I cento anni dell’EICMA

Milano capitale mondiale della moto risponde concretamente alla crisi con la 72° edizione dell’EICMA

06 Nov 2014 motorpad.it
I cento anni dell’EICMA

Neanche il tempo di registrare il successo di Auto e Moto d’Epoca a Padova e la passione per il mondo dei motori, questa volta a due (ma anche a tre o quatto) ruote riesplode a Milano. All’Eicma.

Non solo passione, ovviamente, ma anche desiderio, tecnica, stile, innovazione, sport a tutti i livelli e in molte specializzazioni, con un peso socio-economico che viene orgogliosamente rivendicato da un mondo produttivo fatto di grandi marchi e valentissimi artigiani che riempiono i padiglioni di Fiera Milano a Rho e soprattutto dalle migliaia di visitatori che animano la manifestazione. Per non dire della stragrande platea che riguarda il mondo degli accessori, dell’abbigliamento specifico e di moda, dell’oggettistica, ecc. Ed è anche, la moto, una insopprimibile espressione e ricerca di libertà che coinvolge trasversalmente padri e figli e sempre più donne non più disposte ad abbracciare da dietro il loro “pilota personale”, ma a ad allagare le braccia per impugnare con bravura e sicurezza il manubrio.

Il comparto non va esente, in questi tempi, dagli effetti perversi della crisi, ma di certo non si arrende e manifesta la sua voglia e capacità di resistere con le molte nuove proposte, con una serie di eventi collaterali per addetti ai lavori e per il grande pubblico e con un dialogo serrato con le istituzioni e i vari centri decisionali ad ogni livello in un viaggio che nei Cento Anni di vita di Eicma di strada ne ha davvero fatta tanta.

Tentando, con tutti i rischi del caso, di individuare le novità di maggior richiamo l’attenzione cade sulla Ducati Scrambler modello indimenticabile che rinasce fondendo elementi classici come il serbatoio a goccia (irrinunciabile per i nostalgici quello a colorazione gialla), il forcellone in alluminio con le più attuali conquiste della tecnica in uno stile giustamente definito “post-heritage” di grande fascino evocativo. Quattro le varianti: Icon, Urban Enduro, Full Throttle, e Classic con il comune denominatore del motore bicilindrico di 803 cc da 75 CV. La cura “Audi” comincia davvero a dare ottimi frutti. Prezzi a partire da 8.240 euro.

Anteprima mondiale per la BMW S 1000XR con motore 1.000 cc da 160 CV che completa la gamma delle S 1000 orientate allo sport e, nel caso specifico, allo “Adventur Sport” con il controllo della trazione, ride-by-wire e due modalità di guida, Road e Rain (148 CV) per la marcia su strade a scarsa aderenza. Sovraccarica di elettronica offre anche due pack di personalizzazione, Touring e Dynamic per assecondare al meglio tipologia d’uso, confort, assistenza alla guida e soprattutto sicurezza.

Tra gli scooter il SuzukiAddress a ruote alte user-friendly è pensato per gli spostamenti urbani. Con un motore monocilindrico 4T da 113 cc raffreddato ad aria denuncia consumi prossimi ai 49 km/l. Si raccomanda anche per la praticità del vasto vano sottosella e di due cassetti nel retroscudo. Non meno interessante il prototipo Recursion relativo ad una moto sportiva dallo stile aggressivo mossa da un bicilindrico di 588 cc con turbocompressore.

Chissà quale sarà da parte dei puristi della marca l’accoglienza e come potranno “sopravvivere” senza il “rumore-musica” del classico bicilindrico a V per la prima Harley-Davidson elettrica. Si chiama LiveWire e con lei parte un progetto di ampio respiro che, anche per la casa di Milwaukee mette al centro la sostenibilità. Il programma è in via di sviluppo e per ora le sole indiscrezioni disponibili parlano ddi una potenza di 75 CV. 75,5 Nm di coppia, una velocità massima di circa 150 km/h con accelerazione da 0 a 100 in 4 secondi circa. Non si hanno indicazioni sull’autonomia, sul tipo di motore elettrico e su tempi e modalità di ricarica.

Honda festeggia la trionfale conquista dei titoli mondiali pilota e marca proponendo agli appassionati di sentirsi tutti un po’ Marquez in sella alla RC 213 V omologata per l’uso stradale. Il motore V4 di 1.000 cc dispone di più di 200 CV con quello da competizione che passa i 260 probabilmente anche con la sofisticazione della distribuzione pneumatica.

