ASTON MARTIN 100 anni sempre più veloci

Adesso è “italiana” in quanto appena passata sotto il controllo del finanziere Andrea Bonomi che l’ha rilevata da una situazione di gravi difficoltà economiche, ma per tutti gli appassionati di auto sportive l’Aston Martin resta la più prestigiosa ma

05 Jan 2013 motorpad.it
ASTON MARTIN 100 anni sempre più veloci
Adesso è “italiana” in quanto appena passata sotto il controllo del finanziere Andrea Bonomi che l’ha rilevata da una situazione di gravi difficoltà economiche, ma per tutti gli appassionati di auto sportive l’Aston Martin resta la più prestigiosa marca inglese e tra qualche giorno festeggia il primo secolo di attività.
 
Nasce infatti il 15 gennaio 1913 per volontà e passione di Robert Bamford, progettista che resterà in azienda solo fino al 1920 e del pilota-imprenditore Lionel Martin che dà il suo nome a metà della marca che controlla fino al 1925. Sono due venditori delle Singer che si specializzano nelle elaborazioni sportive di questa marca uscita di scena nel 1970 dopo essere finita nel Gruppo Chrysler. La seconda metà - Aston - viene dalla località (Aston Clinton) dove Lionel vince una gara in salita al volante di un’auto che utilizza un motore Climax di 1.400 cc su un telaio Isotta Fraschini.
Un secolo attraversato da mille crisi e traversie con una serie infinita di passaggi di mano che se da un lato mai hanno assicurato una vita tranquilla alla marca, mai ne hanno scalfito l’immagine e il fascino.
 
L’avventura prende il via - è il caso di dirlo - con alcune “sporting special” e per la prima Aston ufficiale bisogna attendere la Coal Scuttle, ma la produzione langue e sono solo 60 gli esemplari costruiti fino al 1925. Inevitabile il cambio di proprietà con l’arrivo di Luis Vorov Zborowski, il classico conte polacco, sportivo amante dell’auto che finirà la sua carriera sulla pista di Monza nel 1924. Da allora ci si perde nella lunga fila (almeno una dozzina) di successivi cambi di proprietà.
 
Meglio affidare i ricordi alle auto sulle quali è nato il mito Aston Martin e parlare della International II del 1932, la prima ad utilizzare lo stemma alato, costruita in 12 esemplari. Nel 1948 inizia la serie delle DB (David Brown, quinto proprietario dell’azienda) con la DB1 con motore di 2.000 cc. Segue, due anni dopo la, la DB2 Coupé con un sei cilindri  bialbero di 2.600 cc e la DB3 del ’52 con una versione anche da competizione. Grande rivoluzione tecnica nel 1958 con  la DB4 disegnata da Touring, mentre Zagato realizza la versione GT. La DB5 del 1963 è la mitica vettura di James Bond e dei film di 007 con motore di 4.000 cc e 282 CV. Per gli usi cinematografici la casa produttrice dovette acquistarne regolarmente un esemplare.

Nel 1977 la V8 Vantage - nome che era usato solo nelle competizioni - sembra porre fine ad un periodo difficile, ma nel 1987 la casa passa sotto il controllo Ford che mette in produzione la DB7. Due i motori, V12 da 420 CV o sei cilindri Jaguar di 3.200 cc. La casa americana lascia nel 2006 e nel 2008 è la volta della One 77 dal numero di esemplari costruiti alla quale segue, nel 2010, la prima 4 porte del marchio, la Rapide, prodotta in Austria dalla Magna Steyr.
 
Oggi la gamma Aston Martin comprende 12 modelli:
 
V8 VANTAGE COUPE’  105.024 euro
V8 VANTAGE CABRIO  125.299
V12 VANTAGE              179.722
DB9 COUPE'                 179.763
DB9 CABRIO                194.505
VIRAGE COUPE’          197.112
VIRAGE CABRIO          211.833
RAPIDE                       197.112
DBS COUPE’                256.478
DBS CABRIO                271.220
VANQUISH                   257.443
CYGNET                        41.425
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