Brembo alla 24 Ore di Le Mans

Tanta tecnologia italiana nei freni delle auto iscritte a Le Mans.

17 Jun 2016 motorpad.it
Brembo alla 24 Ore di Le Mans

Tra le eccellenze italiane nel mondo dell’auto un ruolo da protagonista se lo è certamente conquistato la Brembo.

Una conferma arriva anche dalla 24 Ore di Le Mans la più importante e prestigiosa gara endurance al mondo, dove saranno al via sessanta vetture al via, suddivise in 4 classi differenti. Di queste delle 32 iscritte nella categoria LMP1 e LMP2 (prototipi), 28 sono equipaggiate con prodotti Brembo, e anche 24 delle 27 vetture della categoria GTE utilizzano la tecnologia italiana.

Un importante riconoscimento che arriva proprio dal motorsport, da sempre banco di prova per sperimentare e sviluppare i prodotti destinati in seguito alla produzione di serie.

La maratona automobilistica francese si corre dal 1923, quella di quest’anno è l’84° edizione, sul circuito semi-permanente de la Sarthe ed è caratterizzato da frenate impegnative, alternate a tratti velocissimi. 

Per Le Mans, l'attenzione dei tecnici Brembo si è focalizzata sulla tecnologia legata alla leggerezza degli impianti frenanti, all’elevata rigidezza e affidabilità tanto che se impiegato nelle corrette condizioni di utilizzo, dura per l’intera durata, senza necessità di sostituzione.

Ogni categoria richiede specifici  prodotti e sulle vetture LMP1 e LMP2 il materiale d’attrito è il carbonio. I dischi hanno all’anteriore un diametro che varia da 320mm a 370mm; mentre al posteriore sono di dimensioni inferiori, da 320mm a 350mm, con spessori di 30 o 32mm. Il numero dei fori di ventilazione dei dischi va da un minimo di 36 ad un massimo di 430, con un range di utilizzo tra i 350 e gli 800 gradiLa differenza più significativa tra le due classi è nel materiale delle pinze a 6 pistoni, dove, la classe LMP1 utilizza una lega di alluminio-litio, mentre la LMP2 si affida all’alluminio standard.

Il problema principale da valutare in gara per i dischi in carbonio è legato alla temperatura d’esercizio, che non deve scendere mai sotto i 350 gradi centigradi; sotto questo valore si crea la “vetrificazione” (glazing) del materiale d’attrito che compromette l’efficacia della frenata. La fornitura di Brembo non si limita solo ai dischi e sviluppa le campane freno, elemento che collega il mozzo al disco

Nelle classi GTE, le vetture Gran Turismo utilizzano dischi “baffati” in ghisa, con diametro di 380 o 390mm all’anteriore e 332-355mm al posteriore, accoppiati con pastiglie a base ceramica. Qui i problemi sono diversi rispetto ai prototipi perché i dischi freno in ghisa non richiedono temperature minime d’esercizio. È però un materiale particolarmente sensibile agli shock termici, per cui il pericolo maggiore è la formazione di “cricche”, dovute proprio alla rapida alternanza di basse e alte temperature dei dischi nei rettilinei e nelle brusche staccate.

Torna indietro
Tags

notizie correlate:

Dacia Duster più moderno che mai
Secondo noi

Dacia Duster più moderno che mai

25 Apr 2024 Andrea Nicoli

Sono passati 14 anni, tre generazioni e due restyling, dal giorno del suo debutto. In quasi tre lustri la Dacia Duster è cresciuta sotto tutti i punti di vista, mantenendo...

Continua
Alfa Romeo Milano, la SUV compatta e sportiva
Nuovi Arrivi

Alfa Romeo Milano, la SUV compatta e sportiva

12 Apr 2024 Paolo Pirovano

Si chiama Milano la nuova Alfa Romeo e il nome è un chiaro omaggio alla città dove il marchio è nato nel 1910, creando un legame stretto e indissolubile tanto da portare i...

Continua