Moto Gp Australia

Marquez torna a vincere e precede Lorenzo, sorridente, anche con Iannone (3°), che relega Rossi giù dal podio (4°).

19 Oct 2015 motorpad.it
Moto Gp Australia

E’ stato il più bel GP del 2015! A Phillip Island, in Australia, nel terzultimo appuntamento del motomondiale, un sole splendente ha permesso lo svolgersi di una gara adrenalinica, velocissima e con continue lotte tra Marquez, il binomio extralusso Yamaha e l’abruzzese Iannone con la Ducati. Un GP affascinante, corso all’ora del caffè mattutino, quando spesso occorre per darsi una svegliata. Per chi non ama la nera bevanda, ci hanno pensato i “magnifici 4” a ridestar le membra. Lorenzo col solito start al fulmicotone, non è riuscito a farsi lepre, anzi proprio all’ultimo giro superato da un Marquez in versione qualifica. Poi si è vista una Ducati competitiva, sia di motore (spaziale come li infila tutti sul dritto) sia nei lunghi curvoni in appoggio del circuito cartolina, con affaccio sull’oceano. Una sola GP15 però, quella di Andrea “Maniac” Iannone, perché quella dell’altro Andrea (Dovizioso) è data per dispersa. Il pilota di Vasto ha sciorinato tutto il suo repertorio e non s’è risparmiato nelle continue lotte e sorpassi, anzi ha avuto l’ardire di compierne uno doppio nei confronti di titolati mondiali (il 93HRC e il Dottore) mentre in lotta con e tra loro: un sublime gesto di guida ed ardore che pochi, pochissimi hanno saputo apprezzare e capire, privilegiando invece giudizi negativi sui social, poiché reo col suo risultato da podio, di aver “tolto punti preziosi” a Valentino. Come se Rossi non sapesse gestire da par suo e con sopraffina mentalità l’incandescente finale di stagione, che lo vede protagonista di vertice con Lorenzo.

E’ stato il miglior GP 2015 sin qui disputato, con spettacolo degno di nota e adrenalina ai massimi, ben diverso dalla monotona specialità di Hamilton e compagni. Quaranta minuti quasi in apnea, sperando nella lotta tra le due M1 blu e invece ecco battaglie a 4 con la quasi lepre che aumenta il vantaggio sugli inseguitori quando questi sprecano tempo in lotte intestine. Dal via alla fine, con costante continuità. All’epilogo la maggior parte degli “sportivi” tricolori attendono lo spunto finale di Rossi, la stoccata del campione plurititolato, per non lasciar scappare il compagno di squadra, primo ed unico avversario per il bersaglio grosso. Invece nisba! Vale è giù dal podio e lo score in classifica è ridotto a +11, causa 7 punti persi.

E’ vero, Rossi ha limitato i danni, ma non ha corso in difesa. Anzi sul circuito dov’è il pilota più vittorioso di sempre, ha girato in tempi che sabato, solo a pensarli, era un’eresia. Ma Vale46 è animale da gara e anche se Lorenzo assapora lo sgambetto nel rush finale, un sorriso (tirato) è sempre presente sul volto del dottore. Dovrebbe ringraziare l’alleanza in corso d’opera con Marquez, che all’ultimo giro decide di tornare a fare il matto, infila un giro da qualifica e si presenta puntuale all’ultima occasione di sorpasso su Lorenzo, che (incredulo) non può né riesce a replicare.

Col 93HRC davanti a Lorenzo, son 5 punti guadagnati per Rossi, che lungi dall’esser ragioniere, dovrà riprendere una cospicua dote in Malesia se non vorrà giocarsi tutto a Valencia, circuito toboga che non gli si addice e che gli ricorda nefasti trascorsi. Quel mondiale perso a favore dell’americano Hayden, che proprio in Australia ha annunciato che nel 2016 saluta tutti e passa in Superbike.

Un povero gabbiano ha avuto triste sorte, causa testata/carenata di Iannone, forse per questo in futuro vilipeso e condannato dagli animalisti oltre che da alcuni scriteriati dei social. Ma il vastese (si dirà così?) ha di che per farsi amare. La doppia stoccata su Rossi e Marquez in atto unico è già considerato il miglior sorpasso del 2015 e la rabbia taurina che gli si ripropone quando Marquez è vicino, fa rimembrare quegli epici duelli nelle cilindrate propedeutiche. Il terzo posto in Australia rilancia la Ducati e Iannone, con quest’ultimo che dopo 9 GP torna sul podio e si riavvicina in classifica a Pedrosa (oggi l’ombra di Aragon e Motegi). Ora bisogna capire i problemi tecnici (o più mentali) del Dovi e poi far da terzi incomodi nella lotta iridata targata Yamaha. Magari con un colpo al cerchio (oggi a Vale) e uno alla botte (domani a Lorenzo), tra 7 giorni in Malesia. Con 50 punti d’assegnare è difficile dire chi prevarrà, ma se i restanti 2 GP saranno fotocopia di quello australiano, è un peccato siano gli ultimi.

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