Marquez chiama e Valentino Rossi, cioè la Yamaha, in qualche modo risponde con l’ultima edizione della R1, la YZR-R1 la serie limitata della R1M. Tutto parte dal motore da 200 CV sviluppato con la M1 MotoGP con telaio e forcellone in alluminio riprogettati così come le sospensioni, i freni con ABS e la ricca dotazione elettronica che controlla tutta la dinamica del mezzo, trazione, anti-impennata, cambio servoassistito, launch control, mappature. La R1M ha anche le sospensioni ad attive Ohlins.

Forte del recente accordo con Mercedes dal quale si attendono interessanti sviluppi anche in campo produttivo MV Agusta presenta la Stradale 800 adattata ad un uso stradale che però non mete in discussione le caratteristiche di sportività del mezzo. Il 3 cilindri di 800 cc sviluppa con cambio elettronico da115 CV e la dotazione tecnica prevede come l'acceleratore ride by wire e la gestione elettronica del motore con quattro mappature: Sport, Normal, Rain e Custom. Per un maggior confort e sicurezza troviamo la sella ribassata, il plexiglas protettivo regolabile a mano in movimento con una mano e l’ABS che impedisce il sollevamento della ruota posteriore in frenata. I prezzi, che partiranno da 13.990 euro.

Tra le numerose novità la gloriosa marca inglese Triumph presenta la enduro di media cilindrata Tiger 800 disponibile i quattro versioni con la XR più votata ai lunghi viaggi e la XC per escursioni in fuoristrada. Rispetto alla “base” le migliorie riguardano l’Abs personalizzabile per diversi setting del sistema di frenata assistita, Il Traction Control a sua volta su tre modalità, 4 mappature dell’acceleratore, 4 per le modalità di guida, io Cruise Control e il computer di bordo. Il motore sviluppa 95 CV.

Kawasaki punta sulla Ninja H2R vero stato dell’arte della casa nel settore delle supersportive. Le differenze con la versione stradale patrono dai 302 CV a 14.000 giri erogati dal quattro cilindri plurivalvole e compressore centrifugo; salgono addirittura a 326 grazie alla pressurizzazione dell’airbox oltre i 200 km/h. La strumentazione ricorda quella degli aerei da caccia e lo scarico è interamente in titanio con silenziatore a megafono. I freni da 330 mm e pinze monoblocco sono Brembo e le gomme Slick Racing Battlax Bridgestone come quelle delle Superbike. L’aerodinamica sfrutta esperienze tratte dalla F1. Il peso è di 216 kg. Completo e sofisticato il pacchetto di tecnologie elettroniche di controllo e gestione con un controllo di trazione su tre livelli, pista, strada e fondi a scarsa aderenza.

Meno nota, ma non meno importante, è la produzione di motocicli da parte di Peugeot. Anticipato alla scorsa edizione dell’Eicma arriva lo scooter Django con la sua impostazione stilistica volutamente un po’ retrò. Quattro gli allestimenti, Heritage più classico, Evasion più giovanile e scanzonato, Sport e Allure il più accessoriato. Interessante la possibilità di personalizzarsi a fondo il proprio esemplare utilizzando le 110.000 possibilità di combinazioni. Quattro anche le motorizzazioni. Con potenze tra 3,81 e 11,3 CV. Un disco da 200 mm su entrambe le ruote da 12” provvede ad una sicura frenata. Il vano sottosella, uno nel retroscudo con presa da 12 Volt un bauletto da 34 litri e i portabagagli anteriori e posteriori assolvono ad ogni esigenza di praticità.

Nel settore degli scooter una novità interessante arriva dalla Svizzera e si chiama Quadro4 il primo scooter al mondo al 4 ruote. Lo produce Quadro Vehicles azienda che ha già ha dato dimostrazione delle sue competenze in materia brevettando l’innovativa sospensione basculante ormai sempre più diffusa negli scooter a 3 ruote. Con questa soluzione viene assicurata una maggior aderenza, stabilità e possibilità di piega tenuto anche conto che le due ruote posteriori sono entrambe motrici. Il motore di 350 cc sviluppa 30 CV per una velocità massima di 140 km circa che favorisce anche i viaggi extraurbani. Il sistema frenante prevede 4 dischi con un sistema di frenata integrale, con comando sempre a pedale e con leve sul manubrio. Il Quadro4 può essere guidato con patente B. 

 

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