SsangYong raddoppia

Tra i crossover Premium debutta il SUV Wagon XLV SsangYong.

27 May 2016 Marcello Pirovano
SsangYong raddoppia

Dopo il crossover Tivoli lanciato lo scorso anno, SsangYong rilancia e raddoppia con la XLV. È la prima volta che la casa coreana, oggi di proprietà della indiana Mahindra, identifica un nuovo modello con una sigla acronimo, tra l’altro, di una dichiarazione/promessa impegnativa: eXtra Lifestyle Veihicle.

Dal punto di vista strettamente strutturale il nuovo modello è debitore nei confronti del Tivoli dal quale, per cominciare, eredita la piattaforma che serve ottimamente una carrozzeria allungata a 4,47 mt (+ 23,8 cm rispetto al Tivoli) così da mettere più spazio a disposizione dei 5 passeggeri ammessi a bordo e un bagagliaio da farci un mezzo trasloco dati i 720 dmc utili dilatabili a 1.460 manovrando sui sedili posteriori frazionabili in rapporto 60/40. Forse proprio per questa caratteristica il costruttore definisce la XLV una “crossover wagon” o SUV multifunzione.

Autonomia totale invece, come è logico, per lo stile. La personalità propria è evidenziata dal frontale piuttosto incisivo e mosso specie nella parte inferiore dove la grande calandra è attraversata dalla cornice che collega i gruppi ottici supplementari; quelli principali, a trapezio, sfuggono all’indietro. Un po’ pesante l’insieme, ma la riconoscibilità è assicurata.
Più originalità nella parte posteriore che accorda grande importanza ai passaruota che si allargano sulla fiancata contribuendo a dare una impressione di ampia impronta a terra e di stabilità e a caratterizzare ulteriormente il modello. Alla nota sportiva provvede il classico spoiler alla fine del tetto e le ruote in lega, anche da 18” dove previste invece dei cerchi da 16”.
Otto i colori di carrozzeria con l’offerta anche di soluzioni bicolore. In definitiva la XLV non passa inosservata nel vasto panorama delle possibili concorrenti.

Le motorizzazioni, tutte Euro6 e di 1.600 cc, con trazione anteriore o integrale ad inserimento automatico + modalità elettronica look  hanno già dato prova di efficienza sulla Tivoli e sono:

- un diesel da 115 CV e 300 Nm di coppia tra 1.500 e 2.500 giri con turbo a geometria variabile di quinta generazione. A seconda del cambio e della trazione si hanno emissioni di CO2 tra 7,1 e 7,9 g/km e consumi tra 4,7 e 6,3 l/100 km.
-un benzina da 128 CV/6.000 giri e 160 Nm a 4.600 giri, consumi tra 7,1 e 7,9 l/100 km ed emissioni di CO2 tra 165 e 184 g/km.

Con la trasmissione automatica tre modalità - Eco, Power e Winter - di marcia adattano la potenza alle condizioni del terreno e del tipo di guida.
Nei quattro livelli previsti - Start, Go, Be e Limited - la XLV offre, in ordine crescente, un lungo elenco di sistemi e dispositivi  di sicurezza, confort, interconnessione e arredo interno che mettono il veicolo a confronto diretto con la migliore concorrenza e, per certe dotazioni, anche con le berline Premium meglio attrezzate.

Non mancano inoltre ampie possibilità di arricchimenti ulteriori per rispondere ancor meglio a scelte di personalizzazione e le troviamo sulle versioni Be Visual e Limitel Visual. Opportunità che può far lievitare i prezzi di listino dai 18.450 euro decisamente concorrenziale in rapporto alle dotazioni ed al criterio “value for money” della versione d’accesso, ai più impegnativi 30.350 euro di quella top di gamma.
In pratica un mix di qualità costruttiva, materiali, meccanica e tecnologie utili sulle quali il costruttore confida, per primo, tanto da offrire una garanzia di 5 anni.

La prima presa di contatto sulla strada con la versione diesel di vertice con cambio automatico ha messo in evidenza la disponibilità del motore a rispondere con prontezza all’acceleratore, senza quei particolari strascichi al variare dei rapporti chiamati in causa. Valida la stabilità nella marcia veloce nel dialogo tra le sospensioni e il programma di ESP e ben controllato il rollio su un mezzo che si sviluppa pur sempre su 1,60 mt di altezza. Più che accettabile l’insonorizzazione.

 

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