Motorpad nella Green Hybrid Cup a Varano

Motorpad ha partecipato al monomarca Kia con la Venga a GPL

29 Oct 2015 motorpad.it
Motorpad nella Green Hybrid Cup a Varano

All’interno del mondo dei trofei monomarca in circuito, si distingue per originalità il Green Hybrid Cup organizzato da BRC Gas Equipment, arrivato alla quinta edizione e che si disputa con le Kia Venga.

Si proprio la monovolume compatta, una perfetta auto da famiglia, che per l’occasione si trasforma e diventa una vera vettura da corsa. Ma non è tutto perché attraverso l’esperienza di BRC, azienda leader nel campo della produzione di impianti a GPL, sceglie questo tipo di alimentazione.

Non è questo l’unico caso di auto a GPL impegnate nelle competizioni e proprio nel Campionato Italiano Rally troviamo un’altra creazione della BRC, la Ford Fiesta R5 guidata da Giandomenico Basso, uno dei principali protagonisti del CIR e anche la Suzuki Swift R1 di Cogni adotta questa soluzione.Ma non sono sole e fa anche qualche apparizione nel CITE (Campionato Italiano Turismo Endurance) la Seat Leon guidata dall’AD dell’azienda Mariano Costamagna.

A Varano de’ Melegari sulla pista intitolata a Riccardo Paletti, si è chiusa la stagione che ha assegnato il titolo di Campione Italiano Energie Alternative al giovanissimo Giulio Tomassin, solo 17 anni, un altro dei minorenni terribili che hanno iniziato la loro carriera sulla Kia Venga GPL.

Per l’occasione sono stato coinvolto a partecipare alle ultime due gare per verificare di persona come si comporta la “monovolume incattivita”. Giusto iniziare dalla scheda tecnica basata sul 4 cilindri di 1600 cc con compressore centrifugo alimentato come già detto a GPL (serbatoio da 48 litri), da 160 CV a 6200 g/min con una coppia di 185 Nm a 5000 g/min. Ci sono anche due motori elettrici posizionati sull’asse posteriore che aggiungono altri 25 CV a disposizione per 8 secondi a giro e sono attivati attraverso un pulsante sul volante. Spetta al pilota decidere dove, come e quanto utilizzare questo surplus di energia, un piccolo Kers quanto mai prezioso. In pratica la Venga è un’auto con propulsione ibrida parallela ed un’originale trazione integrale.

La potenza maggiore viene scaricata a terra dalle ruote anteriori attraverso un cambio sequenziale a 5 rapporti della Qaife, con differenziale autobloccante, comandato da una leva; tirando si sale di marcia mentre spingendo si scala. Per i freni l’impianto è della AP con dischi da 332x32 mm davanti con pinze a sei pistoncini, sovradimensionato e sicuro. L’abitacolo è stato spogliato interamente e irrobustito da un rollbar integrale saldato e si arriva così ad un peso di 1135 kg.

Una caratteristica del Green Hybrid Cup è che i piloti non corrono mai con la stessa vettura. Infatti prima di ogni evento vengono estratti gli abbinamenti e l’organizzazione assicura lo stesso livello di preparazione e prestazioni per tutti. Questo è possibile perché per ridurre i costi, bastano 16.000 euro più Iva per la stagione, sono stati trovati degli sponsor istituzionali che colorano le macchine lasciando sempre spazio per quelli personali. A me spetta la numero 44 bianca-verde.

Il format prevede due sessioni di prove libere di 25 minuti, un turno di qualifica di 20 minuti per determinare la prima griglia e due Gare di 20 minuti + 1 giro con la partenza della seconda a griglia invertita per i primi 8. Insomma si passa parecchio tempo al volante.

Entrare in pista in un monomarca non è mai semplice e lo è ancora meno quando si decide il titolo. Uno degli aspetti principali della Kia Venga GPL Hybrid, è che per andare forte bisogna guidarla il più pulito possibile, senza sbavature gestendo al meglio il Kers perché cavalli non sono poi tantissimi. Chiariamo subito che il fatto che vada a GPL non compromette minimamente le prestazioni, va come una normale auto a benzina, senza alcun calo di potenza.

Qualche problema di adattamento è stato messo in conto e le difficoltà maggiori le incontro nella gestione del cambio, molto preciso, che richiede movimenti rapidi e sicuri pena l’inserimento del cut-off che rifiuta il comando. Ad aiutarmi a risolvere gli intoppi ci pensa un’accurata sessione di telemetria con gli ingegneri responsabili della struttura tecnica, servizio a disposizione di tutti gli iscritti.

Per me i primi, ed i più bravi, sono distanti e in tutte e due le gare rimango indietro nonostante costanti miglioramenti a livello dei tempi, terminando gara-1 in 14° posizione e gara-2 in 12°. Mi aiuta a capire la situazione anche Tomassin (che poi vincerà il trofeo) quanto mai disponibile a spiegare traiettorie e punti di frenata, senza troppi segreti da parte sua. Non sembrerebbe a vederla ma è davvero impegnativa da guidare, per niente semplice e richiede un certo affiatamento, soprattutto in inserimento di curva per poi sfruttare al meglio l’uscita e arrivare al più presto alle velocità massime. Il comportamento è quello tipico di un’auto da corsa capace di dare soddisfazioni ma che allo stesso tempo non perdona gli errori.

A rendere tutto ancora più complicato l’utilizzo di pneumatici stradali Yokohama ADVAN Neova AD08R 215/40-17 su cerchi da 17 pollici che, per loro natura, richiedono di non essere particolarmente strapazzati nella guida.

Una bella esperienza sicuramente da approfondire ora che iniziato a conoscere la macchina e assimilato i movimenti e le caratteristiche. Per gli altri piloti una bella palestra ed una scuola quanto mai utile.

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