MotoGp Usa Austin

Marquez vince davanti alla coppia italiana. Felicità in Ducati e Yamaha: la GP16 biancorossa è competitiva.

13 Apr 2015 motorpad.it
MotoGp Usa Austin

Doveva essere un GP bagnato, invece la pioggia ha segnato assenza. Doveva esser la gara di Marquez e il campione mondiale in carica ha centrato la vittoria, ma senza quel dominio assoluto che tutti auspicavano. La prima guida Honda conquista anche quest’anno il GP di Austin, 2a prova del motomondiale, consolidando voci e statistiche che lo vogliono imbattibile sulle piste statunitensi: sei gare disputate e sei vittorie ottenute da quando è nella classe regina. Sulla variopinta pista texana, lo spagnolo rinforza la sua immagine di campione “marziano” per grinta e superiorità: trattiene la foga allo start e senza errori attende il primo calo delle gomme dei suoi avversari per involarsi (senza forzare) verso il traguardo. Alle sue spalle la lotta tra Ducati e Yamaha con Dovizioso che riesce a precedere Rossi, invertendo così l’ordine d’arrivo del Qatar, mentre Lorenzo (4°) ha la meglio su Iannone, autore di un’ottima gara in rimonta.

Dopo la stupenda pole position di sabato, ottenuta negli ultimi secondi disponibili e con un solo giro a disposizione, Marquez ha dimostrato concentrazione e dominio assoluto, tornando a vincere e segnando 25 punti preziosi nella classifica iridata. Lo scarto finale di poco superiore ai 2 secondi,non dà l’esatta visione della  prevalenza espressa in pista, quando lo spagnolo ha segnato un distacco superiore anche a 4 secondi. “Vincere con 2 o 10 secondi è la stessa cosa - ha sintetizzato il sorridente campione giù dal podio - ma qui era importante tornare al successo, dopo il passo falso del Qatar. Ho recuperato punti in classifica, ho un po’ risparmiato la gomma davanti all'inizio, poi ho spinto fino in fondo. Sto bene e sono felice” - ha chiuso lapidario Marquez.

Nella classifica iridata Valentino Rossi è con 41 punti davanti a Dovizioso (40) e per questo è felice nonostante abbia provato ad inseguire il giovane spagnolo. Il suo 3° posto su una pista ostica e nemica delle M1 è da valutare con ottimismo, soprattutto pensando ai 45 secondi di distacco rimediati 1 anno fa. “Non sono contento, perché avrei voluto battere Dovizioso - ha detto Rossi nel dopo gara - ma avevo troppi problemi e lui era più veloce. Sono soddisfatto perché leader della classifica, anche se per un punto, ma ci siamo. Questa è una pista difficile per noi, abbiamo sempre problemi con l’anteriore e anche quest’anno dopo 5 giri ha iniziato a degradarsi, dovevo mollare il gas per non far chiudere il davanti. Su altri tracciati potremo essere più efficaci. La battaglia con Dovizioso? Mi hanno detto che ci siamo sfiorati, ma non mi sono accorto e quella è stata la staccata più bella della mia gara”, ha concluso il pesarese.

Visi contenti in Ducati, consci che la moto è alla 2a gara e può ancora crescere. Dovizioso è stato sempre nelle posizioni di vertice, confermando quanto di buono il Qatar aveva sottolineato. “Stimoli ne ho tanti e lottare con Valentino è sempre speciale - ha spiegato il Dovi al box - però in staccata abbiamo rischiato di prenderci, un centimetro in più e potevamo urtarci, è andata bene. È stato difficile gestire le gomme e non ho spinto sempre al 100%, non me lo potevo permettere. Sono stanchissimo ma felice, nel finale sapevo che Vale avrebbe spinto al massimo, ma io ne avevo un po' di più e mi è andata bene”. Abbiamo ottenuto due secondi posti di grande sostanza - ha detto un soddisfatto Dall’Igna, gran capo Ducati - in due w-end differenti. Davanti ci stiamo, ora ci mancano dettagli. Qui non potevamo vincere, ma il 2° posto è un grande risultato, è una conferma del Qatar."

Aprilia a punti già nella 2a gara dell’anno. Il 15° posto finale di Bautista, con dote di punto mondiale nelle classifiche, “è un piccolo passo, ma davvero un bel risultato”, dice Romano Albesiano, capo di Aprilia Racing. “Un punto che per noi è come un podio”, gli fa eco Fausto Gresini, team manager della squadra. In verità agli uomini di Noale bastava finire il GP, invece il poter combattere per posizioni nella zona punti, è un fatto che incoraggia e rinnova quel processo di rincorsa tecnica assai difficile. Melandri è più mogio, partito bene ma costretto al ritiro per problemi al cambio: “Peccato, perché ne ho messi dietro parecchi… ma tra una settimana siamo di nuovo in gara e ci miglioreremo”.

La gara texana, partita in ritardo di 40 minuti per una chiazza d’acqua in pista provocata da un ponte pedonale sovrastante, ha chiuso un w-end poco positivo per gli organizzatori dello stato con la stella. Il terzo problema (risolto con solerzia e velocità) dopo quelli coi marshall ed un cane in pista nelle prove. Tra una settimana tutti in Argentina, sul circuito di Termas de Rio Hondo. 

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