a 60 lire per gli autobus a seconda della lunghezza. Uno sconto del 20% viene praticato per il biglietto di andata e ritorno, da tenersi esclusivamente tra le 6 del mattino e l'una di notte, orario di apertura e servizio dell'arteria. Fino al 1946, inoltre, i casellanti hanno l’obbligo di indossare la divisa aziendale e di salutare militarmente il passaggio di ogni veicolo, in entrata e in uscita.

Per festeggiare le 100 candeline di quella che oggi, grazie a un progetto di potenziamento del Gruppo Aspi, è la prima autostrada a 5 corsie del Paese, Autostrade per l’Italia ha promosso diverse iniziative ed eventi commemorativi. A dare il via alle celebrazioni, nella giornata di sabato 21 settembre la cerimonia nell’area di servizio Villoresi Ovest, luogo simbolo dell’autostrada A8 dove, in ricordo della costruzione della Milano Varese, l’ACI donerà alle aree di servizio Villoresi Ovest e Brughiera Est due diversi totem, realizzati dall’artista Lorenzo Martinoli. Mentre LA domenica hanno sfilato lungo la Milano-Varese le auto e moto d’epoca, rigorosamente legate agli anni ’20-’30 e iscritte all’Automotoclub Storico Italiano. Promosso da ASI e sponsorizzato da Autostrade per l’Italia, la carovana è partita dal palazzo sede della Regione Lombardia, a Piazza Città di Lombardia a Milano, in direzione Varese, per poi proseguire il viaggio fino al parco di Ville Ponti a Varese.

La ricorrenza del centenario è stata, inoltre, ricordata su tutta la rete. Durante il fine settimana, infatti, sui pannelli a messaggio variabile presenti lungo tutte le direttrici gestite da Aspi, è comparso il messaggio “1924-2024 CENTO ANNI DI AUTOSTRADE”, mentre sugli schermi del circuito Infomoving, presenti nelle oltre 200 aree di servizio, un video ha ripercorso la storia della A8, con immagini di repertorio dalla costruzione fino ad arrivare all’attuale conformazione a 5 corsie.

L’A8 Milano-Varese rappresenta un asset strategico della rete e uno dei principali collegamenti autostradali lombardi verso il Nord e costituisce un tratto di fondamentale importanza, poiché consente il collegamento tra le direttrici del Nord Italia, sia per l’afflusso turistico sia economico, con considerevoli flussi di traffico, sia leggero che pesante, con una media di 120.000 veicoli al giorno che possono raggiungere punte di 150.000. Un bel passo in avanti, rispetto alle mille che si registravano agli inizi, cento anni fa.

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