NISSAN MICRA DIG-S

Si sono messi in testa di diventare la prima marca giapponese in Europa e il traguardo è tutt’altro che irraggiungibile in quanto Nissan, è di questa marca che parliamo, è già in testa a questa specifica classifica nel Regno Unito, in Spagna e in Rus

20 Jul 2011 motorpad.it
NISSAN MICRA DIG-S
Si sono messi in testa di diventare la prima marca giapponese in Europa e il traguardo è tutt’altro che irraggiungibile in quanto Nissan, è di questa marca che parliamo, è già in testa a questa specifica classifica nel Regno Unito, in Spagna e in Russia. Questo grazie ad una gamma completa per tipologia di modelli, molto “fresca” per anzianità di servizio e per un programma di lanci di novità che nei prossimi anni vedrà una vera pioggia di nuovi modelli con cadenze molto ravvicinate e anche nel campo dell’auto elettrica dove si apprestano a lanciare la Leaf che già circola in Giappone e in USA e che sarà seguita da altri modelli entro il 2013.

C’è poi da mettere all’attivo l’impegno sull’abbattimento delle emissioni inquinanti (erano mediamente di 180 g/km nel 2000 e ora sono a 130 con prossimo step a 95 entro il 2020) e dei consumi.
Per quest’ultimo obiettivo un contributo fondamentale viene dalla tecnologia Start e Stop, dall’affinamento dell’aerodinamica, dai motori più piccoli (la famosa downsizing) ma altamente effIcienti, dagli pneumatici a minor resistenza al rotolamento e dalla riduzione del peso.

Tutte cose che trovano applicazione nella gamma Pure Drive che comprende versioni di Pixo, Note, Juke e Qashqai e, in particolare, la Micra DIG-S (Direct Injection Gasolina Supercharge) che completa la gamma di questo storico modello i cui punti di forza sono:
un motore 3 cilindri, 12 valvole, di 1.200 cc a ciclo Miller (ritardo nella chiusura della valvola di aspirazione per creare un rapporto di espansione superiore a quello di compressione per trasformare meglio l’energia termica in energia cinetica) che, in virtù della sovralimentazione, di una serie di raffinati interventi di ottimizzazione di molti particolari e all’attenta soppressione di ogni possibile attrito causa di dispersione di potenza, eroga 98 CV e 142 Nm di coppia.

Sulle autostrade tedesche che sono ormai il terreno unico e abituale per verificare la veridicità di certe promesse, sono diventati reali i 180 km/h di velocità di punta che, ovviamente, abbiamo pagato qualcosa in più dei 4,1/4,5 litri per 100 km, ma con la possibilità concreta di viaggiare a ottime medie in tutta sicurezza e con un livello di silenziosità sorprendentemente basso per un motore 3 cilindri e anche in assenza di vibrazioni.

Note altrettanto divertenti anche sui percorsi misti dove la dote più importante diventa la maneggevolezza che non deve dipendere solo dalle dimensioni compatte della vettura, ma anche dalla manovrabilità e prontezza del cambio, dal buon assorbimento delle asperità del terreno (poche in verità sulle belle strade tra le foreste intorno a Berlino) e dalla fedeltà nelle traiettorie. Certo è che nel traffico lento della capitale tedesca i Nm della coppia hanno richiesto interventi più frequenti sul cambio; è bastato allora passare da quello manuale a 5 rapporti (giustamente un po’ lunghi nelle marce alte proprio per aiutare a contenere i consumi) e affidarsi alla trasmissione automatica CVT, ideale per girare in città dove non c’è neanche la preoccupazione di cercare un parcheggio perché la Micra misura da sé se c’è spazio a sufficienza.

Corretto il rapporto “value for money”: da 14.470 euro della versione d’ingresso ai 15.850 di quella accessoriatissima top di gamma.
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