Moto GP Spagna

4a vittoria di fila per Jorge Lorenzo ora dietro a Rossi per un punto nel mondiale.

15 Jun 2015 motorpad.it
Moto GP Spagna

Sulla collina del Montmelò, a Barcellona, un caldo sole domenicale sovverte i pronostici e azzera le sorprese in pole. Spariscono le due Suzuki che sabato hanno spadroneggiato ed esplode la grave crisi Honda. Dominio assoluto Yamaha e tante cadute, questo è in sintesi il GP di Catalunya, il 7° del 2015. Lorenzo vince la quarta gara di fila e pianta la solita bandiera annettendo in modo metaforico il circuito catalano tra i suoi domini. Con la sua guida fluida, precisa e senza sbavature riesce anche a sopperire al calo di gomme che stava permettendo a Rossi la solita rimonta garibaldina, che aizza pubblico e teleutenti.  “Ho dovuto forzare per non farmi prendere da Rossi – ha detto Jorge a fine GP – che fanno da contraltare al “Ci ho creduto nell’andare a riprenderlo” di Rossi, che col 2° posto è al suo 11° podio consecutivo.

Le due Yamaha fanno gara a sé e imperterrite bastonano soprattutto le Honda, indicando in modo perentorio che quest’anno il titolo sarà una gara a due, tra Lorenzo e Rossi. Tra Vale e Jorge c’è ancora rispetto, legato al divario in classifica ridotto a un solo punto. “Adesso tutto diventa interessante” pensa Vale a voce alta nel paddock e sorrisi sornioni s’intravedono tra gli uomini in blu. Cordialità che si sprecano, perché molti credono che dureranno come statue di ghiaccio esposte al sole. Al prossimo GP in Olanda, ad Assen, pista considerata l’università della moto, l’inizio della bagarre è attesa oltre che perorata da tutti, pubblico e appassionati.

Ormai è appurato che Rossi fa fatica in prova ma emerge in gara, mentre il suo team partner va forte subito, dalle libere del venerdì e scappa via la domenica, vincendo per distacco. Con questo sistema e la quasi identica velocità tra la 99 e la 46 risulta difficile fare sorpassi e ridurre il gap. Fosse una lotta a due sin dal via, dalla stessa fila in griglia, sarebbe un’altra storia, poiché allo start esplosivo dello spagnolo e al breve distacco visivo si opporrebbe la costante rimonta di Rossi, “vero animale da gara”.

La differenza è tutta nelle prove e in come s’interpretano o digeriscono. Il pesarese non le ha mai gradite, preferisce da sempre il vecchio sistema, regolazioni fino a 10 minuti dalla fine del tempo buono e poi con la gomma super-soft il solito giro a vita persa. Lorenzo invece s’adegua alle novità regolamentari e mettendoci meno tempo di Vale nel trovare le regolazioni, può dedicare giri e tempi alla ricerca del passo-gara. Ha fatto così negli ultimi 4 GP ed ha vinto!

Sul circuito catalano Honda ha palesato tutta la sua overdose d’ingegneria dannatamente confusa, che si traduce in difficoltà di frenata e impossibilità a trasferire in aderenza la cavalleria espressa dal motore, non permettendo guide fluide e perché no armoniche come quelle delle Yamaha (non a caso le blu hanno il simbolo del diapason…).

Marquez si è eliminato da solo, scivolato perché “corro per vincere non per arrivare” ma così facendo ecco il 3° zero della stagione. Ha la metà esatta dei punti in classifica di Rossi (69 contro 138) e la sua 93 non gli permette di esser costante e veloce come le Yamaha. Inizia a prender paga anche da Pedrosa, che è rimasto in piedi ed ha fatto 3°, sul podio. Ennesimo errore del giovane fenomeno? 50 e 50 le colpe tra chi commenta, perché Marc vuole stare coi primi e lottare ma per farlo deve prendersi rischi, inesistenti l’anno scorso. In 7 GP 3 volte per terra nel 2015 e fuori gara.

Ducati, giovane moto prodigio, inizia a trovare piste ostiche da digerire e quel feeling ai 2 Andrea si assottiglia. Piedi del podio per Ducati con Iannone, mentre Dovizioso è volato al 90% per colpa dell’elettronica. Problemi della GP15, che nonostante la giovane età permette all’Andrea di Vasto, di esser 3° in campionato. Proprio niente male!

Ma ecco il ritorno Suzuki, (almeno al sabato), addirittura 2 su 2 in pole, dove simbiosi tra telaio ad hoc e potenziato propulsore, hanno permesso larghi sorrisi ai tecnici della casa di Hamamatsu. Ma solo sabato!

Ora ci si dovrà concentrare sulla lotta Rossi-Lorenzo e Vale avrà da sudare perché “il martello” non lascia in giro neppure le briciole. Quattro vittorie di fila non sono noccioline, anche se nel mondiale è ancora dietro, però sembra un volo da predatore verso quella preda dall’uguale piumaggio per tonalità ma diverso per età, carattere e simpatia. C’è un misero punto tra Vale e Jorge, praticamente nulla. In Olanda il “dottore” ha spesso dato lezioni a tutti, vincendo anche in annate di vacche magre… Si correrà di sabato, tra due settimane. Il motomondiale è sport vietato ai malati di cuore e non fa dormire. Di noioso ha forse la marcia reale spagnola, perché suonata troppo spesso.

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