SSANGYONG KORANDO

Sono diventati “Indiani” in quanto passati sotto il controllo della Mahindra e, proprio per questo, sono ora in condizione di ripartire con rinnovato entusiasmo e con concreti programmi di rilancio.

21 Jan 2011 motorpad.it
SSANGYONG KORANDO
Sono diventati “Indiani” in quanto passati sotto il controllo della Mahindra e, proprio per questo, sono ora in condizione di ripartire con rinnovato entusiasmo e con concreti programmi di rilancio.
Parliamo di SsangYong che presenta il suo biglietto da visita con il nuovo Korando. A proposito, il nome del modello è l’acronimo di “Korea can do” cioè: la “Corea può farlo”, e come dichiarazione di volontà di ripresa è non solo originale, ma assolutamente credibile.

Vediamolo allora questo Crossover compatto, il primo a scocca portante nella produzione SsangYong specializzata in fuoristrada. Torna integralmente riprogettato a partire dalla firma prestigiosa di Giorgetto Giugiaro che l’ha disegnato in forme molto eleganti e dinamiche e su misure d’ingombro (4,41 mt di lunghezza, 1, 83 di larghezza e 1,67 di altezza) che coniugano la maneggevolezza con una generosa disponibilità di spazio interno. Non si pongono nemmeno particolari problemi di parcheggio, cosa non trascurabile visto che i veicoli di questo tipo hanno anche una precisa vocazione urbana; e infatti quasi tutti, e anche il Korando, dispongono di versioni a due e a quattro ruote mortrici.

La novità è semmai che nello specifico il nuovo SsangYong propone la trasmissione automatica sequenziale con paddle al volante in tutti e due i casi in alternativa al cambio manuale, sempre a sei rapporti.
La trazione integrale dispone della modalità Lock Mode inseribile manualmente a velocità inferiori a 40 km/h tra avantreno e retrotreno.
Al momento viene utilizzato un solo motore di produzione originale: un 4 cilindri turbodiesel con filtro FAP, di 2.000 cc e 175 CV e la notevole coppia di 360 Nm progressivo e lineare nell’erogazione.
Denuncia un consumo medio di 6,1 l/100 km con emissioni di CO2 di 157 g/km e un rumorosità molto contenuta.
In seguito arriverà anche un 1.800 cc da 115 CV.
I tecnici dichiarano che poche modifiche lo rendono idoneo a superare anche le normative Euro6.

Robusta, come su tutti i prodotti coreani, le dotazione di sicurezza e di assistenza alla guida a controllo elettronico. Sono infatti presenti, e dialogano con ABS e ESP, il BAS–EBD per la frenata, l’HSA per le ripartenze in salita, l’ARP antiribaltamento, l’ESS per le luci d’emergenza e l’FTCS per la trazione. Sei airbag intervengono in caso di necessità.
Due i livelli di allestimento: C e Classy con dotazioni ovviamente di livello progressivo, ma già ben calibrate in quella d’accesso proposta a 21.990 euro mentre quella top è quotata a 23.990 euro ponendosi su un piano di vantaggio nell’ordine del 10/14% in rapporto ai prezzi della concorrenza a parità di dotazioni.

Nel primo contatto su strada le doti di più immediato apprezzamento hanno riguardato la silenziosità di marcia, la pronta risposta dello sterzo servoassistito elettricamente, la stabilità in velocità e il buon lavoro delle sospensioni in relazione al tipo di guida e al variare del fondo stradale. Accettabili le prestazioni in fuoristrada con angoli di attacco (22,8°), di uscita (28,2°) e di dosso (18.5°).
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