LE AUTO DEI FRATELLI MARZOTTO

Li chiamavano  “i conti correnti” ma i depositi bancari non c’entravano per niente.

11 May 2013 motorpad.it
LE AUTO DEI FRATELLI MARZOTTO
Li chiamavano  “i conti correnti” ma i depositi bancari non c’entravano per niente. Erano i quattro fratelli Marzotto della grande famiglia di industriali del tessile che “Conti di Valdagno Castelvecchio” lo erano davvero. Erano anche non solo grandi appassionati dello sport automobilistico, ma veri piloti capaci di mettere la loro firma su molte e prestigiose competizioni. 

Le auto che i quattro fratelli Marzotto portarono alla vittoria negli anni ’50 per la prima volta torneranno assieme a casa domani domenica 12 maggio.  Sono le Ferrari, Lancia, Cisitalia che hanno fatto la storia di tante Mille Miglia, Coppa d’Oro delle Dolomiti e Targa Florio, e che verranno esposte nella Villa Trissino–Marzotto dimora prediletta del Conte Giannino.
Sarà una giornata speciale organizzata dal Museo dell’Automobile Bonfanti-VIMAR, dal Circolo Veneto Automoto d’Epoca “Giannino Marzotto” e dall’Asi nelle Scuderie della Villa Trissino Marzotto, a pochi chilometri da Vicenza.

Lo splendido edificio sarà aperto al pubblico dalle 10 del mattino sino alle 18.00. “ Fra le più prestigiose auto esposte troveremo i due gioielli del "Pilota in doppiopetto" Giannino, la Ferrari 340 America con cui vinse la Mille Miglia del 53 e la Ferrari 212 Export carrozzata Fontana meglio conosciuta come «uovo» che vinse il giro di Toscana nel 51. Accanto a queste  la Ferrari 212 Export  che vinse il Giro di Sicilia del 51 con Vittorio Marzotto; una Lancia Aurelia B20 che Umberto Marzotto portò alla vittoria nella Coppa d’Oro del 53, una Cisitalia 202 SC, una Mardal Sport costruita su base Stanguellini, e infine l’Alfa Romeo 2500 SS coupè Touring auto personale del Conte Gaetano Marzotto. I fratelli Giannino, Paolo, Umberto e Vittorio Marzotto rappresentano la vera essenza delle corse degli anni Cinquanta: perfetti gentleman driver erano in grado di battere con estremo aplomb piloti professionisti quali Fangio, Taruffi, Villoresi e Castellotti.

Tra le curiosità che indicano il livello di competitività di tutti e quattro i fratelli va ricordata la Coppa d’Oro delle Dolomiti del 52: vinse Paolo su Ferrari 225 S in 3 ore, 22'25"3/5 alla media di 89,840 km/h; a 3 minuti e 22 secondi arrivò Giannino su Ferrari 340 America mentre Vittorio su Ferrari 225 S e Umberto su Ferrari 212 Export arrivarono quinti e sesti.
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