Monza: Gran Premio e libreria

Una buona e una cattiva notizia.

23 Nov 2015 motorpad.it
Monza: Gran Premio e libreria

Arrivano da Monza, intesa come Gran Premio e Autodromo, una buona e una cattiva notizia. La prima riguarda la continuità del Gran Premio d'Italia per i prossimi anni messa in dubbio, dopo il 2016, dalle richieste economiche di Ecclestone.

Per questo primo e serio problema la soluzione pare possa arrivare per mezzo di un emendamento alla Legge di Stabilità approvato in Senato e che, salvo lievi modifiche, dovrebbe avere la stessa accoglienza alla Camera. Con questo intervento l'ACI viene autorizzata a "sostenere le spese i costi relativi all'organizzazione e gestione del G.P. d'Italia di F1". Non con soldi pubblici però, ma con risorse da ricavare dall'organizzazione di eventi sportivi nazionali e internazionali.

Capacità che Aci è in grado di mettere in campo e che  probabilmente richiederanno anche un aumento di capitale della Sias, la società di gestione dell'autodromo. Entro gennaio la questione deve comunque essere chiusa.

La cattiva notizia riguarda una perdita che non può non intristire tutti gli appassionati dello sport automobilistico e della F1 in particolare. Ecco dunque che, proprio mentre è in corso di realizzazione l'ambizioso programma di ristrutturazione e rilancio dell'impianto monzese, chiude la Libreria dell'Autodromo. Attiva da una cinquantina di anni grazie alla alla tenacia del suo fondatore Mario Acquati è sempre stata il vero punto di riferimento storico-culturale della vita dell'autodromo e centro di incontro per appassionati e collezionasti alla ricerca di pubblicazioni, cimeli e oggettistica. Qui si è nutrita la passione di intere generazioni e qui è rimasta viva la memoria dello sport dei motori e dei suoi protagonisti. Resta incredibile e inaccettabile che tutto questo non possa trovare posto nelle rinnovate strutture dell'impianto monzese (come, ad esempio, parte integrante del nuovo museo ammesso che si passi più presto ad un vero museo) e che gli innumerevoli pezzi di particolare pregio come foto, disegni, autografi, pubblicazioni, documenti storici, oggetti rarissimi e le importanti collezioni vadano dispersi nei mille rivoli di vendite e realizzi singoli come cose inutili di cui disparsi al più presto.

Cosa purtroppo già in atto.

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