MA CHE FORMULA 1 E'?

E' possibile migliorare lo spettacolo senza snaturare le corse?

30 Oct 2013 motorpad.it
MA CHE FORMULA 1 E'?

Fatti, ed anzi ripetuti, tutti i possibili elogi a Sebastian Vettel ed al formidabile team della Red Bull, progettisti in testa, restano da fare alcune considerazioni su quanto questa formula della Formula 1 (se mi è permesso il gioco di parole) ha di attrattivo e di convincente sul piano sportivo, della tecnica messa in campo e dei fattori che ne determinano i risultati.

Dico allora che questa Formula 1, così com’è non mi piace. Lo vado ripetendo da tempo e le qualifiche e lo svolgimento del G.P. dell’ India mi confermano nel mio convincimento. Sarò anche legato a ricordi di altri (e più romantici) tempi, ma per me nelle competizioni automobilistiche la gerarchia dei valori in campo dovrebbe essere: pilota, auto nel suo complesso e strategia. E’ invece evidente che oggi tutto funziona al contrario, fuori da ogni logica, con prevalenza del “peso” delle gomme visto che in gara se ne devono usare di diverso tipo, piova o meno.

Messe così le cose vincere è quasi come giocare alla roulette. Dicono che ci guadagni lo spettacolo: sarà. E’ però difficile credere che una gomma che dura una decina di km sui 300 di un Gran Premio abbia così tanta importanza o, peggio, che abbia un qualche valore nello sviluppo di quelle tecnologie che, si vuol far credere, dalle corse ricadono sulle auto che guidiamo tutti i giorni.

Ci sono rimedi a questa situazione? Sarei tentato di dire di no, visti gli interessi in ballo. Se potessi però azzardare qualche suggerimento mi piacerebbe veder competere delle monoposto costruire solo due o tre parametri molto semplici e comprensibili come il peso, la quantità di benzina a disposizione e il sistema di sicurezza.

E poi i più bravi tecnici (progettisti, motoristi, aerodinamici, gommisti)  dovrebbero essere lasciati liberi di dimostrare quello di cui sono capaci per mettere ogni pilota in condizione di esprimere al meglio il coraggio e le capacità di cui è dotato e, magari, aggiungere qualcosa di suo alle intuizioni dei tecnici.

Ne deriverebbe sicuramente anche un grande ed originale sviluppo tecnico a benefico di tutti. E chi l’ha detto che ci sarebbe meno spettacolo?

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