Le dichiarazioni di Marchionne

Nuove assunzioni, grandi speranze sulla SUV Levante e sulla berlina Alfa, in sintesi le dichiarazioni di Marchionne.

04 Mar 2015 motorpad.it
Le dichiarazioni di Marchionne

Nessuna novità clamorosa nelle dichiarazioni di Marchionne a Ginevra nel consueto incontro con la stampa, ma ci sono conferme che valgono tanto quanto nuovi annunci. Che pure ci sono stati. Come quello relativo all’incremento di assunzioni a Melfi che da 1.000 potranno salire a 1.900 perché “ devo mandare in America 3.000 auto alla settimana”. E bisogna pur ammettere che se crisi deve essere è ben meglio che sia di produzione che non di vendite. Catalano docet.

Dalle catene di montaggio Melfi dovranno quindi scendere 1.200 vetture al giorno al bel ritmo cioè di una al minuto. L’A.D. di FCA ha poi riconosciuto al Governo Renzi parte del merito per aver creato, con il Job Act, le precondizioni per una svolta del genere che ha dichiarato essere positiva anche per attrarre investimenti.

Al capitolo Ferrari altre due conferme importanti circa la produzione che non è pensabile possa spostarsi da Maranello e resteranno in Italia anche le relative tasse. Resta ovviamente confermata la quotazione di una parte delle azioni, ma si apre la possibilità, data la grande richiesta, che si metta disposizione del mercato più del 10% iniziale; è anche più che una ipotesi che anche Ferrari, come altre Società del gruppo sposti la sede legale ad Amsterdam.

E quanto alla novità della 488 GTB (la prima Ferrari del dopo Montezemolo, presentata infatti dal Ceo Amedeo Felisa, la dichiarazione d’amore non poteva essere più “non c’è nessuno qui a Ginevra che possa presentare qualcosa di simile”.

Quanto al rilancio in Formula 1 Marchionne appare sempre più contagiato da un cauto ottimismo e, dopo aver affermato che Vettel e Raikkonen stanno guidando la nuova monoposto “divertendosi” ora ritiene anche possibile una Ferrari campione “prima del 2018”.

Interessanti i punti di vista sul consolidamento del Gruppo che, inevitabilmente, tiene aperto il tema delle fusioni e degli accordi. Qui le idee di Marchionne sono chiare e partono dal definire quelle del passato “preistoriche” sul piano concettuale. Non è più tempo, infatti, di chi può comprare cosa diventandone “padrone”, ma oggi si deve parlare di fusioni di tipo cooperativo e sviluppo industriale; non pare quindi il caso di parlare di possibili matrimoni con Volkswagen.

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