Promesse da Mont…anaro

Dicono, ed è indubbiamente vero, che Mario Monti abbia ricostruito la credibilità internazionale dell’Italia; altro discorso è quello di aver fatto la stessa cosa per la sua personale (e per quella del Governo che presiede) credibilità interna.

18 Oct 2012 motorpad.it
Promesse da Mont…anaro
Dicono, ed è indubbiamente vero, che Mario Monti abbia ricostruito la credibilità internazionale dell’Italia; altro discorso è quello di aver fatto la stessa cosa per la sua personale (e per quella del Governo che presiede) credibilità interna.
Già aveva dichiarato che la sua opera avrebbe avuto tre linee direttrici: rigore, crescita ed equità e se sul rigore ha davvero dato prova di fermezza, fin troppa a parere di molti, sulla crescita siamo tutti in ansiosa attesa e sull’equità non pare proprio che ci sia traccia.

Pagano sempre gli stessi e per quanto ci riguarda, paga sempre il cittadino che usa l’automobile, più che mai considerata il bancomat di tutte le richieste di soldi da parte delle amministrazioni pubbliche ad ogni livello. Governo in testa.
 
L’esempio, del resto, viene proprio dall’esecutivo guidato da Monti che, per la ricostruzione delle zone terremotate dell’Emilia Romagna, aveva prontamente introdotto una nuova accisa sulla benzina. Iniziativa certo utile, se non proprio originale, ma che venne annunciata con la promessa che sarebbe stata annullata entro la fine dell’anno. Doveva insomma essere a tempo e non come quelle sulla guerra di Abissinia o per la crisi di Suez, tanto per fare qualche esempio.
 
Ed ecco dove Monti si brucia la sua credibilità personale e dove ricalca percorsi triti e ritriti da vera e propria sanguisuga dell’auto, proprio come i tanti Governi che l’hanno preceduto.
Tutto sta in due semplici righe nel mare magnum della Legge di Stabilità appena varata e che, stranamente, sono passate quasi sotto silenzio.
 
All’articolo 12, comma 13, si legge infatti : “A decorrere dal 1° gennaio 2013 RESTANO CONFERMATE le aliquote di accisa stabilite con la determinazione del direttore dell’Agenzia delle dogane n. 88789 del 9 agosto 2012”.
Due righe micidiali nascoste in una legge di una cinquantina di pagine e il gioco è fatto. Continueremo a pagare. Come sempre.
Ma con la rabbia di sempre che troverà presto buone ragioni di sfogo. E tanti saluti alla credibilità, questa volta interna e personale, del Presidente Monti e del suo Governo.

(M. P.) 
Torna indietro
Tags

notizie correlate: