TOYOTA 75 anni di storia

In Toyota parlano di un viaggio lungo ormai 75 anni.

07 Nov 2012 motorpad.it
TOYOTA 75 anni di storia
In Toyota parlano di un viaggio lungo ormai 75 anni. E' il tempo passato dalla fondazione dell’azienda di famiglia per opera di Kiichiro Toyoda (con la “d”) nel 1937, anche se la data ufficiale per alcuni viene fatta risalire al giorno dell’inaugurazione del primo stabilimento automobilistico a Koromo il 3 novembre 1938.
Una famiglia di inventori quella dei Toyoda con il padre Sakichi (nato nel 1867) che aveva messo a punto un telaio per le lavorazioni tessili, il G-type Automatic Loom, con il quale un solo operaio poteva controllare 25 macchine contemporaneamente. L’idea era tanto rivoluzionaria che la più grande industria tessile del periodo, la Platt Brothers & Co. Ltd concluse un accordo nel 1929 per utilizzare questa rivoluzionaria soluzione. Non solo, ma a Kiichiro venne dato l’appellativo di “re degli inventori" e di Thomas Edison del Giappone.
 
 “Apri la porta, c’è un grande Mondo là fuori” - Sakichi Toyoda
 
Con il nome Toyoda che incominciava a farsi conoscere nel mondo, padre e figlio decisero di andare a visitare l’Inghilterra per vedere come si stava muovendo la nascente industria automobilistica, passando però prima dagli Stati Uniti.
Con la grande crisi del ’29 gli anni Trenta non erano certamente il periodo migliore per iniziare delle nuove avventure industriali. Kiichiro si dovette impegnare parecchio per convincere Risaburo Toyoda, capo della Automatic Loom Works, ad aprire all’interno del gruppo una divisione auto.
Il progetto iniziale era quello di produrre una vettura ma l’incombenza della guerra e le indicazioni del governo dirottarono l’attenzione sui camion ed il modello G1 venne finito nel 1935, in soli sei mesi.
Una volta soddisfatte le richieste militari poteva ripartire il progetto auto e la AA vede la luce nel 1936. Questo modello è importante perché nasce anche il nome ed il marchio attuale Toyota attraverso un concorso pubblico con oltre 20.000 proposte.
Il 28 agosto 1937 nasce la Toyota Motor Company (ora Corporation) con Risaburo primo presidente
 
“Io lotterò fino alla fine” - Kiichiro Toyoda
Finita la Seconda Guerra Mondiale rimane ben poco dell’industria giapponese. E' il momento di ripartire per il Paese distrutto e per aiutare i propri operai a sopravvivere in Toyota destinano ampi spazi alla coltivazione dei cereali mentre l’azienda inizia il difficile percorso di riconversione industriale e di recupero dei materiali utilizzati nella costruzione degli aerei.
 
“Sarà l’era delle piccole auto” - Kiichiro Toyoda
Nel 1947 ecco la realizzazione della SA, una due porte da 27 CV con motore di 1.000 cc (Type S) che prese il soprannome di Toyopet, poi utilizzato per riconoscere le vetture di piccole dimensioni della casa.
Una volta sbrigate le pratiche per iniziare la produzione automobilistica inizia una lunga vertenza sindacale con la forza lavoro a cui seguirà un accordo storico per l’epoca e che consente alla Toyota di passare indenne un periodo molto difficile soprattutto dal punto di vista finanziario.
 
“Le condizioni ideali per costruire cose si verificano quando macchinari, strutture e persone lavorano insieme per creare valori aggiunti senza sprechi” - Kiichiro Toyoda
Per migliorare i risultati viene messo a punto un sistema che ancora adesso è considerato alla base della produzione: il Just-in-Time per gestire al meglio le scorte ed eliminare i magazzini in perfetta coordinazione con la linea di produzione. Un grande risparmio nei costi e un salto epocale nell’organizzazione del lavoro.
Intanto nel 1951 nasce una delle icone Toyota la fuoristrada BJ meglio conosciuta come Land Cruiser.
 
“Oh, che bello!” - uno dei primi  annunci Toyota Motor Sales, USA
L’attacco agli USA arriva nel 1957 quando due Crown vengono scaricate nel porto di Los Angeles, prime auto giapponesi a posare le ruote sul suolo americano.
Il primo anno di attività segna un misero 288 vetture vendute, ma è solo un passaggio perché già nel 1966, con la Corona, la filiale americana raggiunge le 20.000 unità e nel 1972 le vendite totali hanno passato il milione. Ancora tre anni e nel 1975 è il primo marchio di auto importate. Oggi la realtà Toyota negli States conta 14 fabbriche.
 
“I mercati rappresentano una grande opportunità per Toyota e richiedono solo prodotti di qualità” - Shoichiro Toyoda
Sempre negli Anni 60 inizia l’esplorazione anche dei mercati europei, partendo dal nord del continente con i primi lotti forniti alla Danimarca e alla Finlandia. Vengono aperte le varie filiali locali e nel 1969 a Bruxelles, dove ha ancora sede, la Toyota Motor Europe. In Portogallo nel 1972 avviene un fatto importante perché vengono costruite nella fabbrica Salvador Caetano le prime Corolla.
E' l’inizio di una crescita continua e con l’introduzione in gamma delle varie Starlet, Tercel e Corolla con le quali vengono raggiunte per la prima volta le 300.000 auto vendute nel 1979 per toccare quota 422.000 nel 1986.
Un’aiuto all’immagine sportiva arriva da tre coupé: MR2 nel 1985, Celica nel 1986 e Supra nel 1987. Sempre in quel periodo inizia l’attività sportiva nei rally dove Toyota inizierà a raccogliere le prime vittorie ed i titoli mondiali con Carlos Sainz.

Ormai la casa giapponese è un costruttore generalista e l’attacco ai marchi di lusso parte nel 1989 quando al salone di Detroit viene lanciato un nuovo brand, Lexus che con la LS 400 vuole affrontare i grandi nomi europei e americani del settore.
Il passo per diventare costruttore europeo a tutti gli effetti avviene nel 1992 quando viene realizzata la fabbrica in Gran Bretagna da dove uscirà la Carina E e tuttora attivo con la Auris e la Aventis.
 
Siamo quasi ai giorni nostri ed è giusto ricordare allora la scelta di puntare decisamente sul motore ibrido con la Prius. Da allora sono oltre 4 milioni i veicoli prodotti con questa soluzione con entrambi i marchi di cui quasi 500.000 in Europa, mentre nel 2000 la Yaris vince il titolo di "Auto dell’anno".
 
Tutto è partito da un telaio per la lavorazione dei tessuti e oggi per Toyota lavorano 300.000 persone. Ed è ripresa la corsa per ritornare il primo costruttore automobilistico del mondo.
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