Da Milano a Berlino e ritorno con la nuova Hyundai Tucson Plug-in Hybrid

27 Oct 2021 Mariano Da Ronch
Da Milano a Berlino e ritorno con la nuova Hyundai Tucson Plug-in Hybrid

Perché proprio a Berlino? Intanto c’è un motivo culturale: partecipare all’inaugurazione della Neue Nazional Galerie, confidenzialmente “die Neue”, dopo un restauro durato 6 anni e costato 140 milioni di Euro, progettata da Ludwig Mies van der Rohe e inaugurata nel 1968, tornata al suo antico splendore. E poi perché, nell’andare e tornare, comprese le deviazioni verso alcune mete irrinunciabili lungo il tragitto, si tratta di un itinerario che ben si presta a farsi un’idea più rotonda della Hyundai Tucson Plug-in Hybrid, attraverso strade e autostrade collocate nel cuore della mittel Europa.

Ci mettiamo in marcia di buon’ora e all’andata decidiamo di passare per la Svizzera, attraverso il tunnel del San Bernardino, e raggiungiamo velocemente Spluegen, località montana al di là delle alpi, nota meta sciistica anche per il fondo.
Lasciamo la Svizzera per attraversare il Liechtenstein, per tornare subito dopo a St. Margarethen, e dopo un veloce passaggio in Austria presso Bregenz sul lago di Costanza, che qui chiamano Bodensee, ci dirigiamo sicuri verso Norimberga.

La città ci accoglie verso sera: Norimberga, nel nord della Baviera, è caratterizzata da un'architettura medievale, di cui le fortificazioni e le torri di pietra dell'Altstadt (città vecchia) sono un esempio. Al confine settentrionale dell'Altstadt, circondato da edifici dai tetti rossi, sorge il castello imperiale chiamato Kaiserburg. L'Hauptmarkt (piazza principale) ospita la Schöner Brunnen, una fontana rifinita in oro e adornata da statue, e la Frauenkirche, una chiesa gotica risalente al XIV secolo. Tra i luoghi che rimangono nella memoria storica più recente, la sede del famoso Processo di Norimberga. Che in realtà furono due distinti gruppi di processi ai nazisti coinvolti nella Seconda guerra mondiale e nella Shoah. Il più famoso processo si tenne nel Palazzo di Giustizia della città tedesca dal 20 novembre 1945 al 1º ottobre 1946 (la città era, insieme a Berlino e Monaco, una delle città simbolo del regime nazista) e giudicò ventiquattro dei più importanti capi nazisti catturati o ancora ritenuti in vita. Da vedere l’area costruita negli anni Trenta dai Nazisti e non terminata, destinata ai raduni del partito.

Il giorno dopo, dopo una notte ristoratrice, raggiungiamo Berlino attraverso l’autostrada che, prima della caduta del muro, passata la città di Hof, costituiva il percorso di transito sul territorio della DDR in direzione di Berlino Ovest. La Capitale ci accoglie con il bel tempo e subito facciamo tappa alle mete simboliche di questa città, come la Porta di Brandeburgo, iconico monumento che ci ricorda la separazione delle due Germanie e la loro ricongiunzione nel 1989, e il Reichstag, con la famosa cupola di vetro, che troneggia al posto della cupola originale andata distrutta, progettata da Lord Norman Foster.

La metropoli tedesca riserva molti scorci che la legano alla storia: impossibile elencarli tutti. Ma un paio di istantanee non potevamo perderle: come quella presso lo stadio dove ebbero luogo le Olimpiadi del 1936, con oltre 70mila posti a sedere, e quella del Castello di Charlottenburg, palazzo barocco con enormi giardini e sale piene di dipinti, arazzi e porcellane e residenza estiva della dinastia Prussiana.

