Volvo nuovi motori Drive-E

I nuovi motori Drive-E aprono una nuova stagione motoristica in Volvo

03 Feb 2014 motorpad.it
Volvo nuovi motori Drive-E

In questo momento non mancano gli argomenti in Volvo. La casa svedese sta affrontando una innovativa fase di rinnovamento stilistico con due concept, la Coupé e la XC Coupé e che proseguirà con un terzo modello al prossimo Salone di Ginevra.

Procede anche su tutti i fronti tecnici con lo sviluppo della piattaforma SPA, che verrà adottata dalle prossime novità di prodotto, e con una nuova famiglia di motori chiamata Drive-e.

Seguono il concetto base che non è la cilindrata (e di conseguenza il numero di cilindri) a determinare la potenza e spingono in avanti gli studi sul downsizing. I vantaggi sono che con una cubatura minore si ottengono potenze che finora erano raggiunte dai V6 ma allo stesso tempo si ha un minore peso dell’intero motore, migliorando i consumi e le emissioni. Inoltre tutti i Drive-E sono predisposti per essere abbinati a delle unità elettriche, l’ibrido in cui Volvo crede da tempo ed ha già investito parecchio.

Si tratta di propulsori benzina e diesel interamente progettati da Volvo che si basano sulla stessa architettura, 4 cilindri di 2 litri di cilindrata turbo (1.969 cc per entrambi) che gradualmente andranno a sostituire quanto è attualmente utilizzato, ovvero i 4, 5, 6 e 8 cilindri che conosciamo. Così le unità a gasolio vanno dai 123 ai 230 cavalli di potenza, mentre i benzina da 140 a 306.

I primi ad arrivare sul mercato sono tre versioni, un diesel e due benzina: il T6 turbo benzina da 306 CV, il T5 da 245 CV, sempre a benzina, e il D4 turbo diesel da 181 CV e 400 Nm di coppia, abbinati ad un cambio manuale a sei rapporti o ad un automatico a 8.

In particolare il D4 sfrutta la tecnologia iArt che aiuta a ridurre il consumo sfruttando il ritorno di pressione di ciascun iniettore del carburante invece che utilizzare il tradizionale sensore di pressione singolo nel common rail.  Consente, inoltre, di monitorare costantemente e adattare l’iniezione di carburante per ogni combustione in ciascuno dei quattro cilindri.

Altrettanto interessante la soluzione scelta per il più potente della serie, il T6 che combina la presenza di un compressore volumetrico e di una turbina che lavorano a seconda del regime di rotazione. Il compressore collegato meccanicamente entra in funzione ai bassi regimi, mentre il turbo si attiva quando il flusso dell’aria aumenta. Una soluzione sperimentata da tempo nelle competizioni ma che ha avuto poco seguito nella produzione di serie.

Le prime vetture che li utilizzano sono la gamma intermedia con i modelli berlina S60, station wagon V60 e con il SUV XC60 oltre alla V70, XC70 e S80.

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