RANGE ROVER EVOQUE

Partiamo dalle conclusioni.

30 Sep 2012 motorpad.it
RANGE ROVER EVOQUE
Partiamo dalle conclusioni. E da quelle che mettono in evidenza i lati negativi di un modello - la Range Rover Evoque - che è tra quelli che la crisi del mercato non sfiora neanche di striscio e che dimostra che chi fa belle auto le vende.
A prescindere dal prezzo. Ed è proprio questo il primo “neo” (chiamiamolo così) dell’oggetto della nostra prova che, nella versione 2.2 SD4 in allestimento Prestige, costa 59.000 euro indifferente al fatto che la quotazione “entry level” è di 35.000 euro circa.

Naturalmente ce ne hanno messo di roba (cioè di personalizzazioni e di optional) per arrivare a questo livello, ma lo scarto tra partenza ed arrivo è notevole anche se giustificabile dall’utilità e dalla qualità degli arricchimenti. Basta citarne qualcuno: assistenza al parcheggio automatico, cambio automatico con paddle, Pacchetto Dynamic e Prestigi Teck, sistema audio sofisticato Meridian, Surround camera System, Sistema Keyless Entry, Adaptive Dynamic, Dual Wiev, tetto panoramico fisso, ecc.

Secono neo: la visibilità dal posto di guida. Creano qualche fastidio il montante e i grossi retrovisori, per altri versi molto efficaci. Qui si rivelano utilissime le cinque telecamere che tengono sotto controllo ogni ingombro e a 360 gradi.
Terzo ed ultimo difetto, della versione provata, il riflesso della plancia sul parabrezza che si manifesta in certe condizioni di luce. Un fastidio provocato anche da decine di modelli di ogni marca e che non si capisce per quale motivo non venga neutralizzato con appositi materiali.
 
Da qui in avanti si passa all’incasso delle cose ben fatte, senza perdere troppo tempo a ripetere le lodi per il seducente stile esterno ed interno di questo SUV elegante e dinamico che sulla piacevolezza della linea e sulla qualità degli allestimenti poggia la ragione prima del suo successo.
 
Il piacere di guida è affidato in primo luogo ai 190 CV del turbodiesel di 2.200 cc adottato e della sua capacità di mostrarsi praticamente insensibile alla massa (quasi 2.000 kg) che è chiamato a muovere. Spinge instancabile ed elastico fino al limite estremo del contagiri, preoccupato anche di non alzare la voce e di ubriacarsi di gasolio.
Le cifre “prestazionali” parlano chiaro: 200 km/h di velocità di punta, 0-100 in 8,5 secondi.  C’è poi da rimarcare l’efficienza della trasmissione automatica a sei rapporti che, a conti fatti, non incide in modo particolare sui consumi collocabili, nella realtà del normale uso di una prova sui 200 km di percorso misto con una escursione in fuoristrada leggero, di poco sotto i 10 km/litro. Ottima, per finire, l’insonorizzazione.
 
Il lavoro dei tecnici ha dato ottimi risultati per quanto riguarda il controllo del rollio, le sospensioni e la risposta dello sterzo; da qui una agilità del modello che, una volta di più, contrasta con la sua mole e la sua altezza. Trovano poi conferma le qualità del sistema di trazione integrale che si esaltano con il Terrain Response.
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