Lasciamo Berlino con qualche rimpianto, ripensando alla Neue Nazional Galerie, di nuovo splendida, dirigendoci verso sud ma non dimenticando di passare per le tribune dell’AVUS, Automobil Verkehrs und Übungs-Straße (in italiano Strada per il traffico (V) e per le prove (U) delle Automobili), attualmente in fase di restauro. Si tratta della prima autostrada progettata e contemporaneamente la prima aperta al traffico in Europa (mentre per altri il primato viene assegnato all'Autostrada dei Laghi, inaugurata nel 1924), oggi parte dell'autostrada tedesca A 115. Dal 1921 fino al 1998 era anche, con chiusura temporanea del percorso per il traffico, un circuito automobilistico.

Sulla via del ritorno, facciamo tappa ad Augsburg, l’Augusta dei Romani, in Baviera, una delle città più antiche della Germania. L'architettura varia nel centro comprende case delle corporazioni medievali, la Cattedrale del XI secolo e l'abbazia di Sankt Ulrich und Afra. I principali edifici rinascimentali sono il Municipio con la Sala d'oro. Il Fuggerhaüser è la sede della ricca dinastia bancaria dei Fugger, attiva ancora oggi, e il Fuggerei è un complesso di alloggi sociali del XVI secolo.

Lasciata Augusta, siamo arrivati quasi alla fine del nostro viaggio. Prima di lasciare la Germania alla volta dell’Italia, questa volta ancora attraverso l’Austria privilegiando Innsbruck. Un veloce passaggio per Garmisch-Partenkirchen, la famosa località sciistica della Baviera, formata dall'unione di due città nel 1935 e sede dei IV Giochi olimpici invernali del 1936. È una meta molto ambita per lo sci e il pattinaggio sul ghiaccio, oltre che per le escursioni. La città si trova vicino allo Zugspitze, la vetta più alta della Germania la cui cima, a quota 2.962 metri, è raggiungibile tramite treno a cremagliera e funivia. Garmisch è considerata la zona più alla moda, mentre le strade lastricate di Partenkirchen conservano un'atmosfera tradizionale bavarese.

Dopo quasi 2.500 chilometri, il bilancio di questa trasferta è senz’altro positivo. Comfort, silenziosità, consumi contenuti, guida sicura, finiture e atmosfera degli interni impeccabile, per un rapporto value for money davvero invidiabile. Difficile chiedere di più.

Hyundai Tucson Plug-in Hybrid completa la gamma del modello best seller in Europa affiancando le motorizzazioni mild-hybrid benzina e diesel, e full hybrid. Con un motore benzina di 1.6 litri e 265 CV complessivi, abbinato a uno elettrico da 66,9 kW alimentato da una batteria agli ioni di polimeri di litio da 13,8 kWh, garantisce un’autonomia a zero emissioni fino a 62 km (ciclo WLTP).
Dotata di un caricatore di bordo da 7,2 kW, può essere ricaricata sia presso le colonnine dedicate ai veicoli elettrici, sia tramite una wall-box domestica compatibile. Inoltre, è possibile programmare gli orari di carica da remoto utilizzando lo smartphone e l’app Bluelink.

Il motore è abbinato a un cambio automatico a sei rapporti e alla trazione integrale che distribuisce in modo variabile la potenza tra le ruote anteriori e posteriori, a seconda delle condizioni di trazione e di guida; il selettore Terrain Mode si utilizza per una guida sicura anche su terreni impervi.
I sistemi di guida assistita e i dispositivi di sicurezza attiva ai vertici della categoria rendono Tucson uno dei veicoli più sicuri sul mercato. Sulla plancia troviamo un cluster digitale da 10,25’’ e un display centrale AVN (Audio Video Navigation) sempre da 10,25’’ dotato dei servizi telematici connessi Hyundai Bluelink.
Hyundai Tucson Plug-in Hybrid è disponibile in tre allestimenti: XLine a listino a 44.500 euro, Excellence (oggetto della nostra prova) a 46.100 euro e N Line a 46.600 euro. Tutte le auto Hyundai elettrificate dispongono, infine, della garanzia di 8 anni/160.000 km sulla batteria ad alta tensione.

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