La EXOR, finanziaria Agnelli, trasloca in Olanda

Exor segue FCA, Ferrari e Cnh Ind. emigrando in Olanda. Soci importanti come Bill Gates e Jacob Rothschild.

26 Jul 2016 motorpad.it
La EXOR, finanziaria Agnelli, trasloca in Olanda

Fossero vecchi anarchici oggi gli Agnelli canterebbero “…addio Torino bella”. Ma sono finanzieri e, con ben altre motivazioni, salutano la capitale sabauda che li ha visti protagonisti da oltre un secolo della Storia - con la S maiuscola - d’Italia per trasferire armi e bagagli, ovvero interessi e compagni di viaggio, in Olanda.

La finanziaria EXOR, la cassaforte di famiglia mette le basi ad Amsterdam dove hanno già trovato braccia aperte le controllate FCA e Cnh Ind., queste ultime due con sede legale a Londra. Per la Holding il trasloco sarà completo incorporandosi nella Exor Holding NV società di diritto olandese. Il titolo resterà quotato a Milano sul mercato telematico Azionario di Borsa Italiana. E con la novità di quelli che abbiamo definito i nuovi “compagni di viaggio”, ovvero azionisti del calibro di Bill Gates e di Jacob Rotschild che garantirebbero di acquistare ad un prezzo fissato di 31 euro (contro i quasi 34 di oggi 26/7) le azioni non sottoscritte dai Soci che non approvassero il trasferimento.

Un fenomeno quello del grande grande capitalismo di famiglia che, sbagliando di grosso, molti credevano sparito da tempo in un mondo sempre più globalizzato e che invece l’operazione Exor sembra riportare di strettissima attualità. Le ragioni addotte a Torino sarebbero quelle di uniformare le leggi che regolano il Gruppo con quelle delle società partecipate portando cioè anche un regolamento fiscale in Olanda dove vige una legge che consente un sistema di voto in Assemblea che rende più facile (un numero minore di azioni) il controllo delle società ai soci storici.

Un altro vantaggio riguarda il trattamento fiscale di cui Exor verrebbe a beneficiare con l’azzeramento della tassazione sulle plus valenze che in Italia è invece gravato del 5%. Con i grandi capitali in movimento e con tutte le società controllate a questo punto con sede all’estero il risparmio è sicuramente notevole.

Oltre i necessari adempimenti tecnici che porteranno alla chiusura dell’operazione verso la fine dell’anno, si attendono le immancabili polemiche politico-sindacale partendo però dalle conferme dei piani industriali, dagli investimenti, dalla produzione e dalle tasse pagate in Italia. Vedremo gli sviluppi. 

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